SE HAI IDEE CHIARE USI PAROLE SEMPLICI
Le leggi elettorali sono complesse, tutti i sistemi elettorali hanno pregi e difetti, ma è chiaro che in democrazia la cosa più importante è che rappresentino le cittadine e i cittadini e che rendano impossibile imporre di forza le candidature di ubbidienti seguaci.
Lo scorso 4 Dicembre 19.421.025 di italiani, pari al 59,12% hanno detto NO alla democrazia dell’uomo solo al comando. I sostenitori del SI’, quindi, non rappresentano la maggioranza degli italiani e delle italiane e ne devono ascoltare la voce e rispettare la volontà.
Camera dei Deputati e Senato della Repubblica sono state confermati come assemblee elettive, quindi deputati/deputate e senatori/senatrici devono essere eletti da tutti e non nominati da Renzi, Berlusconi, Grillo, Salvini o altri capi o capetti di partito.
Questo Parlamento è stato eletto con una legge incostituzionale: una gran parte grazie ad un premio di maggioranza, cioè contro la volontà degli elettori dei collegi di candidatura; tutti perché candidati in liste bloccate, cioè non per un voto libero, eguale e personale (art.48 Cost.), né diretto per la Camera (art.56 Cost.) e il Senato (art. 58 Cost.).
Invece di ringraziare la provvidenza hanno prima approvato una nuova legge elettorale incostituzionale censurata dalla Corte Costituzionale su iniziativa degli avvocati antitalikum con la sentenza n. 35/2017 e poi tentato di manomettere la Costituzione repubblicana, figlia della Liberazione, contro la maggioranza del Paese.
Le elezioni andavano fatte subito dopo la sentenza n.1/2014 di annullamento del Porcellum, ora la data non la decidono i capi partito, se trovano un accordo su una legge con dubbi di costituzionalità, ma il Presidente della Repubblica Mattarella, sentiti la Presidente della Camera Boldrini e il Presidente del Senato Grasso, perché è quello che prevede l’art. 88 della Costituzione.
Dopo tre Parlamenti eletti con una legge elettorale incostituzionale nel 2006, 2008 e 2013 e una sbornia maggioritaria ultraventennale, che ha moltiplicato artificialmente i partiti occorre un momento di verità, cioè sapere chi rappresenta veramente il popolo italiano, il solo soggetto cui appartiene la sovranità in questa Repubblica democratica fondata sul lavoro (art. 1 Cost.), quindi una legge fondamentalmente proporzionale: solo un Parlamento rappresentativo può adottare una legge elettorale, che sappia trovare un equilibrio tra rappresentanza e stabilità, anche con l’introduzione della sfiducia costruttiva. Non si fanno cadere governi al buio, senza che sia subito pronta un’alternativa. Alla sera delle elezioni si deve solo sapere chi sono coloro che rappresentano gli italiani e come si propongono di governare, con quali programmi e con quali alleanze.
Quindi serve una legge che assicuri che i deputati e le deputate,/le senatrici e i senatori li eleggiamo tutti e solo noi citadini/e. Per questo è essenziale garantire:
1) il voto disgiunto tra candidati uninominali e liste proporzionali, dalle quali dipende il risultato finale, in modo che sia garantito il principio e l’esito proporzionale;
2) in assenza di una legge sui partiti non ci devono essere liste bloccate e multicandidature;
3) un equa rappresentanza di donne e uomini , con la doppia preferenza e parità di genere;
Le logiche maggioritarie e bipolari sono state sconfitte per dalla Corte Costituzionale con le sentenze nn.1/2014 e 35/2017, ma prima dal 41,27% degli elettori che nelle elezioni 2013 non ha scelto nessuno dei due poli e infine dal 59,12% degli italiani che lo scorso 4 Dicembre ha detto NO alla deforma costituzionale.
Prendiamone atto e diamo vita ad un quarto polo per attuare integralmente la COSTITUZIONE .
E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete.