DEMOCRACY REVIEW: LA RIVOLUZIONE CULTURALE DI CORBYN

di Carlo Patrignani

Da noi fiumi di parole sul fascismo di ritorno, la vile aggressione di Ostia è l’ennesimo episodio della recrudescenza di una incultura inumana e violenta, con cui i conti sono ancora da fare. E altrettanti fiumi di parole sul futuro ravvicinato, sempre più plumbeo, di una sinistra rissosa, divisa e senza identità.

Oltremanica, invece, solo una parola: democracy review, lanciata su Facebook dal leader del Labour Party, Jeremy Corbyn per avviare un’ampia, diffusa e capillare consultazione della base sulla trasformazione del partito in un mass movement, movimento di massa, con l’ambizioso obiettivo di cambiare la società per i molti, non per i pochi.

Messa come titolo del programma per le elezioni di giugno 2018, democracy review è ora la parola l’ordine e il principio cui ogni proposta laburista, coerentemente e indissolubilmente, fa e dovrà fare riferimento.

Fermi restando i temi cari a Corbyn: il fallimento del modello verticale, dall’alto al basso, in politica, in economia, nei media; l’affermarsi di modelli organizzativi orizzontali e non gerarchici che sono propri dei movimenti sociali che lavorano in rete; l’uso delle nuove tecnologie per favorire e incoraggiare, a ogni livello, la partecipazione degli iscritti.

Punto di partenza di questa originale campagna di consultazione della base, finalizzata all’obiettivo di vincere le elezioni e governare il paese, sono le 500 mila persone che negli ultimi anni, dal 2015 a oggi, hanno quasi triplicato in numero degli iscritti.

Con la rivoluzione della democracy review Corbyn vuol mettere gli iscritti al Labour Party al centro delle decisioni sulle politiche da seguire, sulla forma di organizzazione interna, sulle modalità di elezione del leader e sul modo migliore di affrontare le sfide globali del momento.

La rivoluzionaria democracy review ha infatti lo scopo di coinvolgere la base con la partecipazione a eventi organizzati dal partito o proposti dagli iscritti e soprattutto di dotarsi di un meccanismo di consultazione e raccolta di proposte su un’ampia gamma di temi.

Non a caso sul sito del Labour Party   sono state predisposte diverse sezioni:  Costruire un movimento di massa, Come fare politica, Diversità e partecipazione e altre. Ognuna di esse contiene un formulario dettagliato, in cui lasciare i propri dati, rispondere a domande precise e avanzare proposte, con scadenze diverse (gennaio, marzo e giugno 2018) a seconda dei temi.

E’ questa di Corbyn una sfida e insieme una scommessa innovative nel panorama europeo che potrebbero costituire un modello per chi, in altri paesi, cerca di costruire un’alternativa di sinistra alla devastante spinta verso il centro che ha fatto perdere ovunque voti e popolo alla sinistra e favorito il successo di populismi trasversali e di una destra razzista, xenofoba e violenta.

Fonte: alganews.it