NON IL VOTO UTILE, A VINCERE SARA’ THE ACID CORBYNISM

di Carlo Patrignani

I dinosuari del voto utile, del drammatico karakiri alle politiche del 2008, quando caduto – o fatto cadere? – il secondo centro-sinistra di Romano Prodi sotto il fuoco amico, si riconsegnarono al centro-destra le chiavi di Palazzo Chigi, arrivano, questa volta, in ritardo, in forte ritardo.

Il treno del cambiamento è già passato e corre spedito in Oltremanica dove Jeremy il moderniser ha prima combattuto de visu, poi sconfitto i Blairiters dinosaurs del suo Labour Party e ora si gusta l’Acid Corbynism, la nuova droga in voga tra giovani, giovanissimi, donne e uomini che, è probabile, lo porterà a giugno prossimo al 10 di Downing Street nella City of Westminster.

Cos’è, allora, l’Acid Corbynism che va molto in voga tra giovani e giovanissimi, uomini e donne, tutti attratti e conquistati dal nuovo modo di far politica del vegliardo leader laburista, che con l’altro vegliardo d’Oltreoceano Bernie Sanders stanno rianimando e riposizionando in alto il socialismo d’antan?

Va subito chiarito che acid non ha nulla a che fare con certe sostanze psichedeliche, come l’Lsd, usate e abusate nel Sessantotto per evadere dalla società capitalistica da abbattere, quanto invece si attiene all’obiettivo ambizioso dell’Acid Corbynism: prima di tutto  il benessere delle persone che ogni Governo dovrebbe assicurare e facilitare attraverso l’esplicitazione della loro creatività culturale e artistica, libera dai mille e mille vincoli del modello a-sociale imposto dal capitalismo.

L’Acid Corbynism e’, in estrema sintesi, l’esatto contrario di quel accade nel deluso, disaffezionato, irritato popolo della sinistra, anzi delle tante sinistre: i dinosaurs a saltare da un talk show all’altro, da un’intervista all’altra, da un teatro all’altro, persi dietro discorsi fiume e logorroiche analisi, gli uni contro gli altri e il popolo di sinistra a ingrossar il non voto.

Vecchie liturgie che parlano della distanza siderale tra i dinosaurs di tante sinistre prive d’identità culturale e la gente, le persone con i loro bisogni elusi e le loro aspirazioni disattese: una distanza e delle liturgie che difficilmente li avvicina a Palazzo Chigi.

L’utopia dell’Acid Corbynism sorretta dalla democracy review è rimettere al centro della politica l’uguaglianza tra tutti i citizen, a prescindere dal colore della pelle, e far sì che ogni persona umana sia parte, come individuo, di una società, di una comunità: è dalla comunanza dei problemi, in primis delle diseguaglianze, e dall’individuazione delle cause strutturali che le hanno determinate, che possono venire quelle azioni collettive in grado di conquistare un governo per i molti e non per i pochi.

Insomma accrescere la coscienza collettiva, la fiducia e l’entusiasmo, allargando realmente la partecipazione: solo un potente attore collettivo può sopperire a un individuo isolato e deluso, irritato e impoverito dallo status quo cui i Blairiters dinosaurs hanno con la terza via, fatta propria dai nostrani dinosaurs, il loro contributo non piccolo nè insignificante.

Fonte: alganews.it