Il 29 novembre 1976, le più grandi figure del socialismo e della socialdemocrazia si riunirono a Ginevra per il 13 ° Congresso dell’Internazionale socialista.
Questa edizione sarà contrassegnata dall’elezione alla presidenza dell’ex cancelliere tedesco Willy Brandt, che darà un nuovo impulso all’organizzazione. Al microfono della giornalista Lisa Garnier, (come vedrete nel video ndr) inviata sul posto per informazioni One Day One Hour, spiega che l’Internazionale socialista non è un “super partito“, ma una comunità di lavoro.
Willy Brandt discute anche delle relazioni tra i partiti socialisti e i partiti comunisti in paesi come Germania, Francia e Italia.
La reporter dà anche la parola a Michel Rocard, allora membro del Comitato esecutivo del PS, al primo ministro portoghese Mario Soares, nonché al segretario generale del PSI italiano Bettino Craxi. Presente anche sul posto, il primo segretario del Partito socialista francese François Mitterrand, che cinque anni dopo sarà eletto alla presidenza della Repubblica francese.
The First International (il cui nome ufficiale è l’International Workers ‘Association) si è svolta il 28 settembre 1864 a Londra.
A seguito di divisioni, la prima Internazionale è scoppiata in diversi movimenti: la Seconda Internazionale, un gruppo di movimenti socialisti, creato nel 1889, la Terza Internazionale Comunista, fondata nel 1919, e la quarta, un gruppo di trotzkisti, risalente al 1938.
L’Internazionale socialista (SI) esiste nella sua forma attuale dal 1951. È composta dalla maggior parte dei partiti socialisti, socialdemocratici e sindacali del mondo, più di 160 partiti nazionali.
Dal 2005 il presidente generale dell’Internazionale Socialista è il greco George Papandreou.
Il 26 novembre 1976, Willy Brandt viene eletto presidente dell’Internazionale socialista (SI). Nel suo discorso inaugurale, annuncia tre offensive del SI per la pace e il disarmo, per le nuove relazioni Nord-Sud e per i diritti umani. Inoltre, Brandt vuole liberare il mondo dal suo “eurocentrismo” e renderlo aperto ai partner del “Terzo Mondo”.
Nota: Spiacenti, ma non siamo stati in grado di tradurre dal tedesco
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