di Aldo Potenza
In un bel libro pubblicato nel 2000 Larry Siedentop scriveva:
“Stiamo apparecchiando un’Europa ad uso e consumo dei banchieri, dei consulenti e dei manager? L’occidente ha respinto la sfida comunista solo per cadere nelle mani di una élite non eletta, arrogante e sfruttatrice?”
Il liberalismo, ideologia dominante della nostra epoca, è stato pericolosamente distorto dall’impatto dell’economicismo: buttato giù dal suo piedistallo, il cittadino è stato sostituito dal consumatore, gli esseri umani diventano soggetti passivi anzichè attivi. Se l’idea dell’Europa finisce per essere associata sopratutto all’arroganza di élite che non rispondono del loro operato, l’idea dell’Europa finirebbe per dividere anzichè unire.
Vi sembra che abbia avuto torto nell’esprimere queste preoccupazioni?
Purtroppo la terza via, quella che si può definire neoliberismo progressista, la strada indicata da Tony Blair e Clinton, ha favorito l’affermarsi della èlite finanziaria ed economica ed ha disarmato il socialismo democratico di fronte al neoliberismo che è il terreno su cui prosperano quelle élite.
PER CONTRASTARE QUESTO DOMINIO OCCORRE RILANCIARE IL MESSAGGIO CULTURALE DEL SOCIALISMO DEMOCRATICO AGGIORNANDOLO ALLE CONDIZIONI DEL MONDO CONTEMPORANEO E AI CAMBIAMENTI CHE SI PROFILANO NELL’ECONOMIA.
ECCO PERCHE’ E’ UTILE PARTECIPARE ALLA CONVENTION DI LIVORNO.
E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete.