CASTELLAMONTE – ASPETTANDO IL 25 APRILE, OMAGGIO A PERTINI E A BOZZELLO

In programma, una mostra fotografica, consegna targhe, annullo filatelico, un convegno e la visita di Giuliano Amato CASTELLAMONTE – Il Club Turati del Canavese organizza “Aspettando il 25 aprile: i luoghi, la memoria…….. il futuro – “dalla Staffetta Partigiana al Partigiano Presidente”, un omaggio a Sandro Pertini e a Eugenio Bozzello nel 40° anniversario dell’Elezione a Presidente della Repubblica di Pertini e nel 70° Anniversario della Costituzione Italiana. Si comincerà sabato 17 febbraio, alle 10,30, con l’inaugurazione della Mostra fotografica intitolata “Eugenio Bozzello da staffetta partigiana a questore del Senato”, presso il centro congressi “Martinetti”. La Mostra fortemente voluta dal Direttivo del Club Turati del Canavese, vuole evidenziare l’ascesa in campo sia nel servizio civile sia nelle Istituzioni di Eugenio Bozzello, Cavaliere di Gran Croce ed ex Senatore della Repubblica Italiana; un percorso che inizia come staffetta Partigiana nelle Brigate Matteotti, Divisione Davito Giorgio sotto il comando di Urati detto “Piero Piero” Da lì un susseguirsi di impegni sindacali e politici che hanno portato Eugenio Bozzello a diventare Senatore della Repubblica Italiana, portando quindi così la voce del Canavese dapprima in Provincia di Torino e poi nell’Aula del Senato della Repubblica, arrivando addirittura al prestigioso incarico di Questore del Senato, molto apprezzato dalle più Alte Cariche dello Stato Italiano. Ecco il programma dell’inaugurazione: Saluti del Segretario del Club Turati del Canavese, Orazio Cav. Morgando Vigna; Intervento dei presenti; Conclusioni del Presidente del Club Turati, Sen Eugenio Bozzello Verole. La mostra fotografica resterà aperta tutti i pomeriggi dalle 15 alle 18. Sempre sabato 17 febbraio, durante l’apertura della Mostra Fotografica dedicata alla Vita Sociale e Politica di Eugenio Bozzello, i giovani del Club Turati del Canavese ringrazieranno il Senatore Eugenio Bozzello poiché in tutti i suoi anni di attività non si è mai dimenticato del territorio Castellamontese e Canavesano ma soprattutto non si è mai dimenticato dei suoi cittadini. Il Sen. Bozzello per esempio, fra le numerose iniziative che ha promosso, chiese più volte al Capo dello Stato di conferire per meriti Sociali e Politici ad alcuni Concittadini Castellamontesi il Titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana. Saranno consegnate alla persona o alla famiglia dal Club Turati delle targhe ricordo personalizzate. Fra questi citiamo: Italo Grande Ufficiale Tibaldi; Ivo  Cav. Candusso; Gino Cav.  Benassi; Giovanni Cav. Bersano; Ferdinando Cav.  Bozzello Verole; Luciano Cav. Andreangeli; Mario Cav. Masiero; Sergio Cav.  Vironda; Orazio Cav  Morgando Vigna; Franco Cav. Oberto; Salvatore Cav. Giuliano; Giovanni Cav. Allera; Luigi (Gino) Cav. Peretto. Si proseguirà il 24 febbraio, sempre al centro “Martinetti”, con il convegno dal titolo “Sandro Pertini: 
da Partigiano a Presidente della Repubblica”. La giornata partirà alle 10 con il saluto del Sindaco di Castellamonte, Pasquale Mazza; a cui seguirà l’intervento del Presidente del Club Turati del Canavese Sen. Eugenio Bozzello. Alle 10,30 presentazione del Libro “Gli Impertinenti” del Prof. Enrico Cuccodoro Docente di Diritto Costituzionale Università del Salento Coordinatore Nazionale dell’Osservatorio Istituzionale per la libertà e la giustizia sociale “Sandro e Carla Pertini”. Dopo l’intervallo si proseguirà con lo Speciale Annullo Filatelico a ricordo delle Iniziative su Sandro Pertini. Dalle14,30 proiezione del Film Documentario: Mi mancherai – Ricordo di Sandro Pertini Interverrà il Prof Stefano Caretti Fondazione Studi Storici “Filippo Turati” Associazione Nazionale Sandro Pertini. Chiusura lavori a cura dell’ On. Mauro Del Bue Direttore dell’Avanti Infine, il 5 aprile, alle 16, presso la Sala del Consiglio Comunale, con “Sandro Pertini e la Costituzione Italiana”. Dopo i saluti istituzionali del Sindaco, interverrà il Prof. Giuliano Amato, Giudice della Corte Costituzionale, Ex Presidente del Consiglio dei Ministri. Concluderà il Sen. Eugenio Bozzello, Presidente del Club Turati del Canavese. Fonte: obiettivonews.it SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

LA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ROMANA DEL 1849

PRINCIPII FONDAMENTALI I. La sovranità è per diritto eterno nel popolo. Il popolo dello Stato Romano è costituito in repubblica democratica. II. Il regime democratico ha per regola l’eguaglianza, la libertà, la fraternità. Non riconosce titoli di nobiltà, né privilegi di nascita o casta. III. La Repubblica colle leggi e colle istituzioni promuove il miglioramento delle condizioni morali e materiali di tutti i cittadini. IV. La Repubblica riguarda tutti i popoli come fratelli: rispetta ogni nazionalità: propugna l’italiana. V. I Municipii hanno tutti eguali diritti: la loro indipendenza non è limitata che dalle leggi di utilità generale dello Stato. VI. La piú equa distribuzione possibile degli interessi locali, in armonia coll’interesse politico dello Stato è la norma del riparto territoriale della Repubblica. VII. Dalla credenza religiosa non dipende l’esercizio dei diritti civili e politici. VIII. Il Capo della Chiesa Cattolica avrà dalla Repubblica tutte le guarentigie necessarie per l’esercizio indipendente del potere spirituale. TITOLO I         DEI DIRITTI E DEI DOVERI DEI CITTADINI ART. 1. – Sono cittadini della Repubblica: Gli originarii della Repubblica; Coloro che hanno acquistata la cittadinanza per effetto delle leggi precedenti; Gli altri Italiani col domicilio di sei mesi; Gli stranieri col domicilio di dieci anni; I naturalizzati con decreto del potere legislativo. ART. 2. – Si perde la cittadinanza: Per naturalizzazione, o per dimora in paese straniero con animo di non piú tornare; Per l’abbandono della patria in caso di guerra, o quando è dichiarata in pericolo; Per accettazione di titoli conferiti dallo straniero; Per accettazione di gradi e cariche, e per servizio militare presso lo straniero, senza autorizzazione del governo della Repubblica; l’autorizzazione è sempre presunta quando si combatte per la libertà d’un popolo; Per condanna giudiziale. ART. 3. – Le persone e le proprietà sono inviolabili. ART. 4. – Nessuno può essere arrestato che in flagrante delitto, o per mandato di giudice, né essere distolto dai suoi giudici naturali. Nessuna Corte o Commissione eccezionale può istituirsi sotto qualsiasi titolo o nome. Nessuno può essere carcerato per debiti. ART. 5. – Le pene di morte e di confisca sono proscritte. ART. 6. – Il domicilio è sacro: non è permesso penetrarvi che nei casi e modi determinati dalla legge. ART. 7. – La manifestazione del pensiero è libera; la legge ne punisce l’abuso senza alcuna censura preventiva. ART. 8. – L’insegnamento è libero. Le condizioni di moralità e capacità, per chi intende professarlo, sono determinate dalla legge. ART. 9. – Il segreto delle lettere è inviolabile. ART. 10. – Il diritto di petizione può esercitarsi individualmente e collettivamente. ART. 11. – L’associazione senz’armi e senza scopo di delitto, è libera. ART. 12. – Tutti i cittadini appartengono alla guardia nazionale nei modi e colle eccezioni fissate dalla legge. ART. 13. – Nessuno può essere astretto a perdere la proprietà delle cose, se non in causa pubblica, e previa giusta indennità. ART. 14. – La legge determina le spese della Repubblica, e il modo di contribuirvi. Nessuna tassa può essere imposta se non per legge, nè percetta per tempo maggiore di quello dalla legge determinato. TITOLO II         DELL’ORDINAMENTO POLITICO ART. 15. – Ogni potere viene dal popolo. Si esercita dall’Assemblea, dal Consolato, dall’Ordine giudiziario. TITOLO III         DELL’ASSEMBLEA ART. 16. – L’Assemblea è costituita da Rappresentanti del popolo. ART. 17. – Ogni cittadino che gode i diritti civili e politici a 21 anno è elettore, a 25 è eleggibile. ART. 18. – Non può essere rappresentante del popolo un pubblico funzionario nominato dai consoli o dai ministri. ART. 19. – Il numero dei rappresentanti è determinato in proporzione di uno ogni ventimila abitanti. ART. 20. – I Comizi generali si radunano ogni tre anni nel 21 aprile. Il popolo vi elegge i suoi rappresentanti con voto universale, diretto e pubblico. ART. 21. – L’Assemblea si riunisce il 15 maggio successivamente all’elezione. Si rinnova ogni tre anni. ART. 22. – L’Assemblea si riunisce in Roma, ove non determini altrimenti, e dispone della forza armata di cui crederà aver bisogno. ART. 23. – L’Assemblea è indissolubile e permanente, salvo il diritto di aggiornarsi per quel tempo che crederà. Nell’intervallo può essere convocata ad urgenza sull’invito del presidente co’ segretari, di trenta membri, o del Consolato. ART. 24. – Non è legale se non riunisce la metà, piú uno dei suoi rappresentanti. Il numero qualunque de’ presenti decreta i provvedimenti per richiamare gli assenti. ART. 25. – Le sedute dell’Assemblea sono pubbliche. Può costituirsi in comitato segreto. ART. 26. – I rappresentanti del popolo sono inviolabili per le opinioni emesse nell’Assemblea, restando inerdetta qualunque inquisizione. ART. 27. – Ogni arresto o inquisizione contro un rappresentante è vietato senza permesso dell’Assemblea, salvo il caso di delitto flagrante. Nel caso di arresto in flagranza di delitto, l’Assemblea che ne sarà immediatamente informata, determina la continuazione o cessazione del processo. Questa disposizione si applica al caso in cui un cittadino carcerato fosse eletto rappresentante. ART. 28. – Ciascun rappresentante del popolo riceve un indennizzo cui non può rinunziare. ART. 29. – L’Assemblea ha il potere legislativo: decide della pace, della guerra, e dei trattati. ART. 30. – La proposta delle leggi appartiene ai rappresentanti e al Consolato. ART. 31. – Nessuna proposta ha forza di legge, se non dopo adottata con due deliberazioni prese all’intervallo non minore di otto giorni, salvo all’Assemblea di abbreviarlo in caso d’urgenza. ART. 32. – Le leggi adottate dall’Assemblea vengono senza ritardo promulgate dal Consolato in nome di Dio e del popolo. Se il Consolato indugia, il presidente dell’Assemblea fa la promulgazione. TITOLO IV         DEL CONSOLATO E DEL MINISTERO ART. 33. – Tre sono i consoli. Vengono nominati dall’Assemblea a maggioranza di due terzi di suffragi. Debbono essere cittadini della repubblica, e dell’età di 30 anni compiti. ART. 34. – L’ufficio dei consoli dura tre anni. Ogni anno uno dei consoli esce d’ufficio. Le due prime volte decide la sorte fra i tre primi eletti. Niun console può essere rieletto se non dopo trascorsi tre anni dacché uscí di carica. ART. 35. – …

QUEL GIORNO CON PIETRO NENNI A TARANTO

Nella foto si intravedono appena Liliana e Giuseppe Stea di Giuseppe Stea Mio padre Marco, negli anni ’40, ’50 e ’60 del secolo scorso, oltreché segretario della sezione PSI di Palagiano, fu, tra le altre cose, componente del direttivo provinciale, dell’esecutivo provinciale insieme a Giuseppe Bogoni, Luigi Ladaga, Giovanni Dilonardo ed altri compagni, delegato ai congressi nazionali di Venezia, Napoli, Milano, Roma, assessore alla Provincia di Taranto nella prima giunta di centro-sinistra. Già candidato alla Camera dei Deputati nel 1953, fu candidato, ancora alla Camera dei Deputati, anche nelle elezioni del 1958; sarebbe stato, poi, candidato al Senato della Repubblica nel 1963. Nella campagna elettorale del 1958 fu annunciato il comizio di Pietro Nenni, leader storico del PSI, a Taranto in Piazza della Vittoria. Naturalmente mio padre sarebbe stato sul palco; consapevole dell’importanza di quell’evento volle portare con sé anche i suoi due figli: me e mia sorella Liliana. Non avevo ancora 10 anni, mia sorella quasi 4 anni più di me. Piazza della Vittoria era stracolma e piena di bandiere rosse: ero emozionato, ma la presenza imponente di mio padre al mio fianco mi rassicurava. Guardavo con ammirazione Pietro Nenni: ai miei occhi di bambino era come se un mito, di cui tante volte mi aveva parlato mio padre, si materializzasse per incanto. Pietro Nenni, con la sua voce roboante, entusiasmò quanti erano in Piazza della Vittoria. La segreteria provinciale del PSI aveva deciso di far consegnare (come si usava allora) un mazzo di garofani a Pietro Nenni, alla fine del comizio: fu mia sorella Liliana, anche lei emozionatissima, a consegnarglielo tra gli applausi festosi dell’intera piazza. Pietro Nenni si avvicinò a mio padre per salutarlo e gli chiese chi fosse il ragazzino che era con lui; mio padre mi presentò: Pietro Nenni mi accarezzò sulla guancia e dopo aver preso un garofano dal mazzo che gli era stato donato, me lo regalò dicendomi: “mi raccomando, portalo sempre nel tuo cuore”. Son passati 60 anni da quel comizio, ho seguito altre strade in politica, sempre a sinistra e con una visione ed una pratica unitarie, ma il ricordo è ben vivo in me e soprattutto son ben vive quella carezza e quelle parole. SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

AI LAVORATORI ITALIANI, A TUTTI GLI ANTIFASCISTI!

Il Partito socialista italiano e il Partito comunista d’Italia, nell’atto di iniziare la discussione sui problemi dell’unità d’azione proletaria nella lotta contro il fascismo e contro la guerra, sentono il dovere di denunciare senza indugio alle classi lavoratrici Italiane la minaccia di guerra che scaturisce dalla situazione politica internazionale attuale, dall’urto dei vari imperialismi e dalle misure di provocazione alla guerra prese dal fascismo italiano. Venti anni dopo la carneficina che ebbe inizio nel 1914, si ripetono, anche formalmente, situazioni che pongono l’Europa sull’orlo della guerra. L’uccisione del boia del proletariato austriaco ha dato pretesto al governo italiano di ammassare imponenti forze militari alla frontiera austriaca, dimostrando così, in modo palese, che a causa dei contrasti imperialisti e, in particolare, delle rivalità fra il fascismo hitleriano e quello mussoliniano, una scintilla può far divampare l’incendio della guerra. Noi denunciamo l’ipocrisia con cui si tenta di ingannare le masse sui moventi e gli scopi della mobilitazione italiana. Non si tratta, come ipocritamente dice la stampa fascista, di un atto di difesa dell’indipendenza dell’Austria, ma di un atto di guerra per la dominazione dell’Austria e per l’oppressione dei lavoratori austriaci che lottano contro le bande di Hitler, di Stahrenberg e di Schuschnigg in difesa della loro libertà. È Mussolini che coi milioni sottratti ai lavoratori Italiani affamati ha appoggiato, assieme al Vaticano, la politica antioperaia ed antisocialista di Dollfuss conclusasi nei massacri di febbraio e nella impiccagione degli eroi proletari. Mussolini, Hitler, Stahrenberg, tutti quanti, sono i campioni della oppressione dei lavoratori. La sola lotta per l’indipendenza dell’Austria è quella del proletariato, alla testa di tutto il popolo lavoratore, contro le bande del fascismo mussoliniano, hitleriano e cattolico. Perciò la nostra parole d’ordine è: Contro l’intervento in Austria! Contro l’invio di armi e di truppe alla frontiera! Per il ritiro delle truppe dalla frontiera! Per la libertà della popolazione austriaca a disporre delle proprie sorti e a darsi il governo che corrisponde alle sue aspirazioni! LAVORATORI, ANTIFASCISTI Il pericolo di guerra investe oggi tutto il mondo, non soltanto perché la società capitalistica è una società di rapina e di sangue, non soltanto perché i trattati del 1919 hanno creato nuovi irredentismi e nuovi conflitti imperialistici, ma soprattutto perché la politica economica degli Stati capitalistici conduce inesorabilmente alla guerra. Per sfuggire alla morsa della crisi economica che dal 1929 accumula stragi e rovine, tutti i paesi capitalistici si sono lanciati follemente verso il nazionalismo economico, elevando i dazi doganali ad altezze proibitive, ricorrendo a misure rigorose di contingentamento, a dumping, a guerre monetarie ecc. Fra le conseguenze più tragiche di questa politica c’è l’immiserimento delle masse popolari, l’abbassamento del tenore di vita, l’impoverimento conseguente del mercato interno, la creazione e lo sviluppo di una industria e di una agricoltura di guerra, la subordinazione infine di tutta l’economia alle esigenze della guerra. Per imporre questa politica al proletariato e alle masse popolari, le classi dirigenti hanno fatto ricorso al sistema di Governo fascista distruggendo gli ultimi residui della democrazia. Reazione all’interno, guerra all’estero, sono i due aspetti sanguinosi dell’attuale politica capitalistica. COMPAGNI, LAVORATORI, ANTIFASCISTI! Nel ventesimo anniversario della guerra mondiale, che ha distrutto milioni di vite umane e ricchezze immense, che ha gettato l’umanità in una situazione di disoccupazione permanente, di miseria e di fame, si impone da parte vostra una vigilanza di ogni momento e una lotta sistematica per sventare le provocazioni imperialistiche e fasciste nei punti nevralgici, dove da un momento all’altro può divampare l’incendio. Tali sono, oltre al problema austriaco, il conflitto del Pacifico, con la minaccia che l’imperialismo giapponese fa pesare sull’Unione Sovietica e sulla Cina; la politica di Hitler e di Pilsudski per l’espansione verso le terre slave dell’Est, cioè per l’occupazione e l’asservimento dell’Ucraina sovietica; i Balcani, campo di manovra dei vari imperialismi; i conflitti coloniali. In questa situazione la guerra non può essere sventata che dall’azione compatta, in tutti i paesi, del proletariato e delle masse popolari. Contro la demagogia fascista che si sforza di fare accettare alle masse l’idea mostruosa della guerra come una evasione dalla insopportabile situazione di miseria e di oppressione in cui il capitalismo le tiene, i lavoratori si rifiutano di puntare sui dadi insanguinati della guerra. Essi sono decisi a sostenere una politica di pace come l’Unione Sovietica ne offre l’esempio e considerano fra i loro più impellenti doveri la difesa dell’URSS e la rivendicazione per tutti i popoli oppressi al diritto dell’autodecisione. LAVORATORI, ANTIFASCISTI! Tutti i fattori economici, politici, psicologici di guerra sono in Italia portati al parossismo. Mussolini, nel suo discorso del 26 maggio, ha indicato nella guerra il fine della sua politica di affamamento e di abbruttimento di tutti gli strati della popolazione lavoratrice. All’ecatombe dei migliori combattenti antifascisti, il fascismo vuol far seguire l’ecatombe di milioni di giovani vite umane. Il Partito comunista d’Italia e il Partito socialista italiano si opporranno con tutti i mezzi a questo crimine, e mentre nembi di guerra si addensano all’orizzonte italiano ed europeo, essi dicono ai lavoratori che c’è una sola guerra giusta: quella degli oppressi contro gli oppressori, quella degli sfruttati contro gli sfruttatori, quella che al disopra delle frontiere affratella tutti i lavoratori che vogliono abbattere la ignominiosa dittatura fascista e capitalista. La nostra parola d’ordine è: Né un uomo, né un soldo per la guerra. Distribuzione ai disoccupati, agli invalidi, ai contadini poveri delle somme dei bilanci militari, della milizia fascista e della polizia. E ai soldati che il fascismo mandasse oltre i confini per opprimere altri popoli, i due partiti dicono: Fraternizzate con i lavoratoti austriaci, appoggiate la loro lotta contro le bande fasciste, fraternizzate con i soldati di tutte le nazionalità; siate fedeli a una sola bandiera: la bandiera rossa della Rivoluzione socialista. 31 luglio 1934 Il Partito socialista italiano (Sezione dell’IOS)   SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere …