LA SCELTA DELLA AUTONOMIA PER L’AFFERMAZIONE DEI SOCIALISTI

di Aldo Potenza

C’è chi sostiene che l’autonomia socialista non sarebbe nelle attuali condizioni una proposta, ma solo una utopia.

Mi permetto di osservare che la differenza di opinioni dipende da ciò che si ritiene indispensabile per la presenza e la crescita di un Partito. Se lo strumento prioritario è rappresentato dalla presenza parlamentare, anche a prescindere da come questa viene conquistata, allora c’è poco da discutere, oggi quell’obiettivo con l’autonoma presenza del simbolo non è perseguibile.

Voglio solo aggiungere che questa esperienza è stata già sperimentata e la conquista dei seggi parlamentari ottenuti al prezzo della ospitalità nelle liste altrui ha reso il partito succube della scelta e timoroso di compiere azioni che potessero rompere il vincolo con il partito ospitante. Conseguenza: nessuna autonomia, ma nessuna crescita elettorale, anzi perdita della funzione politica che significa irrilevanza e ulteriore sudditanza.

Non ci vuole molto a capire che in queste condizioni il futuro è segnato ed è la scomparsa del partito e delle ragioni della sua esistenza. La seconda scelta per evitare questo epilogo è la valorizzazione della proprie idee, senza porsi nell’immediato futuro l’obiettivo di chi e se qualcuno sarà eletto in Parlamento.

Obiezione: ma così scompariamo. No.

Un partito vive se sa interpretare e dare credibili risposte ai bisogni delle persone che intende rappresentare e difendere. Il mezzo è certo anche il Parlamento, ma questo va conquistato grazie al consenso di chi ci segue e sostiene trovando nella nostra azione politica la risposta alle loro ansie e alle loro speranze. Oggi, anche senza grandi mezzi finanziari, senza il sostegno dei media, c’è la rete dei social che consente di diffondere idee e di stabilire legami e poi, come sempre è stato, le iniziative territoriali che consentono la crescita di un movimento che può diventare partito nazionale.

Se così non fosse dovremmo concludere che nulla è modificabile se non con la volontà dei partiti o movimenti già esistenti. Il problema è il tempo necessario per raggiungere con l’autonomia lo scopo di dare rappresentanza parlamentare agli elettori che ci seguono, vero ci vuole costanza e tempo, ma i socialisti non partono dal nulla, sono figli di una grande storia italiana ed europea e oggi sono presenti persino nella patria del neoliberismo con Sanders. Ciò che occorre è tanta passione, perseveranza e pazienza.

Oggi di fronte alle macerie di una sinistra tradita e confusa i socialisti sono gli unici ad avere storia della quale andare orgogliosi ed identità forte. Serve non pensare a successi immediati, ma avere il coraggio di impegnarsi senza chiedere nulla per se, ma tanto per il proprio paese e per i troppi cittadini che vivono nella emarginazione e povertà. Questa è la missione dei socialisti.