LA NASCITA DEL PARTITO SOCIALISTA IN SARDEGNA

Nell’immagne di copertina: Giuseppe Cavallera

La prima sezione, anche se poi si riduceva ad un circolo propagandistico, del Partito Socialista nacque a Tempio per iniziativa di giovani intellettuali borghesi per sensibilizzare i lavoratori del sughero.

Nel 1895 venne costituito un circolo di ispirazione socialista a Cagliari e nel 1896 a Sassari.

Le difficoltà generali della situazione sarda non poterono certamente non sentirsi anche e soprattutto dal punto di vista politico. La nascita dei circoli e delle sezioni erano i primi timidi passi di un partito di classe che stentava a crescere dal punto di vista numerico, politico e organizzativo.

La nascita e l’espandersi dell’organizzazione fu per certi versi un fenomeno indotto, risultato cioè della propaganda e dell’azione di singoli esponenti socialisti agit-pro del partito, oppure di gruppi che esportarono in terra sarda esperienze politiche maturate nelle realtà industrialmente avanzate del settentrione d’Italia. Questa fu la contraddizione propria dell’elaborazione socialista: la trasposizione nella realtà sarda, a preminente economia agricola, di una linea politica nata e sviluppata per un proletariato delle grandi industrie del Nord.

In Sardegna non venne detto nulla a proposito della realtà contadina col solo risultato di far nascere già debole ed isolata l’organizzazione socialista nelle poche, rispetto a tutto il resto, realtà minerarie.

Il forte carisma e le capacità organizzative di Giuseppe Cavallera riuscirono a dare una svolta nell’organizzare il Partito che nel 1898 fece il suo primo Congresso Regionale proprio in vista di una scadenza elettorale.

Di questo primo congresso, nato prima e principalmente come incontro di quadri di Partito e poi, per la scadenza elettorale divenne una vera e propria assise congressuale, leggiamo un documento prezioso:

Oristano, 28 febbraio:

Fatta la verifica dei mandati si trovano rappresentate le sezioni di Cagliari, Atzara, Cabras, Oristano, Ozieri, Tempio, Terranova, il circolo « Gioventù Socialista » di Cagliari ed i nuclei di Arbus, Guspini, Monastir, Carloforte, Ussana, Villaspeciosa e Sanluri. Non hanno mandato rappresentanti pur aderendo le sezioni di Sassari e Lanusei. Si proclama presidente il compagno prof. Giuseppe Fasola (Terranova) segretario Loi Cesare, medico (Arbus). Si leggono vari telegrammi di adesione e di augurio e su proposta del compagno Tamburlini (Cagliari) si spedisce un telegramma all’Avanti! annunciando ai compagni del continente il Congresso e salutandoli fraternamente.

Sul 1° articolo dell’ordine del giorno (Relazione morale e finanziaria delle singole sezioni) singoli rappresentanti riferiscono verbalmente la storia delle loro sezioni, che generalmente procedono bene per la parte morale, ma tutte a corto di quattrini per la propaganda ed organizzazione. Cavallera propone, vista la scarsezza dei denari delle sezioni e le molte quote del Partito arretrate, di domandare all’U.E.C. che queste quote vengano condonate a tutte le sezioni Sarde e comincino queste i pagamenti dal mese di marzo; questa proposta è accettata senza discussioni.

Si dichiara costituita la Federazione Regionale Sarda e se ne approva con leggeri emendamenti lo Statuto preparato dal compagno Cavallera.

I membri del Comitato Regionale saranno tanti quanti sono i collegi della Regione ove esistano delle sezioni federate.

Al 3° art. (Elezioni, situazione, condotta da seguirsi) dopo lunga discussione provocata da C. Demartis (Tempio), il quale per il suo collegio e comune desidererebbe una sanatoria dal Congresso, essendo – egli dice – disposta la sezione di Tempio nelle elezioni politiche ad appoggiare l’avv. Moro, repubblicano-socialista alla Colajanni, e nelle elezioni amministrative a fare una lista concordata con la parte meno retriva del paese.

A lui rispondono energicamente Tamburlini, Cavallera, Casano, ed il Congresso riafferma il deliberato di Firenze dopo un plauso ai compagni di Tempio per l’energica lotta sostenuta contro le camarille locali. Proclama candidato di Tempio e di Ozieri il compagno Demartis Virgilio (Virgilio Demartis per ragioni locali e personali, che non furono ritenute valide dal Consigliere Nazionale portatosi espressamente a Tempio, rifiutò la candidatura. Così anche nei collegi di Tempio e Ozieri si votò per Nicola Barbato) , si riserva sul candidato di Isili e Cagliari, e per tutti gli altri collegi della provincia, i socialisti si affermeranno sul nome di Nicola Barbato.

Sui metodi di propaganda (art. 4) si delibera la fondazione di un giornale regionale settimanale, e se ne incarica il Comitato Regionale, il quale dovrà pure curare la ristampa degli opuscoli più utili alla propaganda in Sardegna ed alla pubblicazione di un opuscolo originale di propaganda popolare, che sarà ritenuto degno di premio da una Commissione appositamente eletta. Si raccomandano le conferenze in dialetto e le scuole di alfabeto, di socialismo e di propaganda nelle sezioni. Riguardo alle cooperative ed alle leghe di resistenza viene approvato un O.d.G. presentato da Armeni (Carloforte) col quale si lascia piena libertà ai compagni di organizzare le suddette istituzioni, senza che si impegni il partito prima che in esse non si sia recisamente mostrata una coscienza socialista. Si propone che il Congresso accetti che per la Sardegna si diffonda al più presto una tessera di riconoscimento unica con retro caselle per le firme dei pagamenti mensili, e, ritenendo utilissimo questo metodo di riconoscimento, se ne raccomanda l’applicazione all’U.E.C.

Art. 5 (Manifestazione del 1’ maggio). Essa sarà solenneggiata con la pubblicazione di un Numero Unico, con conferenze nelle sezioni ed in quanti piu circoli si potrà, coll’ astensione dal lavoro, coll’erogazione di tutto o parte del salario della giornata da parte di quei compagni impossibilitati ad astenersi, e con tutti quei mezzi di propaganda riconosciuti idonei all’occasione, talché, il 1’ maggio invece di essere giorno di festa, sia per tutti i socialisti giornata di massimo lavoro di propaganda.

A Consigliere nazionale è acclamato il compagno Cavallera Giuseppe.

Sede del Comitato Regionale sarà fino al II Congresso la città di Cagliari, suo segretario Cavallera.

Art. 8 (Sede e data del futuro Congresso). Sias Giovanni (Atzara) raccomanda al Comitato Regionale, al quale si lascia l’incarico di prescegliere la sede e la data del II Congresso di tener conto nella scelta della sede di quel paese o regione, dove, coi lavori del Congresso, si potrebbe portare un risveglio socialista. Il Congresso si chiude dopo sentiti discorsi di Demartis, Toro, Cavallera, Casano, tra l’entusiasmo generale e inneggiando al socialismo. Sono le 22. Il Congresso aveva cominciato alle 8, ed aveva continuato fino a quell’ora con un solo intervallo di un’ora e mezza per la colazione.

Il Congresso socialista sardo, in «LOTTA DI CLASSE», An. VI, n. 11, Milano 13-14 marzo 1897

DOCUMENTO SUL 1° CONGRESSO DEL PARTITO SOCIALISTA SARDO TRATTO DA “IL MOVIMENTO OPERAIO IN SARDEGNA (1890-1915)” GIROLAMO SOTGIU – CASA EDITRICE SARDA FOSSATARO CAGLIARI-

Fonte: Sardegnaminiere