L’evoluzione della ricerca nel campo dell’informatica e della telematica ha raggiunto probabilmente un punto molto rischioso per il futuro dell’Umanità: l’Intelligenza Artificiale.
E una questione che non impatta solo più sulla tecnologia e sullo sviluppo dei prodotti. Interpella questioni etiche profonde.
Il livello di sofisticazione tecnologica degli apparati è probabilmente giunto al suo punto di massimo sviluppo. Il presente in questo settore, e non solo nella Silicon Valley, è quello applicativo (delle APP per l’appunto) dell’utilizzo di questi congegni per fornire servizi sempre più sofisticati, che stanno modificando in profondità l’organizzazione della produzione di beni e servizi.
Prima ancora che una modifica nell’organizzazione del lavoro si tratta proprio di una diversa organizzazione della produzione. Saranno sempre di più i big data delle aziende che gestiscono la distribuzione dei prodotti a determinare cosa produrre e dove.
E’ un cambio epocale, è il sistema just in time (in cui il cliente a ordinava una tipologia precisa di prodotto, un’auto blu con le ruote cromate e l’interno in alcantara per capirci, ed il produttore organizzava di conseguenza la produzione di quell’auto) spinto alle estreme conseguenze.
Ma l’arrivo in produzione di robot dotati di intelligenza è un passo ulteriore, che interpellerà non solo più questioni organizzative, riguarderà questioni etico-morali difficili da comprendere ora. La domanda che dobbiamo sin d’ora porci come socialisti è: che uso si farà di questi “umanoidi”? Ma soprattutto quale potere di controllo avranno gli Stati e la società civile su di loro?
Quando si parla di Socialismo 4.0 di questo si parla, della necessaria revisione del modo di pensare e di agire che abbiamo avuto sino ad oggi, nella consapevolezza che il mondo futuro romperà tutti i paradigmi che abbiamo condiviso negli scorsi due secoli. A partire dalla questione centrale per noi socialisti: quella del LAVORO, d’ora in poi gli investimenti in nuove tecnologie serviranno a ridurre l’occupazione, non ad aumentarla.
Se questo è il futuro prossimo quale potrà essere l’uso del tempo libero dal lavoro? Da chi e come verrà retribuito il tempo libero? Avrà ancora un futuro la dottrina Keynesiana? E come?
Nella prossima settimana a Torino si terranno, organizzati dall’ISMEL, una serie di seminari su queste problematiche. Sono questioni fondamentali che dovremo portare a Rimini e sulle quali dovremo interrogarci a fondo. Per portarci avanti con il lavoro consiglio l’ascolto della relazione di Giovanni Ferrero (presidente ISMEL Torino) al Decimo Forum di Volpedo, che aveva come titolo LAVORO 4.0. (https://www.youtube.com/watch?v=U0LpGXl-ehM&t=1822s).
Le società e gli Stati si modificheranno a fondo, dobbiamo attrezzarci per Governare questo futuro, per non subirlo passivamente.
Sempre Avanti verso Rimini 2018
Dario Allamano
E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete.