di Roberto Finessi

Effettivamente questa gigantografia che campeggiava alle spalle del tavolo di Presidenza della riunione organizzativa ieri a Budrio, metteva in soggezione.

Alcuni compagni lo hanno detto nei loro interventi, ma io ho avvertito subito un senso di rispetto e tanta vergogna per la mia generazione che non è stata all’altezza di quei valori, di quel civismo. A pranzo questa cinquantina di compagni non più giovanissimi, hanno dato libero sfogo alla preoccupazione per il futuro di figli e nipoti. Questi italiani che quasi ti deridono per il tuo ostinato bisogno di testimoniare valori che non interessano più alla maggior parte di loro, ubriachi della retorica di questo “governo del cambiamento“, come lo furono quello della “rivoluzione liberale” di Berlusconi, e come tragicamente misero, con entusiasmo, le loro vite in mano ad un dittatore che si chiamava Mussolini.

Spero con tutto me stesso di sbagliarmi, ma non riesco ad essere ottimista e non sono certo preoccupato del mio di futuro: oramai quello che dovevo fare, bene o male, io l’ho fatto, ma quando penso a mia figlia e alle mie nipoti e ad alcune persone alle quali voglio un mare di bene e amore, non riesco ad adirarmi perché non capiscono, riesco solo a rattristarmi nel pensare a quello che gli succederà.

Qualcuno, che mi è vicino, ieri, alla notizia che andavo a Budrio, all’Assemblea dei socialisti che hanno dato vita ad un percorso che abbiamo voluto chiamare:”SEMPRE AVANTI VERSO RIMINI 2018“, sorridendomi paternalisticamente mi ha fatto elegantemente capire che si trattava di un percorso “nostalgico“.

Io penso che non si tratti di nostalgia, ma di orgoglio di appartenere ad un modo di pensare, di essere, di concepire i rapporti umani; capisco che al giorno d’oggi sia difficile da capire e sembra eccentrico che un signore diversamente giovane, di 71 anni suonati, faccia quattro ore di macchina per andare ad un’assemblea politica.

Io ho cercato di essere tutta la vita un libertario e lo sarò fino all’ultimo istante della mia vita.

Buona sera a tutti, ma proprio tutti, anche a quegli illusi di sinistra che hanno votato per il “cambiamento”. Saranno soddisfatti, il cambiamento è in atto eccome se è in atto!