di Antonella Soddu
Caro Luigi, chi tra me e te è un immorale?
Caro Luigi Di Maio, l’immoralità è la tua. Lo dico con molta delusione, amarezza e rabbia. Contemporaneamente ti chiedo anche di non parlare – e/o continuare a farlo – di disoccupazione, povertà e immoralità se un povero desidera comprarsi un pacchetto di sigarette anche per scacciare qualche pensiero che in alcuni giorni non si potrebbe proprio dire “positivo“.
Vedi, te lo dico con il cuore; io so cosa significa vivere con 461,39 euro al mese. Prendo il REI – misura varata dagli ultimi Governi di Sinistra “ladrona e corrotta” come la chiamate voi colpiti dalle stelle luminose del firmamento – ho sottoscritto un patto di presa in carico – come prevede la legge che ha istituito il REI – mi sono registrata sulla piattaforma online del SIL – Sardegna Lavoro – sono affiancata da un tutor, ho frequentato tutti i seminari che il CPI mi ha proposto, ho inserito il mio curriculum – ben 12 pagine di scheda anagrafica e storica dei lavori che per lunghissimi 16 anni ho svolto – nella piattaforma “incontro domanda/offerta lavoro” vi accedono lavoratori e imprenditori (forse tu non lo sapevi che la Regione Sardegna dal 2016 ha varato una legge di riforma dei centri per l’impiego in ottemperanza alle direttive UE che vincolano lo Stato ad attuare entro il 2020 le riforme in tal senso. Direttive legate ai fondi FES e POR 2007/2014 ed 2014/2020).
Spero che queste informazioni siano conosciute da chi oggi si appresta a partecipare ai concorsi ASPAL Sardegna per assunzione personale, perché altrimenti saremmo punto e a capo; cioè, gente che si appresta a diventare prossimo impiegato o funzionario ASPAL che non sa nemmeno di cosa si parla. Comunque, dicevo, percepisco il REI, e oltre ad aver eseguito alla lettera le disposizioni di cui sopra, svolgo per 15 ore settimanali il servizio civico presso il mio Comune di residenza, svuoto e cambio le buste dei cestini nelle piazze, dei marciapiedi e delle strade, spazzo e raccolgo ogni genere di rifiuto che cittadini incivili gettano a terra e spesso qualcuno, mentre io spazzo, getta di nuovo le cicche di sigaretta a terra.
Se gli chiedo – “ha visto che ho appena pulito, perché non la gettata nell’apposito contenitore?“, mi risponde – “se noi non sporchiamo voi non pulite, quindi non lavorate“. Pazienza, abbasso la testa e riprendo a spazzare in nome del principio del decoro sul posto di lavoro. Oltre al patto di presa in carico, al servizio civico, ho anche voluto – non ero obbligata a farlo perché da quattro anni ho ripreso gli studi di scuola superiore che avevo interrotto a 17 anni, oggi ne ho 47 – anche sottoscrivere il patto di formazione perché voglio sempre migliorare e aggiornare le mie competenze. Sono, pertanto in regola con gli obblighi e gli adempimenti che prevede la legge sul REI.
Al CPI territoriale sono pubblicati ogni settimana elenchi di offerte lavoro, (se vuoi la settimana prossima ti faccio le foto e le pubblico) che però sembrano non esser mai rivolte a persone adulte over40 – molto raramente queste aziende rispondono alla ricezione dei curriculum che invio, e spesso mi sono anche sentita dire – “ha i requisiti ma purtroppo è adulta“. Il personale del CPI, i tutor fanno tutto il possibile per presentare/rmi offerte di lavoro, ma mi avvisano – “ci provi sempre, non si arrenda anche se le rispondono che non ha l’età“. Prima dell’ introduzione del REI in Italia – e quindi anche in Sardegna – era in vigore (misura introdotta dal trattato di Lisbona 2008 ) la linea3 bando estreme povertà. I comuni impegnavano le persone bisognose in servizio civico in cambio di un contributo mensile di 400 euro per 6 mesi a rotazione, ho fatto anche quello per 3 anni consecutivi.
E mentre svolgevo servizio civico, purtroppo, ahimè, svolgevo lavori in nero che le ditte mi offrivano, forse le stesse che nella piattaforma incontro “domanda/offerta” lavoro mi escludevano per via della mia età avanzata. Oggi, percepisco il REI, 4 componenti nucleo famigliare Euro 461, 39 al mese per 18 mesi. Somma che per il 50% posso prelevare. Il resto posso spenderlo per acquisti di generi di prima necessità pagando direttamente sul posto – faccio gli acquisti nei negozi e nei supermercati del mio paese senza nessun problema. La metà della somma che posso prelevare, la uso per mettere la benzina per andare a scuola tutti i giorni, ricarico il mio cellulare perché cosi ho anche modo di usare internet per motivi di studio e svago, ho diritto, io e i miei figli di aver ogni tanto bisogno di sentirci liberi e vivi come altri come te.
Per questo ogni tanto, una volta al mese, io e i miei due ragazzi minorenni entriamo in qualche pizzeria d’asporto e ci compriamo una CAZZO di pizza, pagandola in contanti come fanno i comuni mortali. Non immagini quanto sia bello ordinare, aprire il borsellino, pagare il dovuto e tornare a casa per assaporarsi la pizza davanti a un film oppure guardando otto e mezzo dalla Gruber e vedere il tuo sorriso beffardo che mi sputa in faccia di essere immorale.
Si, perché, caro @Luigi Di Maio, mi compro anche un cazzo di pacchetto di sigarette che cerco di farmi bastare per una decina di giorni. Anche io ho i miei cazzo di vizi immorali. Ma è un immoralità che mi fa sentire libera eguale a voi cittadini “onesti” colpiti dalle stelle più luminose del firmamento. Ora dimmi, chi tra noi due è immorale, io o te?
Cordialmente
E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete.