I MIGRANTI, L’AFRICA, LE NOSTRE RESPONSABILITA’

ROMA, 11 dicembre, ore 9.00 – Sala A. Fredda via Buonarroti, 12 Un Continente dalle immense ricchezze e straordinarie potenzialità, il centro di gravità energetico del pianeta. Da secoli depredato da potenze esterne e da multinazionali che ne controllano o ne destabilizzano territori e governi con guerre, corruzione e repressione interna, rendendo spesso la vita della sua gente insostenibile. L’Africa: da dove centinaia di migliaia di persone fuggono ogni anno finendo per ingrossare le file dell’emigrazione verso l’Europa. La semplicistica distinzione tra rifugiati e migranti economici è stata utilizzata dalle autorità e da gran parte dei media per separare i richiedenti asilo buoni, dai meno buoni, ma non certo per fare chiarezza sulle ragioni dei fenomeni migratori e sulle responsabilità dei “nostri” governi. Le “nostre” responsabilità. Nel distorto e problematico dibattito pubblico italiano sull’ “epocale” fenomeno immigratorio, il tentativo di gran parte della politica – e dei media – è stato quello di allontanare dalla comprensione dei cittadini i problemi reali e le cause di esodi con cui ci confrontiamo da decenni. Il rapporto Honest Accounts 2017 mette il nostro modello economico con le spalle al muro: la spregiudicatezza di governi e grandi imprese sovranazionali hanno un effetto devastante sui paesi in via di sviluppo, in particolare sull’Africa. Come? Sottraendo le sue risorse, degradandone l’ambiente e rendendo molti suoi territori luoghi in cui è talmente difficile vivere che spesso non rimane altra scelta che emigrare. Il rapporto, frutto dell’impegno congiunto dell’organizzazione britannica di cittadinanza attiva Global Justice Now, del movimento internazionale per l’annullamento del debito dei paesi più poveri Jubilee Debt Campaign e di un gruppo di Ong europee e africane, evidenzia come il mondo beneficia della ricchezza dell’Africa. Il dato sorprendente è originato dall’esame dei flussi economici e finanziari di 47 paesi africani. Il risultato è che nel 2015 il continente ha ricevuto 161,6 miliardi dollari sotto forma di prestiti internazionali, aiuti allo sviluppo e rimesse dei migranti, mentre l’ammontare complessivo delle uscite è stato pari a 202,9 miliardi di dollari. I Paesi dell’Africa sono, nel complesso, creditori netti nei confronti del resto del mondo per un ammontare di 41,3 miliardi di dollari nel 2015. La ricchezza che continua a lasciare il continente più povero del mondo è maggiore di quella che vi entra, a dispetto di interventi di cooperazione e di investimenti esteri. Come si è arrivati a tali risultati? Le risposte verranno date durante la conferenza dell’11 dicembre da chi ha contribuito a produrre il rapporto, l’organizzazione britannica Health Poverty Action. Nel corso della conferenza verrà inoltre analizzato l’indissolubile legame intercorrente tra lo sviluppo economico di alcune grandi potenze e l’estensione della loro influenza in Africa. L’iniziativa è promossa dalla Onlus Casa Africa in collaborazione con la FIEI (Federazione Italiana Emigrazione Immigrazione). PER SCARICARE IL PROGRAMMA CLICCARE QUI CON IL PATROCINIO DI: SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

IDENTITA’ E AUTONOMIA PER L’UNITA’ DEL SOCIALISMO ITALIANO

di Dario Allamano | «È al socialismo umanitario che bisogna guardare per gettare le basi di una sinistra credibile e competitiva. Non da soli, ma con la disponibilità a costruire una rete di forze democratiche e di movimenti civici» La frase sopra riportata è tratta da un documento approvato dal Consiglio Nazionale del PSI dello scorso 17 novembre e pomposamente definito: “Manifesto per l’Unità dei Socialisti”. In quel documento di un migliaio di parole ho cercato invano le parole IDENTITA’ E AUTONOMIA SOCIALISTA, non le ho trovate, manco con la ricerca avanzata di Word. Poi arrivo verso le ultime righe e leggo quella frase. A quel punto mi sono reso conto che quelle parole, fondamentali per la ricostruzione di un Movimento per il Socialismo in Italia, non potevano esserci, sarebbero state in contraddizione con le tre parole che iniziano la seconda parte del capoverso: “Non da soli…” mi verrebbe da aggiungere “ma male accompagnati”. Ma come si può pensare di lanciare un appello all’Unità dei socialisti quando sin dal documento c’è la precisa indicazione di quale sarà lo sbocco del Congresso del psi “costruire una rete di forze democratiche…”. Se si rinuncia da subito al grande lascito di Nenni e Craxi, padri dell’autonomismo socialista nel dopoguerra, come si potrà costruire, come diceva Riccardo Lombardi, una Alternativa Socialista alla destra incombente e come si potrà affermare che noi non siamo solo DI sinistra, ma che noi siamo LA SINISTRA! Oggi, di fronte ad un centro sinistra privo di radici e di progetti solo un Partito con una forte Identità ed una grande Autonomia politica potrà dare vita ad un Progetto per Governare il Cambiamento economico, sociale e politico che è in atto, e potrà farlo esplicitamente nell’interesse di chi fa del lavoro la propria ragione di vita. Fraterni saluti  SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it