TURATI AVEVA RAGIONE, MA OGGI E’ UN ALTRO TEMPO

di Silvano Veronese |

L’obiettivo di Rimini 2019  è piu’ ambizioso ed attuale che non “superare la lacerazione del 1921” che sta nella logica dei tempi correnti (100 anni dopo) che ha visto la sparizione e la sconfitta storica delle forze originate da quella scissione. 

L’obiettivo oggi è di dare una dimensione moderna ed unitaria ai valori e ai contenuti programmatici di una forza socialista che abbia l’ambizione di partecipare al governo del Paese, capace al contempo di valorizzare e premiare i meriti (e i talenti) e combattere le povertà e le diseguaglianze sociali vecchie e nuove, promuovere libertà e diritti civili e solidarietà tra i popoli. 

In questo il “socialismo del XXI secolo” deve sapersi incontrare con la modernità che pone, a partire dalla globalizzazione dei mercati e dei commerci, dalla diffusione di grandi poteri finanziari sovranazionali, dalla immigrazione di massa dai Paesi sottosviluppati verso le aree piu’ ricche del pianeta, dal riconoscimento pieno delle “diversità”, problemi nuovi che non si conoscevano cento anni fa. 

Per questo un moderno partito socialista, a mio avviso, deve aprirsi al contributo di uomini e culture progressiste di altre ma non contrastanti esperienze. 

Si cita spesso Epinay. Ebbene alla rifondazione del nuovo (di allora) Partito Socialista (della “rose au poing”) parteciparono oltre alla storica SFIO e al PSU di Rocard anche i circoli repubblicani di Mitterand, i cristiani sociali di Delors e Chèréque, i radicali di sx di Mendes France e forze di sx radicale uscite dal “maggio” francese. Lo stesso Mitterand, eletto ad Epinay segretario generale, non apparteneva al tempo alla storica forza socialista SFIO di Mollet, Deffèrre e Maurois. 

Penso che Rimini deve fare altrettanto, aprirsi e non rinchiudersi nel recinto del passato.