La denuncia della guerra in un saggio di Mario Gianfrate. La pregevole prefazione del prof. Nicola Colonna

Le verità negate è un libro contro la guerra. Con un linguaggio senza fronzoli, duro, efficace, Mario Gianfrate racconta una guerra diversa – parliamo della prima Guerra Mondiale -, la guerra vera con la crudezza della realtà che ha poco di patriottico: racconta di ingenti masse di contadini mandati al massacro, di una generazione ingoiata dalle fauci di uno sterminio come “carne da macello”.

E il racconto si fa denuncia delle rappresaglie spietate e inumane ordinate contro i soldati, i fanti-contadini, che, come si esprime l’Autore, “mostravano titubanza in faccia al nemico”.

Denuncia puntuale, peraltro, con documenti inediti, trovati nel lavoro di ricerca storica che, narrando di fucilazioni di massa nei confronti di chi si ribellava alle angherie, di condanne comminate senza uno straccio di processo, punta l’indice contro i vertici militari italiani e lo stesso Governo.

Sul campo della gloria e dell’onore, secondo l’assurda logica di Cadorna,- scrive Gianfrate – è reato mostrare codardia “in faccia al nemico”. Se a questo si aggiunge che sottufficiali e carabinieri, protetti nelle trincee, avevano il compito di sparare addosso ai soldati italiani che, nell’attacco, indugiavano perché presi dal panico nell’avanzare, il quadro evidenzia quanto cinico e inquietante fosse il regime di disciplina imposto da Cadorna.

Ma la denuncia va ancora oltre, si addentra nelle menzogne e nelle ritorsioni riservate ai soldati presi prigionieri a Caporetto, considerati “traditori”, un’altra pagina nera che non fa onore né a chi le mise in atto, né a chi le ha coperte.
Un saggio, dunque, che si inserisce a pieno titolo nel filone del revisionismo storico sul conflitto mondiale che sconvolse l’Europa intera e che prepara le condizioni per quello successivo degli anni 1940/45, preceduto da una pregevole e dettagliata introduzione di Nicola Colonna, tra gli intellettuali più lucidi della nostra terra, che ricostruisce con una precisa analisi le cause reali del conflitto.

Dunque, un saggio che si legge tutto d’un fiato sulla guerra vista dalla parte dei soldati per i quali la guerra si può riassumere in un breve scritto trovato nelle tasche di un soldato morto sulle Dolomiti:
Tutti avevano la faccia del Cristo,
nella livida aureola dell’elmetto.
Tutti portavano l’insegna del supplizio
nella croce della baionetta,
e nelle tasche
il pane dell’ultima cena,
e nella gola il pianto dell’ultimo addio
.

La copertina del Libro di Mario Gianfrate

L’immagine è tratta da un disegno di Giuseppe Scalarini