di Onofrio Introna – già Presidente del Consiglio regionale della Puglia |
Si parla meno di autonomia differenziata, ma sarebbe un errore abbassare la guardia, perché si tratta di federalismo travestito da regionalismo asimmetrico e continua a rappresentare un vero “tradimento del Sud”.
Nel Nord hanno abbassato solo da poco i toni sprezzanti della campagna di diffamazione scatenata contro il Mezzogiorno dal senatur Bossi e Gianfranco Miglio (1918-2001), ora rilanciata, al grido “Attenti al migrante!“, dal già Ministro degli Interni Matteo Salvini. L’ostilità nei confronti degli extracomunitari ha messo solo in secondo piano, ma non ha mandato in soffitta, il disprezzo dei settentrionali verso i meridionali “spreconi, parassiti, fannulloni“. E per quanto possa sembrare incredibile, l’anatema bossiano ha fatto proseliti anche tra gli stessi cittadini del Sud. Resi spavaldi da questo imprevedibile consenso suicida, i Governatori Zaia, Fontana e Bonaccini tentano il colpaccio, i primi con un referendum farsa, per realizzare la secessione dei ricchi, obiettivo principale e vera ragione d’essere della Lega Nord, anche se l’aggettivo Nord è da qualche tempo scomparso e si è adottato lo slogan “Prima gli italiani”.
Michele Emiliano e Vincenzo De Luca, Governatori del Sud, cosa fanno?
Si dirà: sono in campagna elettorale, si vota nella prossima
primavera, ma non sono stati eletti, voluti, sostenuti dalla gente che crede ancora nei valori della sinistra democratica e riformista? E tra questi valori non prevalgono ancora l’unità del Paese, la solidarietà nazionale, il diritto costituzionale alla perequazione?
Consiglio ai due Presidenti di proporre un programma di lotta, senza se e senza ma, all’autonomia differenziata. Un NO forte e chiaro alla secessione del Nord può rappresentare da solo un programma elettorale vincente, oltre che un progetto di riscossa, ancora più se condiviso da Emiliano e De Luca con un atto unitario. Siamo ad una svolta, è il momento giusto. Bisogna essere determinati, decisi, è importante parlare ai Cittadini, soprattutto ai meridionali che votano o voterebbero Lega per paura dei migranti, perché sono “mantenuti dallo Stato“, perché “rubano“, perché “tolgono il lavoro agli italiani“.
A questo proposito, è illuminante la dichiarazione del procuratore della Repubblica di Milano, Francesco Greco -ne ha dato notizia La Gazzetta del Mezzogiorno il 22 ottobre- che presentando il bilancio di responsabilità sociale 2018 degli uffici giudiziari milanesi, ha detto testualmente: “il 99.9% dei ladri di appartamento sono bianchi, lo dico perchè a volte si ha un’idea un po’ strana del colore della pelle in relazione alla criminalità”.
Quanto a rubare il lavoro, al Sud non ce n’è, tanto per gli italiani che per i migranti e i pochi tra questi che lavorano sono tenuti come schiavi nelle stalle o nelle baraccopoli, pagati a due euro l’ora. Dobbiamo tornare a rendere i meridionali dei cittadini informati e consapevoli.
Non possiamo lasciarli nelle mani di chi li circuisce col miraggio della sicurezza, per tradirli con l’autonomia differenziata. L’unità d’Italia non si tocca, il Sud deve esigere che gli venga restituito un ruolo di pari dignità e garantiti servizi uguali da Pordenone a Leuca. L’auspicio è che il governo giallorosso -che col Ministro Boccia si è pronunciato per una correzione in tal senso del federalismo differenziato- possa trovare un valido supporto nell’impegno determinato delle Regioni meridionali, per fare del Mezzogiorno un vero punto di forza del Paese e renderlo a pieno titolo parte dell’Europa.
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