COVID 19? NO, “SAN CORONAVIRUS”. E CONTE SORRIDE

 

di Luigi Ferro –  Socialismo XXI Campania |

 

Inutile nascondere la gravità dell’epidemia da Covid19, al secolo coronavirus. I dati in Italia circa la diffusione del virus sono allarmanti quanto sono preoccupanti i decessi in numero crescente.

Il Governo, oltre ai soliti proclami e ai bollettini di guerra emanati puntualmente tutti i giorni alle ore 18.00 dal capo della protezione civile, come una reclame di profumi, come la pubblicità di una fiction, come i trailers dei films di Dario Argento, ha fatto ben poco per arginare il fenomeno che rischia di espandersi anche al Sud, fino ad oggi una specie di “eldorado”.

Ma qui non siamo purtroppo a “Ballando con le stelle”. La realtà è ben altra e rischia di paralizzare per mesi il Paese. Il Governo ha dimostrato ancora una volta tutti i suoi limiti. L’unità tanto invocata dalla maggioranza che governa l’Italia “per il nostro bene” (o per il loro?) non è in grado comunque di nascondere le inefficienze del Presidente del Consiglio e del suo Consiglio dei Ministri né la loro inadeguatezza. Un Governo che aspetta le decisioni del Comitato Scientifico ha abdicato alle sue funzioni di direzione politica del Paese. Un Governo che non è in grado di far rispettare i suoi provvedimenti è un governo poco autorevole. Un Governo che non è capace di coordinare le singole regioni è un governo poco rispettato. Un Governo che invita gli italiani ad avere comportamenti responsabili è un governo che non conosce i suoi amministrati. Probabilmente il virus deve avere contagiato anche la cabina di regia.

Tutti contro tutti, insomma, e in questo bailamme, il Paese va in tilt, in confusione.

Il panico, l’allarmismo, la psicosi da corovinarus prendono il sopravvento sulla saggezza, sulla calma, sulla fermezza, e sulla tanto invocata unità nazionale e sui comportamenti responsabili. E a contribuire al disordine concorrono anche pseudo-virologi ognuno con la propria ricetta in tasca capaci solo di gettare l’intera comunità nazionale nel panico più assoluto (per la serie: ”si salvi chi può!”). Lo scenario è apocalittico. Città deserte, metropolitane e treni vuoti anche negli orari di punta quando si registravano i consueti affollamenti degli utenti. O per recarsi al lavoro. O per fare ritorno a casa.  Meglio non parlare dello stato dell’economia italiana già in grossa difficoltà prima dell’arrivo del Covid19, oggi alibi del Governo per giustificare la recessione tecnica del nostro Paese e la richiesta di flessibilità all’Europa.

In definitiva, nessuno di noi può sorridere tranne il nostro Presidente del Consiglio, l’avvocato del popolo, e la sua variopinta e pittoresca maggioranza di governo, ovviamente.

E’ indubbio che prima dell’avvento, non della quaresima, ma del coronavirus il governo Conte fosse in palese difficoltà. Renzi contro Conte. Zingaretti contro Di Maio e Renzi. Di Maio contro Renzi e Zingaretti. Il solito balletto della politica, direbbe qualcuno. Ma in realtà le cose stanno diversamente tant’è che il Presidente Conte aveva invitato a suo tempo le forze di maggioranza a tenere una verifica politica, poi rimandata a causa del coronavirus, che si traduce “nel contiamoci o andiamo a casa. Tutti.” Se lo avessero fatto prima per senso di responsabilità, probabilmente avremmo avuto oggi un Governo all’altezza della situazione, senza la consueta fuga di notizie (Casalino docet) e senza le consuete esitazioni, retromarce, che sono costate care al nostro Paese che di fatto è stato, contrariamente alle buone intenzioni del Presidente del Consiglio, trasformato nel lazzaretto d’Europa alla luce dei numerosi decreti varati in questi ultimi giorni. Ebbene, per esser chiari, il virus Covid19 è una manna dal cielo per il governo Conte, non per gli italiani, che rivendica l’unità e la compattezza della sua maggioranza nell’affrontare un’emergenza sanitaria nazionale epocale, senza precedenti. Grazie al virus tutto è stato accantonato (ma solo in apparenza). Come la polvere, il Governo ha nascosto le contraddizioni interne e del programma politico, a condizione che ve ne sia uno, sotto i tappeti buoni di Palazzo Madama. Grazie al virus è stato rinviato sine die anche il Referendum Costituzionale del 29-3-2020 che consentirà a questo Governo di vivacchiare per almeno un altro anno ancora. Ci auguriamo di no, ovviamente! Probabilmente si terranno più in avanti anche le elezioni regionali.

 Insomma, tutto è rimandato: la resa dei conti all’interno della maggioranza governativa e le valutazioni politiche su uno dei peggiori governi della nostra storia repubblicana. Neanche il Governo Tambroni o Scelba riuscirono a fare peggio.  

E mentre l’Italia arranca ed è in preda alla paura, l’unico che sorride è il nostro Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che da buon cristiano avrà senz’altro acceso un cero (forse più di uno) a “San Coronavirus” perché è solo per grazia ricevuta che è riuscito a tenere in piedi la sua sgangherata compagine governativa, molto più simile all’armata Brancaleone. Viva l’Italia!