LA LOTTA DI CLASSE AI TEMPI DEL CORONAVIRUS

 

di Renato Costanzo Gatti Socialismo XXI Lazio |

 

Il governo sta predisponendo il Dcpm più importante per la ripresa delle attività economiche, sulla ripresa economica.

Si svilupperà in quel decreto in tutta la sua estensione la lotta di classe ai tempi del corona virus. Senza perdermi in lunghe spiegazioni, mi attengo all’essenziale. La ripresa economica causerà un inevitabile aumento del debito pubblico che nel futuro sarà bilanciato con l’aumento del PIL e con l’aumento delle imposte per pagare interessi e rientrare dal debito.

La spesa pubblica si allargherà per contenere la preoccupante situazione in cui vengono a trovarsi i più poveri e i più indifesi. La forma sarà come il di RdC o altre forme di assistenza necessaria. Si incide in tal modo sulla spesa corrente.

La spesa pubblica tuttavia, basta leggere l’articolo di Draghi, dovrà dar modo alle imprese di riprendere immediatamente la loro attività mantenendo più occupazione possibile; ebbene su questo fronte occorre distinguere “aiuto alle imprese da aiuto al capitale”. Mi spiego con un esempio; le agevolazioni fiscali mutano il riparto dell’utile pre-imposte tra imposte e dividendi; per l’impresa, su 100 di utile dare 24 allo stato e 76 al capitale ovvero dare 10 allo stato e 90 al capitale è indifferente.

Per i contribuenti italiani non è per nulla indifferente, sarebbe un trasferimento netto da chi lavora al capitale, così come succederebbe in caso di sussidi a fondo perduto.

La gestione di classe dei necessari sacrifici per la ripresa deve essere, a mio parere, uno dei compiti immediati dei socialisti.