di Renato Costanzo Gatti Socialismo XXI Lazio |

 

Grant & loans

Quando si esamina una tabella, come quella che appare a pagina 51 degli STAFF WORKING DOCUMENTS della commissione europea è bene accertarsi di ciò che la tabella si occupa, cosa riporta nelle varie colonne e infine quali siano le finalità.

A pagina 41 del documento il paragrafo 2.3 illustra l’allocation key come segue:

“2.3. The allocation key.

The Recovery Instrument implies important redistribution across Member States. The analysis aggregates a detailed allocation key. Table 1 presents the respective shares for each of the three clusters. Table A.1 of Annex 3 provides further details at the Member State level. The simulations assume that the same allocation key applies for all components of package (grants, loans, additional provisioning to InvestEU, see below). The group with a GDP per capital above average receives 24.5% of the package, the “EU below average (low debt)” receives 25.0%, and the “EU below average (high debt)” receives around 50.6%. It is assumed that all Member States contribute according to their GDP shares.”

In sostanza il prospetto confronta:

da una parte come i 750 miliardi (250 di loans e 500 di granta) vengono ripartiti secondo l’allocation key (basata sui danni apportati dal corona virus) e dall’altra, come si evince dall’ultima frase del paragrafo sopra riportato, come agli stessi 750 miliardi contribuiscano i vari paesi in funzione della loro percentuale sul PIL europeo.

Lo scopo della tabella è chiaramente indicato in calce alla stessa : “Explanatory note: illustrative key for the sole purpose of the preliminary estimation of the potential impact of the recovery package using the Commission’s QUEST model presented on p. 43”

CHE DICE LA TABELLA

 

paeseall KeygroupGDP%allocgdpDELTA
BE1.6H4743.512.025.5-13.5
BG2.0E610.415.03.311.7
CZ1.5E2201.611.311.9-0.7
DK0.6H3112.34.516.7-12.2
DE6.9H3.43625.051.8185.1-133.4
EE0.3E280.22.31.50.7
IE0.4H3472.53.018.7-15.7
EL5.8S1871.443.510.133.4
ES19.9S1.2459.1149.367.182.2
FR10.4H2.41917.678.0130.3-52.3
HR2.0E540.415.02.912.1
IT20.4S1.78813.0153.096.356.7
CY0.3S220.22.31.31.0
LV0.7E300.25.31.63.6
LT0.9E480.36.82.64.1
LU0.0H640.50.03.4-3.4
HU2.0E1441.015.07.77.3
MT0.1E130.10.80.70.0
NL1.7H8125.912.843.7-31.0
AT1.0H3992.97.521.5-14.0
PL8.6E5293.963.528.535.0
PT4.2S2121.531.511.420.1
RO4.4E2231.633.012.021.0
SI0.5E480.33.82.61.1
SK2.0E940.715.05.19.9
FI0.7H2401.75.312.9-7.7
SE1.3H2752.09.025.6-16.6
10013.7231007507500

Questa tabella espone in colonna 1 i paesi europei, in colonna 2 l’allocation key ovvero il criterio di allocazione dei fondi in funzione dei danni del coronavirus, in colonna 3 il grado di questo danno, in colonna 4 c’è il PIL paese per paese e in colonna 5 la quota percentuale di detto PIL.

La colonna 6 mostra quale è l’allocazione dei 750 miliardi in funzione dell’allocation key ovvero 750*colonna 2.

La colonna 7 mostra invece quale sarebbe la ripartizione dei 750 miliardi se fossero proporzionali alla percentuale di PIL ovvero 750*colonna5.

La colonna 8 infine evidenzia la differenza tra i due criteri di allocazione.

Qualcuno ha inteso che dei 153 miliardi spettanti all’Italia, a fronte degli 81 a fondo perduto, la nostra contribuzione debba essere di 96 per cui l’Italia ci rimetterebbe 15 miliardi, e ha urlato alla “fregatura” o alla “sola”.  E’ evidente che se due colonne danno come totale entrambe 750 miliardi, non ha senso ritenere che i 96,3 spettanti all’Italia siano per la sola parte a fondo perduto.

In effetti la tabella trae in inganno perché assume che tuti i 153 miliardi spettantici siano da restituire secondo l’allocation key, è ovvio che i loans vanno restituiti per intero e i grant invece secondo il capital key (ovvero 81+ 11%)

Ne deriverebbe che:

ITALYMld
Ricevuti
RestituitiDelta
Grant815625
Loan72720
Total15312825

Ma i numeri sono confusi, perché a noi non spetterebbero 153 mlr ma 172 di cui 102 grant e to di loan.

Allora come mostra Milano Finanza di oggi il calcolo dei grant sarebbe:

ITALYMld
Ricevuti
RestituitiDelta
Grant1026438

Sia chiaro che il prestito va restituito non prima del 2028 e non oltre il 2058 cioè un prestito trentennale, mentre la quota dei grant da restituire sarà decurtata da quanto l’EU recupera a mezzo di nuove imposte sulle multinazionali web e dalla plastic tax.