di Christian Vannozzi |
Pino Turi, segretario generale della Uil scuola non ci sta, e invita l’attuale ministro Lucia Azzolina a pensare prima al personale e poi agli arredi, definendo uno storytelling l’itinerario della ministra nelle varie regioni italiane per garantire la riapertura fisica delle scuole a settembre, senza però aver ancora chiarito quando e come ci sarà il reclutamento dei docenti e del personale ATA, e con lo spauracchio dei licenziamenti a causa di una nuova chiusura a causa del virus.
Per il segretario della Uil scuola i nodi verranno presto al pettine e ci si accorgerà troppo tardi che si doveva agire differentemente per poter garantire l’organico:
“Rassicurazioni che aiutano il buon umore e alimentano la speranza, tuttavia i nodi verranno al pettine e ci accorgeremo, magari troppo tardi, che si poteva e si doveva intervenire diversamente. Non saranno i banchi di nuova generazione, né l’adeguamento edilizio che pure sono indispensabili ma sarà la presenza di personale stabile a fare la differenza. Servono misure urgenti”.
Le scuole si preparano alla riapertura, tra circa un mese e mezzo, nel pieno caos per la mancanza dei docenti, che coprivano mediamente circa il 30% del personale educativo delle varie scuole, quando la percentuale non è addirittura più alta. Questi docenti, non di ruolo e per alcuni politici non in grado di insegnare e soprattutto senza le qualifiche necessarie per essere definiti docenti nel vero senso della parola, perché l’esperienza sul campo è considerata nulla se non accertata da un concorso pubblico (Italia Viva su tutti) Per Pino Turi occorre rimediare assolutamente su questi punti:
“Siamo ancora in tempo per rimediare con un provvedimento legislativo che oltre ad adeguare le norme sugli organici, riveda almeno i parametri di composizione delle classi prime, il superamento del turn- over per consentire di coprire tutti i posti disponibili e vacanti del personale ATA, lo stanziamento delle somme necessarie per l’adeguamento edilizio, il superamento delle reggenze sia per i Dirigenti che per i DSGA”.
Il nuovo sistema di reclutamento provinciale dei vari supplenti è sicuramente innovativo e potrebbe essere un ottimo modo per incrementare le possibilità di trovare un scuola, ma il periodo non è di certo congeniale, e l’innovazione così radicale delle graduatorie provinciali in un momento nefasto come questo generato dal Covid potrebbe far collassare l’intero sistema e non permettere il normale inserimento dei docenti per la riapertura di settembre. Quello che poi non va proprio giù al segretario della Uil scuola è il fatto che nelle amministrazioni pubbliche si procederà alla stabilizzazione di migliaia di precari, cosa che non viene presa minimamente in considerazione nella scuola, dove esiste un vero e proprio precariato cronico, con docenti, non di ruolo, che da anni portano avanti la scuola, senza alcun riconoscimento giuridico di servizio e neanche la possibilità di un inserimento in pianta stabile o di almeno un’abilitazione nella scuola.
Ci vorrebbe un tavolo di concertazione dove sindacati e forze politiche della maggioranza possano discutere su questo, ma purtroppo non interessa al presidente Conte e alla ministra Azzolina, che continuano per la propria strada, sorretti dalla maggior parte della maggioranza, PD e LeU inclusi che non stanno facendo più nulla per stabilizzare i precari che sono stati tanto utilizzati in questi ultimi anni e ormai rimessi al loro posto quasi come non avessero mai insegnato.
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