di Massimo Peruzzi – Socialismo XXI Lazio |
E’ vero il mondo sta cambiando, le idee sono nuove di stampo innovativo, gli uomini sono diversi, o almeno il loro carattere, indole ed orgoglio lo è, le donne no , sono veramente nuove, diverse, più attinenti a questo tipo di società ma non forse la loro natura che per esserlo, toglie loro qualcosa, appesantendone gli oneri ed impegni legati ad una tradizione secolare che le canonizzavano prigioniere di un ambito.
La corsa che i nuovi politici, o meglio politicanti di questi anni, si è ridotta al raggiungimento del benessere personale ed egoisticamente circoscritto e lo è anche per Magistrati, Avvocati, Commercialisti, Dirigenti, Funzionari Statali, e quant’altri di vario ordine e genere sempre Istituzionali che determinano una emorragia delle risorse Pubbliche a fondo perduto mentre quanto eluso, evaso, sottratto da Imprenditori, Artigiani e Commercianti, sono furto alle risorse statali, fisco e collettività. In definitiva per sommi capi stiamo trattando della stessa materia ed effetti, solo che da una parte è lo stesso Stato che dà una mano ad effettuarlo nell’altra, ce le mette tutte e due per riprendersi il “sottratto”!
E tutto questo riporta un vecchio come me ad una riflessione al limite troppo soggettivamente motivata, la mancanza decennale, trentennale di Socialismo, mentre prima ci si sforzava di sostenere chi rimaneva indietro, oggi ci si preoccupa di consolidare il divario creatosi tra i ceti. La “Sinistra” si è nebulizzata, il “Centro” dopo la sparizione della DC, si è così impoverito di spessore e contenuti, tanto da sublimarsi in una forma democratica di “capitalismo attuariale” sì da escludere l’organizzazione dei piccoli, favorendo la industrializzazione della vendita commerciale dei prodotti, di qualsiasi natura da parte dei “Grandi”. Il piccolo non è più persona ma solamente un numero e tale vale, se pochi, nulla, se tanti, linfa per il sistema finanziario. Ed allora si che c’è assolutamente bisogno di Socialismo, ma non quello che serve a tre o quattro neo aspiranti alla vita “politica”, che mostrando la falce ed il martello cercano di suscitare nei tanti nostalgici Nenniani, Lombardiani, Pertiniani e Craxiani antiche emozioni per ridare vita ad un sistema che non c’è più e mai si potrebbe ripetere, ma un Socialismo rivisto, aggiornato nei suoi progetti attuativi, nei suoi programmi evolutivi dove fulcro deve essere rappresentato dai giovani, dal loro nuovo modo di vivere, dalle loro aspirazioni e dalla loro entità e capacità progettuale per ricostituire una forma di società fondata e basata sul recupero del valore umano e su quello del “collettivo”.
Socialismo XXI si è mosso a questo recupero del “numero” socialista, sulla elaborazione di un piano cui tutti sentano il dovere di partecipare per far si che il treno riparti, ma da Genova in poi, con una unica, condivisa e definita meta, si da rendere al Paese ciò che gli manca e spetta, ai vari Craxi, Nenni, Lombardi, Pertini per citare i più recenti, il giusto obolo di riconoscenza e gratificazione, fuori da schemi prefissati. Si sento il bisogno di dirlo…. Avanti compagni, Budda sacro siamo nei pressi del traguardo.
E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete.