REFERENDUM COSTITUZIONALE L’IMPORTANZA DEL PARLAMENTO

Nella foto, Salone del Parlamento della Patria del Friuli, Castello di Udine

di Avv. Luca Campanotto* |

20 Settembre 2020, Referendum costituzionale sulla proposta di taglio dei seggi parlamentari … la nostra storia può farci riflettere sul Parlamento, sulla sua importanza, sul suo ruolo … il Friuli rivaleggia con l’Inghilterra quanto ad antichità e importanza della sua assemblea rappresentativa; quando il Capo dello Stato era un ecclesiastico (il Patriarca di Aquileia, Principe del Friuli), il Parlamento della Patria del Friuli venne progressivamente ampliato: prima vi godevano di un seggio i Membri dell’Alto Clero e gli Abati e le Badesse; la Nobiltà Imperiale e la Nobiltà Patriarcale; anche le Principali Città del territorio patriarcale; poi tutti i Comuni Urbani della Patria del Friuli; in un terzo momento ancora successivo la Contadinanza.

Con la conquista armata da parte della Serenissima il Friuli fu smembrato in due tronconi e solamente nella sua minore parte orientale rimase all’Impero fino alla Prima Guerra Mondiale mentre i poteri del Parlamento vennero svuotati e accentrati sul nuovo organo monocratico costituito dal Luogotenente di Venezia nella Patria del Friuli; con l’arrivo di quel rivoluzionario dittatore che si chiamava Napoleone Bonaparte anche tale simulacro venne formalmente soppresso e perfino i confini della Patria vennero modificati dall’alto d’autorità per dare un contentino a Venezia.

Dopo il Trattato di Campoformido (Mandamento di Portogruaro); quando dopo la Seconda Guerra Mondiale il Padre Costituente Tiziano Tessitori riuscì ad affrancare il Friuli dal Grande Veneto Serenissimo dovette contestualmente accettarne l’innaturale e ugualmente dannosa unione col nuovo capoluogo regionale di Trieste in una artificiale e innaturale Regione Autonoma duale CON TRATTINO che oltretutto risulterebbe quella più penalizzata in assoluto qualora vincessero i SI.

Basta conoscere la propria storia parlamentare per votare NO il 20 Settembre 2020, ma anche la più recente storia regionale effevuggina può davvero risultare illuminante: in questa Regione (Autonoma solo di nome poiché si continuano a seguire le sirene del sistema politico statale) abbiamo già assistito svariati anni fa al grave sfregio anti-democratico e oligarchico che ora rischia di ripetersi ingigantito a livello statale: la L. Cost. 1/13 ha già tagliato i seggi del Consiglio Regionale della Regione Autonoma Friuli – Venezia Giulia … e senza possibilità di referendum costituzionale (vietato ex L. Cost. 2/01, sulle modifiche allo Statuto Speciale, sia pur per altri motivi) … risultato di tale taglio: i territori più piccoli come il Friuli Orientale Goriziano e quelli meno popolati come la Montagna dell’Alto Friuli stanno soffrendo, mentre la qualità della rappresentanza in Consiglio Regionale non è affatto migliorata, anche grazie a una legislazione elettorale regionale che per molti motivi sia generali sia speciali.

Già oggi si può ben etichettare F-VG-PORCELLUM ancor prima del possibile futuro blocco delle liste e Dio non voglia addirittura dei listini regionali sul modello del ROSATELLUM BIS TER già in vigore quale legge elettorale politica per il Parlamento Italiano: ECCO ULTERIORI MOTIVI DAVVERO EMBLEMATICI PER VOTARE NO IN OCCASIONE DEL PROSSIMO REFERENDUM COSTITUZIONALE 20 SETTEMBRE 2020 anche se poi ci sono anche i friulani (addirittura friulanofoni) che mi scrivono addirittura in perfetto friulano che voteranno SI, ma speriamo appartengano oramai a una specie in via di estinzione in Friuli assieme ai grillini poiché il Friuli sempre che non voglia scomparire dalla cartina geopolitica nel giro di qualche anno dovrebbe darsi una bella svegliata AD ESEMPIO VOTANDO IN MASSA NO IL PROSSIMO 20 SETTEMBRE 2020.

* Avv. Luca Campanotto – diritto civile, penale, amministrativo

Udine

Fonti storiche: Istitutladinfurlan.it