NASCITA DELLA ASSOCIAZIONE NAZIONALE SOCIALISMO XXI

di Aldo Potenza – Presidente di Socialismo XXI |

Le ragioni politiche che hanno indotto diversi compagni ad abbandonare il PSI dopo le note vicende degli anni ‘90 e quelle più recenti, dovute alla disinvoltura con cui il partito si rendeva disponibile a sostenere azioni parlamentari che rinnegavano la storia politica dei socialisti italiani e che, a nostro avviso, erano in evidente contrasto con la matrice culturale del socialismo democratico, hanno disperso i socialisti in diverse organizzazioni che, pur mantenendo in vita una testimonianza della vitalità socialista, rendevano e rendono tuttora i socialisti privi di rilevanza politica.

Nel 2017 tre compagni, tra cui il sottoscritto, il compianto Dario Allamano di Torino e Vincenzo Lorè di Taranto, pur consapevoli dei deludenti risultati conseguiti da chi aveva tentato la strada del superamento della diaspora, decisero di avviare una intensa campagna promozionale per organizzare un incontro a Livorno di tutti i compagni disponibili a riprendere il cammino comune.

La scelta di Livorno voleva essere un chiaro segnale di unità rivolto non solo ai socialisti di più recente tradizione, ma anche a coloro che scelsero un diverso orientamento e che i fatti seguenti alla caduta del muro di Berlino a nostro avviso avevano definitivamente chiuso ogni giustificazione alla separazione.

Il 24 marzo 2018 all’incontro si presentarono 249 compagni provenienti da 13 regioni. Fu un successo inaspettato anche perché a differenza delle altre occasioni, la convocazione non fu promossa da riconosciuti leader politici che ebbero un ruolo rilevante, ma da compagni privi di una storia politica di rilievo nazionale.

Concludemmo con un documento, votato all’unanimità, che individuò, dopo una analisi politica generale delle condizioni dell’Italia, sia le convergenze politiche, sia l’impegno a non “costruire un recinto identitario chiuso e autoreferenziale”, non un movimento nostalgico, ma una comunità di orientamento socialista inclusiva capace di offrire un orizzonte di impegno politico a tutti gli italiani.

Consapevoli che un simile obiettivo richiede la elaborazione di proposte programmatiche capaci di offrire risposte alle tante questioni poste della condizione europea ed italiana, decidemmo di organizzare, in tempi ragionevolmente brevi, una conferenza programmatica nazionale a Rimini.

La preparazione su schede provvisorie, redatte dal sottoscritto con il contributo di pochi compagni, ci consentì di svolgere molti seminari con la presenza di numerosi partecipanti a Torino, Milano, Budrio (Emilia Romagna), Firenze, Roma, Napoli solo per citarne qualcuno.

Infine a Roma si svolse un incontro con gli intellettuali di area socialista o di orientamento socialista come, ad esempio, il compagno Salvatore Biasco, Aldo Ferrara, Giuseppe Scanni, Felice Besostri.

Così nei giorni 8, 9 e 10 febbraio 2019 allestimmo 12 tavoli tematici coordinati da diversi compagni che avevano risposto positivamente al nostro appello e tra costoro si aggiunse anche un compagno proveniente dal PCI Renato Costanzo Gatti.

Si iscrissero ai tavoli per discutere ed approvare i documenti finali circa 112 compagni. Al termine, alla presenza di oltre 300 partecipanti fu approvato il documento politico generale, lo statuto della associazione Socialismo XXI e gli organi di coordinamento nazionale nelle persone di Aldo Potenza Presidente;  vice presidenti: Silvano Veronese (già vice segretario generali della UIL) Giuseppe Scanni (professore universitario e un tempo stretto collaboratore di Craxi in politica estera), Mauro Scarpellini (già segretario confederale della UIL), Vincenzo Lorè, Dario Allamano, Luciano Vita e Alberto Leoni.

Successivamente si svolse una intensa campagna organizzativa al termine della quale l’associazione oggi dispone di coordinatori regionali in Piemonte/Val d’Aosta, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna. A cui occorre aggiungere un importante riferimento in Molise.

L’impegno successivo si è svolto su tre versanti diversi.

Il primo: la ricerca di tutti i gruppi socialisti esistenti per comporre un tavolo che abbiamo denominato CUS, ovvero Comitato per l’Unità Socialista a cui oltre 17 organizzazioni, PSI compreso hanno dato l’adesione.

Il secondo: ha riguardato il coinvolgimento, nelle forme possibili, delle Fondazioni socialiste.

Il terzo: che rappresenta l’impegno attuale, l’istituzione di un Tavolo di Concertazione con associazioni, organizzazioni politiche e liste civiche motivate da impegni coerenti con l’orientamento politico programmatico che a nostro avviso deve avere un partito di orientamento socialista.

Affidando preferibilmente il compito di favorire il processo unitario a compagni non appartenenti a Socialismo XXI che deve essere solo un organismo partecipante alle iniziative dei tavoli al pari di tutti gli altri soggetti.

Il metodo che ispira la nostra azione è simile a quello che fu adottato in Francia dopo il disastro della SFIO e che ad Epinay nel 1971 portò Mitterand, che socialista non era mai stato, alla guida del PSF.

Ovviamente abbiamo tratto insegnamento dal METODO che fu seguito per comporre il consenso necessario al superamento delle organizzazioni di provenienza e per la confluenza in un unico partito.

Abbiamo, infatti, sin dall’inizio del nostro impegno sempre affermato che il superamento della diaspora anche se fosse stato possibile, non sarebbe stato sufficiente a restituire all’Italia un partito di orientamento socialista capace di svolgere una autorevole azione politica.

Riguardo al superamento della diaspora dobbiamo prendere atto della indisponibilità di molti soggetti che pur avendo partecipato al CUS (Comitato per l’Unità Socialista) condizione che non imponeva nessuna forma di limitazione della propria autonomia, hanno preferito successivamente sottrarsi all’impegno di un lavoro di ricerca politica e programmatica comune.

Resta quindi l’impegno, su cui recentemente è iniziato il nostro lavoro, di comporre un tavolo di concertazione tra soggetti anche non di tradizione socialista che abbiano finalità programmatiche affini a quelle da noi sostenute per la costituzione di un partito di orientamento socialista.