di Renato Costanzo Gatti – Socialismo XXI Lazio |
Nel centenario della marcia su Roma si insedia a palazzo Chigi il governo più a destra della storia repubblicana. Tralasciando le contradditorie scelte di Letta che hanno portato alla sonora sconfitta del centro-sinistra (si fa per dire), e le terremotate gesta di Berlusconi all’interno dell’alleanza di destra-centro, vorrei esaminare i punti critici che attendono alla prova questo governo, democraticamente eletto.
Politica estera
La linea del nuovo governo mi pare completamente aderente alla linea Draghi e al mainstream del pensiero unico che vede come unica soluzione all’invasione della Russia in Ucraina la vittoria delle forze ucraine necessariamente supportate dalle armi e dagli aiuti offerti dai paesi occidentali. A dicembre, data di scadenza dell’invio delle armi in Ucraina, mi sembra facile prevedere una posizione governativa a favore di un rinnovo dell’invio di armi. Da notare tuttavia che la prima visita all’estero del nuovo primo ministro è la Polonia, paese di dubbia democraticità, dove l’aborto è un reato e dove più aspri sono i confronti Russia-Stati Uniti camuffati sotto spoglie europee.
Politica economica
La minaccia della recessione, la legge di bilancio dove si annunciano 20 miliardi di sforamento del superbonus 110% ed la scala mobile delle pensioni, il prezzo del gas che anche dopo l’accordo in Europa si deve confrontare con un gas gassificato statunitense quattro volte più costoso di quello russo, le possibili chiusure di molte aziende ed i conseguenti licenziamenti, la fine della sospensione della legge di stabilità che riporta in piena evidenza l’enormità del nostro debito in un periodo dove gli aiuti della BCE non paiono ripetibili, tutti questi elementi costringono il governo Meloni a seguire tramite Giorgetti l’agenda Draghi che, a mio parere, sarà un aiuto tecnico e morale di non poco conto.
Diritti civili
Un campo dove è prevedibile lo sfogo identitario del governo è quello dei diritti civili, in particolare quello attinente la famiglia tradizionale che si difende da tutte quelle “schifezze” (come le chiama il presidente della Camera Fontana) che inquinano la natura. Ne sono sintomo la ministra Roccella e il disegno di legge Gasparri che vuole modificare l’articolo 1 del codice civile spostando l’attribuzione della personalità giuridica dal nato al feto. Ma in molti altri campi si svilupperà l’azione del governo sulla base di una base filosofica per cui lo stato non deve permettere e tutelare le libertà dei cittadini, ma deve porsi come impositore di una sua morale, una visione di STATO ETICO che risale al filosofo fascista Gentile.
Ordine pubblico
La situazione economica sopra descritta porterà a tensioni sociali per le proteste anti costo delle bollette e contro i licenziamenti. Sarà molto importante vigilare sull’uso della forza pubblica in caso di tensioni sociali, non abbiamo dimenticato i fatti di Genova quando Fini stava al comando della forza pubblica.
Vigilare non basta
Dopo l’esperienza di questa tornata elettorale serve una frustata che riporti la sinistra dispersa e scoglionata a ritrovare un suo ruolo positivo. Abbandonando tutti i dissidi passati, le pregiudiziali personalistiche di un ceto politico inetto, si potrebbe cogliere la proposta di Maraio di un incontro tra tutte le forze (si fa per dire) socialiste e trasformandola in una Epinay italiana come Socialismo XXI da anni la sta proponendo.
E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete.