L’INCONTRO BIDEN ZELENSKY

di Renato Costanzo Gatti – Socialismo XXI Lazio |

Pare che all’avvertimento di Biden che occorre andare al negoziato con la Russia perché gli USA non entreranno in guerra, Zelensky abbia risposto chiedendo, e Biden abbia accettato, di avere i Patriot e più armi, perché a primavera l’Ucraina riuscirà a rimpossessarsi dei territori perduti.

E così altri due miliardi di dollari di armi si incamminano verso il conflitto che con il generale inverno in azione e la promessa di una scadenza in primavera, non potrà non alzare ulteriormente il livello dello scontro. Un generale americano afferma che i militi morti ucraini rispetto ai morti russi sono nel rapporto da 8 a 1; quanti altri morti allora prima della primavera?

Ma l’ulteriore massiccio invio di armi verso l’Ucraina non potrebbe configurare uno stato di cobelligeranza di fatto degli USA in cui fosse trascinata conseguentemente la NATO e quindi anche tutti i paesi europei? Ma in questa prospettiva, segnalata dalla Russia, qual è la voce dell’Europa, dell’Italia, degli italiani? Ma ci sono consultazioni da parte degli USA per quelle azioni che necessariamente implicano conseguenze per altri paesi? Già una volta siamo stati trascinati in Iraq sulla base di false attestazioni di presenza di armi di distruzione di massa fatte da Colin Power.

In parlamento il Pd insieme a tutta la destra ha votato per l’invio di armi per il 2023. Le conseguenze della decisione del Parlamento, che non corrisponde, stando ai sondaggi, alla volontà degli italiani gravano con cupa incombenza sul nostro paese, anche perché non si può nascondere un conflitto con l’articolo 11 della nostra costituzione. Perché non farne un caso da portare davanti alla corte?

Ciò che tranquillizza è la considerazione che la Russia, pur nominandola, non ricorrerà mai alla denuncia  di uno stato di cobelligeranza, perché ciò significherebbe per lei uno scontro diretto con gli USA senza peraltro avere l’appoggio della Cina, che sarebbe per lei catastrofico.

Possiamo organizzare marce per la pace, provocare un ricorso alla Corte costituzionale, ma non riusciremo ad ottenere nulla. Siamo costretti ad aspettare la primavera perché il termine fissato da Biden per l’inizio di trattative si concretizzi. Quello che succede nel frattempo, con gli ucraini uccisi nei combattimenti e quelli non al fronte a soffrire meno 20 gradi di temperatura senza elettricità e senza gas, ricada sulla responsabilità di Zelensky.