COSTRUIRE CON I CITTADINI IL SOCIALISMO IN TOSCANA

di Riccardo Pellegrini – Coordinatore Socialismo XXI Toscana |

Socialismo XXI° Secolo, promuove la costruzione del Tavolo di Concertazione per l’Unità del Socialismo in Toscana, con tutte le associazioni, gruppi progressisti e riformisti della sinistra, con movimenti civici che si ispirano al socialismo, dove affrontare i diversi problemi presenti sul territorio, quindi, avere una reale presenza e delle strutture capaci di sostenere la politica necessaria ai meriti e ai bisogni dei cittadini.

Socialismo XXI° Secolo, nasce ed insieme ad altre entità della sinistra, si adopera per costruire un nuovo soggetto politico a trazione Socialista, nel nostro Paese, ma anche per realizzare e dialogare con altre figure della società, come il sindacato dei lavoratori e pensionati, con tutte le categorie imprenditoriali che vogliono costruire un’Italia civile e democratica, discutere con tutta la gente comune per avvicinarli agli ideali del socialismo, ma anche attivare rapporti con strutture esistenti per fare nuove attività insieme.

Questo lavoro può essere realizzato affrontando due questioni che vogliamo perseguire:

1) Costruire il Tavolo di Concertazione per l’Unita del Socialismo, dove i soggetti che partecipano al tavolo di concertazione mantengono la propria autonomia e si propongono insieme come far crescere l’idea del socialismo;

2) Organizzare la nostra presenza sul territorio, in un percorso unitario con i soggetti aderenti al Tavolo di Concertazione, che ci porti a lavorare insieme verso il nuovo soggetto da costruire, facendo vivere politicamente le nostre idee, in un rapporto partecipato con i cittadini della nostra Regione.

La pandemia nei due anni precedenti ci ha bloccati, ma ancora oggi siamo condizionati per le sue varianti, oggi usiamo gli strumenti possibili della tecnologia, gli spostamenti possibili con la presenza, questo ci consente di proseguire sugli obbiettivi della costruzione del nuovo soggetto del Socialismo, per dare il nostro contributo al cambiamento del Paese, insieme al Socialismo internazionale dell’Europa, che va sollecitato e rinnovato per ricostruire una struttura e lavorare insieme per una Europa Federale, capace di creare giustizia, uguaglianza, pace e libertà nella convivenza dei popoli.

Parlare e affrontare i problemi dell’Italia e dell’Europa è molto importante, perché una  globalizzazione non regolata, come quella vissuta in questi ultimi decenni non funziona, il capitalismo finanziario e il liberismo sfrenato nel mercato, hanno prodotto disuguaglianze economico sociali, dove i ricchi  sono sempre più ricchi e i poveri sono sempre più poveri, dove le guerre mietono vittime innocenti e il capitale fa il suo interesse, per queste ragioni è urgente una alternativa a questo capitalismo, una scelta nei nostri ideali  per difendere e migliorare i Paesi in avversità economico sociali e ambientali.

Per creare un nuovo futuro nel Mondo, è indispensabile una ONU più libera dalle convivenze dei  continenti potenti e una Federazione Europea, capace di dialogare con gli altri continenti, partecipando nei rapporti politici e diplomatici, economici e commerciali, intervenendo per migliorare il sistema climatico e dare il nostro contributo per la stabilità e la pace.

La pandemia del Covid ha migliorato in parte l’azione dell’Europa, siamo passati dalle politiche di austerità agli investimenti sull’economia, sulle tecnologie e sul clima, ma la strada della costruzione dell’Europa Federale è ancora molto lunga, si tratta di creare nel vecchio continente le premesse di una democrazia partecipata, con il Parlamento eletto dai cittadini e un esecutivo eletto dal Parlamento, consapevoli che sui problemi della difesa e della sicurezza, sulla tassazione analoga per gli stati membri, per uno stato sociale e solidale,  insieme a investimenti sull’ambiente, sulle tecnologie e sul lavoro, sono le priorità per una nuova e moderna Europa.

Nel nostro Paese, aldilà del Governo Meloni, abbiamo dei ritardi enormi,  negli ultimi decenni, con la scomparsa dei Partiti e della politica partecipata, sono stati gestiti problemi e interessi di gruppi, di categorie, spesso personali, mentre nella prima repubblica questi stavano all’interno della programmazione generale del Paese, oggi si muovono aldilà dei bisogni dei cittadini, dobbiamo ritrovare la strada dello sviluppo sostenibile del Paese, superare le disuguaglianze e le ingiustizie, lavorare per costruire un’Italia del lavoro, della partecipazione, dei meriti e dei bisogni.

Il Governo Draghi, alcune idee, che guardavano al futuro li ha manifestate all’atto della fiducia in Parlamento, ma pur definendosi liberal socialista, Draghi è un Keynesiano liberale, con una cultura economica, che non guardava alla buona  socializzazione dei cittadini, molto lontano ad una partecipazione dei lavoratori ai mezzi di produzione e gestione delle aziende, aspetto importante, dove l’imprenditore mette le risorse e il lavoratore mette il lavoro e la propria intelligenza, per realizzare al meglio il prodotto.

Socialismo XXI lotta per sostenere le attività che guardano al lavoro dignitoso, legale e con salari adeguati, superando le disuguaglianze anche tra uomo e donna, mentre sulla giustizia, si deve ricostruire una autorità giudiziaria civile, per le persone e per l’economia, una giustizia penale, che migliora le condizioni di vita nelle carceri, applicando la Costituzione italiana, dove l’articolo 2 sancisce il valore certo della persona umana e la sua dignità, mentre l’articolo 27 finalizza la pena alla rieducazione e i pieni diritti del condannato, aspetto molto spesso ignorato, per il decadimento interno e la gestione, che prevaricano questo principio rieducativo.

Pertanto, verso il nuovo Governo di destra, dobbiamo lottare per la costruzione di un programma, con progetti definiti, al fine di rilanciare l’economia sostenibile, la riorganizzazione e la digitalizzazione della P.A., riformare la sanità sul territorio e negli ospedali, intraprendere riforme strutturali nella scuola e nella gestione delle grandi opere, semplificare le regole e la burocrazia che bloccano il Paese, definire politiche d’investimento legate alle realtà territoriali, affinché sia superata la frammentazione tra il nord, il centro e il sud, perché l’Italia supera la crisi solo se unità. 

Una breve riflessione rispetto alle forze politiche attuali, dove la Presidente del Consiglio con Fratelli d’Italia e la Lega sono diventati europeisti, nei 5 stelle non è chiaro l’orientamento politico, il PD cambia l’ennesimo Segretario ma non trova la strada maestra del socialismo; il centro di Calenda e Renzi sembra voler fare da stampella alle evidenti falle della destra, chiaramente questo Governo avrà alcuni anni di vita, un lasso di tempo che può essere molto utile per riorganizzare una sinistra in Italia, una internazionale del Socialismo europeo, capace di rinnovarsi  e fare una seria battaglia per una Europa Federata.

Molte cose possono cambiare nel quadro della politica, il Tavolo di Concertazione per l’Unità del Socialismo deve scommettere di farcela e diventare un nuovo soggetto politico, perché alle prossime politiche ci dobbiamo essere, ma da subito dobbiamo costruire strutture e strumenti per essere presenti e partecipare, con le nostre idee e i nostri candidati, uomini e donne, con l’ambizione di ritornare all’interno delle Istituzioni.

Il nostro lavoro e la nostra presenza, può fare la differenza nella politica e le  iniziative sui problemi del lavoro, da organizzare con il Tavolo di Concertazione del Socialismo e con altri settori della vita quotidiana dei cittadini, perseguendo l’obbiettivo di affermare una nostra presenza sul territorio e capace di costruire un Paese che abbia come punti prioritari, la solidarietà, la giustizia, l’uguaglianza e la libertà, l’ecologia, superando ambizioni improprie e ricostruendo l’unità del Paese tra nord, centro e sud, sul piano politico, economico e sociale.

Per le informazioni pervenute dall’Associazione Socialismo XXI Nazionale e per la realtà Toscana, il percorso da seguire, al fine di realizzare dei risultati e costruire una presenza sul territorio, la strada maestra, potrebbe essere quella descritta. Altresì, se ci fossero alternative, ci farebbe piacere conoscerle, anche attraverso e-mail, interesse o risposte alla nostra proposta.