BONACCINI UNO E BONACCINI DUE

di Mauro Scarpellini – Resp. Amm.vo Socialismo XXI |

L’agenzia di notizie DIRE ha diffuso il comunicato qui integralmente riprodotto tra virgolette.

“” “” -AUTONOMIA. BONACCINI: CHIESTO RITIRO BOZZA, CURIOSO CALDEROLI DICA CONTRARIO

TOGLIERE DA TAVOLO SCUOLA E SANITÀ, PAESE 20 ISTRUZIONI PUBBLICHE BARZELLETTA

(DIRE) Roma, 8 gen. – “Abbiamo chiesto a Calderoli di ritirare la bozza. È curioso che dica il contrario di quello che abbiamo chiesto. Era venuto a una conferenza delle Regioni, qualche settimana fa, e siamo intervenuti per chiedergli di ritirarla, e la ritirò, perchè non l’aveva discussa con noi e non teneva conto delle nostre richieste. Quando siamo intervenuti io ed Emiliano, abbiamo ricevuto apprezzamenti anche da presidenti di regioni del Sud governate dal Centrodestra, come Occhiuto della Calabria o Marsilio dell’Abruzzo. Noi abbiamo chiesto che l’autonomia differenziata tenga conto di alcune cose, altrimenti non se ne può parlare. Intanto, che non spacchi il Paese. Soprattutto, che non tolga a qualcuno per dare a qualcun altro”. Lo ha detto il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, commentando a Matera la bozza di riforma di autonomia differenziata.

“Bisogna togliere i termini ‘residui fiscali’ che significa trattenere le tasse nella propria terra: è successione, non autonomia differenziata- ha aggiunto Bonaccini- Abbiamo chiesto che vengano tolte dal tavolo materie come la scuola e la sanità, che sono materie divisive. Un paese con 20 pubbliche istruzioni in 20 regioni sarebbe un paese barzelletta. E abbiamo chiesto che vengano definiti i livelli essenziali di prestazione prima, non dopo- continua il presidente dell’Emilia-Romagna- Abbiamo chiesto che venga fatta una legge quadro in Parlamento. Insomma, se l’autonomia differenziata è togliere risorse al Sud per darle al Nord, non siamo d’accordo. Se l’autonomia differenziata è, invece che parlare di risorse, parlare di semplificazione per liberare la vita da troppa burocrazia per cittadini e imprese, siamo d’accordo. Se è programmabilità certa degli investimenti e delle risorse da spendere, cosa che ogni anno è un terno all’otto sull’anno successivo, siamo d’accordo. Questa bozza calderoli a noi non piace”. (Adi/ Dire) 13:54 08-01-23 “” “”.

Il Signor Stefano Bonaccini è sicuramente un eccellente navigante della politica oltre ad essere un instancabile parlatore. I capaci naviganti non escludono di cambiare la rotta su un affare se mutano le condizioni che hanno fatto esprimere l’opinione precedente. Tra virgolette è scritto che egli abbia detto “Bisogna togliere i termini ‘residui fiscali’ che significa trattenere le tasse nella propria terra: è successione, non autonomia differenziata … … “. Evidente l’errore di battitura da parte dell’Agenzia poiché trattasi di secessione e non di successione.

Nell’accordo preliminare da lui firmato quale Presidente della Regione Emilia Romagna il 28 febbraio 2018 col Governo Gentiloni è scritto, tra l’altro, all’art. 4, che le modalità di attribuzione di risorse finanziarie alla Regione Emilia Romagna saranno determinate “in termini : a) di compartecipazione o riserva di aliquota al gettito di uno o più tributi erariali maturati nel territorio regionale … … “.

La lettura delle parole, data la loro univocità di significato, dice che quanto scritto non esclude di trattenere i residui fiscali; quindi il gettito sarà quel sarà, senza limiti. Se il Signor Bonaccini avesse avuto nel 2018 la stessa attenzione odierna avrebbe scritto nell’accordo una puntuale esclusione di trattenere avanzi del gettito.

Nell’accordo preliminare ricordato poco fa è anche presente la materia della sanità con quel che segue : “Art. 3. … … 2. La Regione assicura che il sistema tariffario, di rimborso, di remunerazione e di compartecipazione si applichi solo agli assistiti residenti nella Regione.”

Tante Regioni, ognuna col proprio tariffario non applicabile ai milioni di italiani residenti in altre Regioni. Se un umbro o un lombardo avesse bisogno di una prestazione sanitaria improvvisa o non improvvisa in Emilia Romagna quale tariffa vedrebbe applicata ? La domanda non interessa porsela nell’ottica che ogni Regione pensa a sé stessa e ai suoi residenti, in una logica che di visione unitaria non ha neanche l’ombra. Oltre la disgregazione di una visione unitaria nazionale e, quindi, la disgregazione del servizio sanitario nazionale, mi pare che vada in crisi anche il principio di cittadinanza, perché acquisirebbe una sistematicità la differenza di trattamento dei cittadini.

Margherita e DS regalarono la modifica del Titolo V alla destra leghista e secessionista nel 2001 per inseguirne i voti – non riuscendoci – e il disegno di legge di Calderoli per l’autonomia regionale differenziata è la conseguenza di quel regalo. Ancora nel 2018 il PD continuava l’inseguimento facendo firmare al Governo Gentiloni gli accordi preliminari con tre Regioni ed è poi arrivato il risultato elettorale del 25 settembre 2022. Ora il Signor Bonaccini ha cambiato opinione affermando che devono essere tolte dal tavolo scuola e sanità. E’ un capace navigatore, ma io viaggio su un’altra nave.