di Renato Costanzo Gatto – Sopcialismo XXI Lazio |
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2. Abbandonare la mentalità della guerra fredda. La sicurezza di un paese non può andare a scapito della sicurezza di altri paesi e la sicurezza regionale non può essere garantita rafforzando o addirittura espandendo i blocchi militari. I legittimi interessi e le preoccupazioni di sicurezza di tutti i paesi dovrebbero essere presi sul serio e adeguatamente affrontati. Problemi complessi non hanno soluzioni semplici. Dovremmo aderire a un concetto di sicurezza comune, globale, cooperativo e sostenibile, concentrarci sulla stabilità a lungo termine del mondo, promuovere la costruzione di un’architettura di sicurezza europea equilibrata, efficace e sostenibile e opporci all’instaurazione della sicurezza nazionale sulla base dell’insicurezza di altri paesi e prevenire la formazione di scontri di campo. Salvaguardare congiuntamente la pace e la stabilità del continente eurasiatico.
Nella prima frase “Abbandonare la mentalità della guerra fredda” leggo una critica al comportamento della NATO in particolare dopo il 1999 quando, infrangendo gli accordi orali con Gorbachev, Clinton mutò la missione della NATO. Quella organizzazione nata per difendere l’occidente dal comunismo, con il crollo di quest’ultimo, non aveva più ragione di essere; l’alleanza tra i paesi ex-sovietici era stata sciolta e si stava operando per una coesistenza pacifica. Berlusconi a Pratica di Mare riscontrò un successo irripetuto.
E’ comprensibile che i paesi ex-sovietici si rivolgessero all’occidente inteso come Unione Europea e NATO, ma la loro richiesta di ammissione poneva una scelta inequivoca. Stando allo statuto della NATO, le richieste di adesione non hanno valore in quanto sono i paesi aderenti alla NATO che all’unanimità INVITANO i paesi ad entrare nella NATO sempre che ciò contribuisca ad accrescere la sicurezza.
Ora scegliere di invitare tutti i paesi ex-sovietici ad entrare nella NATO invece di considerare le reazioni e la contrarietà della Russia, ha snaturato la natura difensivistica della NATO in un organismo di potere che, fra le altre cose, ha appannato il ruolo dell’ONU. Quando il documento cinese segnala il “rafforzamento o addirittura espandendo i blocchi militari” a questo si riferisce. Forse una fascia di paesi “finlandizzati” interposta tra paesi NATO e Russia sarebbe stata una opzione più lungimirante.
E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete.