IL PIANO DI PACE CINESE (PARTE 3)


di Renato Costanzo Gatti – Socialismo XXI Lazio |

Continua l’esame del documento di pace cinese.

3. Cessare il fuoco e smettere di combattere. Non ci sono vincitori nelle guerre di conflitto. Tutte le parti dovrebbero mantenere razionalità e moderazione, non aggiungere benzina sul fuoco, non intensificare i conflitti, impedire che la crisi ucraina si aggravi ulteriormente o addirittura vada fuori controllo, sostenere Russia e Ucraina affinchè si incontrino, riprendere il dialogo diretto non appena possibile, promuovere gradualmente l’allentamento e il rilassamento della situazione e raggiungere infine un cessate il fuoco globale.

L’auspicio contenuto nel terzo punto sembrerebbe essere l’auspicio di tutti, ma non lo è; mi riferisco alle parole “non aggiungere benzina sul fuoco, non intensificare i conflitti, impedire che la crisi ucraina si aggravi ulteriormente o addirittura vada fuori controllo” e penso alla recente notizia secondo la quale la Gran Bretagna starebbe inviando proiettili all’uranio impoverito.

Faccio una domanda ingenua: la Gran Bretagna avrà consultato gli Stati Uniti prima di prendere questa iniziativa? E secondo voi gli USA che hanno risposto? E continuo; la Gran Bretagna avrà consultato il nostro governo (beh non esageriamo) avrà consultato l’Unione Europea? E per finire: quale sarà la reazione di Putin?

Dall’ovvia risposta a queste domande discende l’urgenza che l’Europa, o almeno l’Italia, si faccia capofila della de-escalation, per esempio inviando in Ucraina (così come diceva il primo decreto del governo Draghi) non materiali bellici ma ospedali da campo, aiuti alimentari, medicinali, tende, generi di conforto, proposte di cessate il fuoso e campane pronte ad annunciare la pace.