SISTEMA MONETARIO INTERNAZIONALE


di Renato Costanzo Gatti – Socialismo XXI Lazio |

Il passaggio fondamentale proposto da Keynes in fatto di sistema monetario sta, a mio parere, nella ricerca di una soluzione razionale da opporsi al principio “antico” della convertibilità in oro.

L’oro è diventato lo strumento universale per le sue caratteristiche positive, ovvero: la sua rarità e quindi la non deperibilità del suo valore, la diffusione sufficiente a interessare tutti i popoli del mondo, la divisibilità che può permettere la coniazione di diversi tipi di moneta. Soprattutto la non deperibilità del suo valore dava garanzia ai traffici tra soggetti di tutte le nazioni per cui un operatore poteva vendere un suo prodotto in qualsiasi località del mondo avendo in cambio una moneta il cui valore era accettato e condiviso da tutti; dava inoltre garanzia a chi voleva accumulare le sue ricchezze che queste conservassero il loro valore nel tempo in modo di poterlo quindi utilizzare come riserva ed eventualmente lasciarlo agli eredi. Con la stessa finalità gli stati accumulavano ed accumulano oro nei loro caveaux.

Il limite dell’oro, tuttavia, consiste nella non governabilità della sua quantità soggetta al caso della scoperta di nuove miniere. La non governabilità della quantità di oro disponibile per le transazioni e per le riserve è un limite oggettivo al suo utilizzo.

La formula economica che lega il fabbisogno di moneta rappresentata dalle transazioni e dalle riserve   alla quantità necessaria si può scrivere:

posta con T il totale delle transazioni che richiedono l’uso di denaro;

posto con M la massa della moneta disponibile e

posta con V la velocità di circolazione del denaro

come segue   T = M.V

Se lo sviluppo dei commerci e dei traffici aumentasse notevolmente in un certo periodo di tempo tale per esempio da raddoppiare, la moneta esistente potrà all’inizio accelerare la velocità di circolazione riuscendo quindi a poter mediare più transazioni. La velocità di circolazione è aumentata in modo significativo con le moderne tecnologie, ma anche essa ha i suoi limiti e quindi è necessario aumentare anche la massa monetaria in circolazione. La ingovernabilità della quantità dell’oro costituisce un limite serio tale da richiedere uno strumento più manovrabile.

Le monete fino agli accordi di Bretton Woods nel 1944 erano tutte convertibili in oro e quindi conoscevano i limiti di governabilità della massa monetaria; spesso però tale convertibilità era disattesa con conseguenze immaginabili. A Bretton Woods i vincitori della seconda guerra mondiale si riuniscono per creare un nuovo sistema monetario internazionale. Oltre alle regole condivise quali la creazione del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale si scontrarono due posizioni sul sistema di governo della massa monetaria:     

la posizione di Keynes era di creare una moneta virtuale, il Bancor, gestito da una entità sovranazionale che controllasse le situazioni dei diversi paesi aiutando quelli in difficoltà per eccesso di importazioni sottoponendoli a vincoli da osservare, ma penalizzasse anche i paesi con eccesso di esportazioni spingendoli a rivedere il rapporto tra esportazioni e consumi interni. Il gestore internazionale basava sulla razionalità la determinazione della massa monetaria senza vincolarla alla convertibilità in oro;

la seconda posizione del rappresentante USA Harry Dexter White era invece di porre il dollaro come moneta universale convertibile cui tutte le altre monete erano legate con un cambio fisso. La responsabilità della governabilità della massa monetaria era quindi assunta da un solo paese che tuttavia garantiva il suo comportamento prevedendo la convertibilità in oro.

 La posizione statunitense ebbe la meglio e Keynes uscì sconfitto. Il sistema di Bretton Woods ha retto per 30 anni durante i quali la situazione degli USA è mutata in modo sostanziale; in particolare da maggior esportatore internazionale e consumatore interno moderato si è trasformato nel maggior importatore internazionale con un aumento enorme nei consumi interni. L’emissione di dollari è aumentata in modo sostanzioso in modo da far prevalere la fiducia nel paese alla garanzia della convertibilità; la fiducia nel dollaro si basava più sull’autorità degli USA come potenza, anche militare, che sulla possibilità di convertire il dollaro in oro. Per questa ragione De Gaulle fece una operazione provocatoria; riempi una nave di dollari e la spedì negli USA affinché fossero convertiti in oro al prezzo stabilito a Bretton Woods. La provocazione causò la necessità per gli USA di modificare le regole anche a causa delle difficoltà create dal dover finanziare la guerra in Vietnam. Il 14 agosto 1971 Richard Nixon dichiarò che da quel giorno il dollaro non era più convertibile e da quel momento il sistema monetario internazionale ha operato senza regole condivise.

Della situazione hanno usufruito gli USA che hanno stampato dollari in modo molto disinvolto contando sul fatto che, grazie alla sua egemonia mondiale, i dollari fossero trattenuti dai paesi che esportavano verso gli USA come riserve al posto dell’oro; gli USA cioè si difendevano dalla inflazione che sarebbe causata dall’emissione disinvolta di dollari grazie al fatto che quell’eccesso di dollari fosse tolto dalla circolazione dai paesi esportatori per usarli come riserve. Mentre le altre monete avevano problemi se consumavano più di quanto producessero o importavano più di quanto esportassero, gli USA potevano evitare tensioni inflazionistiche perché i dollari che defluivano per pagare le importazioni venivano poi utilizzati come riserve delle Banche centrali dei paesi esportatori e non portavano a svalutare la moneta statunitense. Questa pratica denominata “signoraggio” fu definita da Giscard d’Estaing come “esorbitante privilegio” che cozzava con un’auspicabile parità di diritti e dignità tra tutti i popoli.

Questa situazione si è andata poi aggravando a causa del deterioramento dell’egemonia statunitense a causa del doppio deficit internazionale e interno del paese, della crisi del 2007/2008 che ha causato per colpa della finanza USA povertà e disoccupazione in tutto il mondo, dei fallimenti di alcune banche come la Silicon Valley Bank, dalla weaponizazione del dollaro, del rischio di default se il congresso non dovesse approvare l’estensione del livello del debito.

Nel mondo si è quindi formata una ribellione tesa a rinormalizzare il sistema monetario internazionale; i paesi più organizzati sono i BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) che anche per ragioni geopolitiche hanno cominciato a costruire un diverso ordine. L’obiettivo è quello di far decrescere la prepotenza del dollaro attraverso quella che viene chiamata “de-dollarizzazione”.

In via molto semplificata quei paesi hanno iniziato con:

● Sostituire il dollaro come moneta delle riserve con oro o renminbi.

● Includere il renminbi tra le monete del FMI (fondo monetario mondiale) che sono alla base dei DSP (diritti speciali di prelievo).

● Sostituire il dollaro come moneta base delle transazioni commerciali dei BRICS.

● Usare renmimbi per pagare il petrolio dell’Arabia Saudita.

● Uso del renminbi o delle monete locali anche per sottrarsi alle sanzioni USA.

● Creare di una borsa valori dei paesi BRICS.

● Sviluppare nuove istituzioni e meccanismi di mercato.

● Creazione della NEW DEVELOPMENT BANK.

● Denominare i «futures» in renminbi.

● Creare il CIPS (CrossBorder Interbank Payment System) un meccanismo alternativo allo SWIFT.

● Realizzare una nuova rete per l’utilizzo delle carte di credito e per la moneta elettronica.

La terza guerra mondiale è in corso, fortunatamente con un uso limitato delle armi, ma coinvolge anche le istituzioni quali quelle del sistema monetario internazionale; in questo contesto l’euro che pur ha una sua rilevanza nei commerci ed è parte delle monete di riserva del F.M.I. ha il grave difetto di non avere alle spalle una Unione Europea unita e soprattutto senza un esercito comune.

La polarizzazione del mondo in aree monetarie distinte se non conflittuali potrebbe essere superata se l’F.M.I divenisse il gestore di una moneta virtuale, come il bancor di Keynes, rappresentata dai DSP (Diritti Speciali di Prelievo) ed operasse senza egemonia di un popolo o di una moneta, ma, visto come si sta comportando la geopolitica al giorno d’oggi, il pessimismo è prevalente.