di Ufficio di Presidenza Socialismo XXI |
In un momento storico in cui tutto viene rimesso in discussione, confondendo i vinti con i vincitori, il torto con la ragione, la barbarie con la civiltà, la biografia di Vannuccio Faralli costituisce un momento di riflessione sereno, obbiettivo, onesto e disinteressato come il suo protagonista. Le sue vicende personali mettono spietatamente in mostra le tragedie del nostro popolo e allo stesso tempo la grandezza di uomini, donne e bambini che hanno lottato contro il nazifascismo per lasciarci immeritatamente in eredità una nazione libera, democratica e repubblicana. Storia di un’Italia dimenticata vuol significare proprio questo, perché ormai ci siamo abituati a dimenticare anche le cose importanti. Il progressivo disperdersi delle tradizioni, che antropologicamente fa parte del continuo progresso dei popoli, rischia di rendere inutile e marginale la nostra cultura. È dunque necessario coltivare la passione per il ricordo, rivolto non ad un trapassato remoto come facciamo noi italiani da ormai troppo tempo, ma ad un passato prossimo che ci possa legare con vincoli di comune appartenenza.
L’intera vita di Faralli è avvincente come un romanzo, tante sono le cose che ha fatto e che gli sono capitate: emigrante, commesso viaggiatore, sindacalista, politico, soldato, industriale, giornalista, antifascista, confinato, partigiano, torturato nelle carceri nazifasciste, sindaco di Genova, membro dell’Assemblea Costituente, sottosegretario, deputato, ecc. Con questo libro Cortona, la sua città natale, salda definitivamente, se pur in maniera tardiva, il suo debito morale nei confronti di Vannuccio Faralli e “a Mario Parigi, documentato e scrupoloso autore di questa biografia, va il merito indiscusso di aver articolato una rievocazione che non solo segue la traccia umana del sindaco della liberazione di Genova, ma, volta a volta, salda il suo percorso con la storia d’Italia, nello stesso periodo di vita del protagonista. Anche per tale ragione quest’opera è utile e necessaria per conoscere la nostra stessa identità” (dalla Prefazione di Raimondo Ricci).
Mario Parigi, laureatosi in Lettere presso l’Università degli Studi di Siena, è membro della Società Storica Aretina e dell’Accademia Petrarca di Lettere, Arti e Scienze di Arezzo. Alterna l’attività di giornalista su riviste e periodici locali con la ricerca storica, dedicando particolare attenzione alla storia contemporanea. Ha pubblicato anche Le origini del fascismo a Cortona. 1919-1925 , FrancoAngeli, Milano, 2002.
TESTIMONIANZE
AVANTI! del 2 gennaio 1969
UN GRAVE LUTTO PER IL SOCIALISMO
È morto il compagno Vannuccio Faralli
Fu il primo sindaco di Genova dopo la Liberazione e deputato per tre legislature. Una vita dedicata alla causa dei lavoratori e della democrazia – Il cordoglio di Nenni e Ferri-
GENOVA, Vannuccio Faralli, il primo sindaco di Genova della Liberazione già deputato socialista al Parlamento e membro di uno dei primi governi dopo la Liberazione, è morto la notte scorsa per collasso cardio-circolatorio in una clinica dove era stato ricoverato la sera precedente. Il compagno Faralli ere attualmente presidente dell’Ente provinciale per il turismo. Il presidente del Partito, Nenni e il suo segretario generale, Ferri, hanno immediatamente inviato alla Federazione del PSI di Genova telegrammi, di cordoglio.
Ecco il testo del telegramma del compagno Pietro Nenni alla Federazione socialista genovese:
Apprendo con angoscia morte del nostro Vannaccio stop. Una amicizia di mezzo secolo mi legava a lui in una comunità fraterna di ideali e di aspirazioni stop. Come sindaco di Genova, come deputato, come membro del governo all’indomani della Liberazione, soprattutto come integerrima antifascista e partigiano, Vannuccio Faralii lascia di sc un ricordo incancellabile stop. Verrò appena possibile ad inchinarmi sulla sua tomba stop. Accolga la Federazione le mie condoglianze e quelle di tutto il partito. PIETRO NENNI
Questo il telegramma del segretario del Partito: Federazione PSI Genova. Scomparsa compagno Faralli costituisce grave perdita socialisti e movimento lavoratori. Pregavi esprimere familiari caro compagno Faralli espressione cordoglio Partito e mio Personale. MAURO FERRI.
Nato a Cortona (Arezzo) il 15 gennaio del 1891,
Vannuccio Faralli era ormai genovese d’adozione: risiedeva infatti nel capoluogo ligure da 62 anni, essendovi venuto nel 1906. Figura caratteristica e molto popolare — da tempo immemorabile Faralli portava ed ha portato sino all’ultimo, la cravatta «alla Lavallière» — il nostro caro Vannuccio aveva fatto studi di lettere, si occupava di commercio di vini e fin dal 1907 era stato fra i protagonisti del socialismo genovese. Si era iscritto al PSI nel 1907 e con Adelchi Baratono era stato direttore dell’edizione ligure l’Avanti! per quasi vent’anni fino al 1926.
Nella prima guerra mondiale, nonostante fosse stato decorato con una medaglia d’argento, Faralli ero stato destituito del grado di tenente di artiglieria per la sua attività politica. Nel ’26 fu condannato al confino per due anni. Dopo il 25 luglio 1943, a Roma, Vannuccio Faralli fu fra i primi riorganizzatori del Partito socialista accanto a Nenni, Buozzi, Romita e Vernocchi.
Dopo l’8 settembre passò le linee e si recò al Nord per occuparsi della lotta clandestina. Fu arrestato nel dicembre 1944 e liberato il 24 aprile del ’45. Dopo la liberazione di Genova Faralli fu Sindaco della città dal 25 aprile 1945 fino alle prime elezioni amministrative. E’ stato poi consigliere comunale fino ai 23 dicembre scorso (1968 ndr.), quando ha presentato le dimissioni, e per tre volte deputato: allo Costituente nel ’46, nel ’48 e nelle elezioni del 1958.
Dal febbraio al 31 maggio 1947 Faralli fu sottosegretario nel ministero dell’Industria, nel terzo gabinetto De Gasperi e per due volte fu vicepresidente della Commissione Industria della Camera, Dal 1964 Vannuccio Faralli era presidente dell’EPT di Genova.
Il lutto dell’Avanti! di Milano è stato espresso alla Federazione socialista di Genova col seguente telegramma del suo vice direttore compagno Fidia Sassano: L’intera famiglia dell’Avanti! di Milano si unisce al profondo cordoglio del partito per la morte del pioniere del socialismo genovese, compagno Vannuccio Faralli. Il compagno Sassano rappresenterà i direttori dell’Avanti! ai funerali.
dai Diari di Nenni 1° Gennaio 1969
E’ morto a Genova Vannuccio Faralli. Aveva la mia età. Ci univa una amicizia di cinquant’anni. Mai un dissenso, mai uno screzio. Come era stato un militante integerrimo, così era stato un antifascista e un partigiano valorosissimo. Primo sindaco di Genova dopo la Liberazione, alla Costituente e da deputato aveva portato nella vita pubblica una inesauribile carica di entusiasmo. Gli ultimi anni erano stati tristi per lui per dolorose vicende familiari e per l’ingratitudine di molti compagni. L’avevo riabbracciato qualche mese fa in già cattive condizioni di salute. Ormai del gruppo che si era formato intorno a me nel 1922-23 sono pressoché il solo sopravvissuto. Addio, caro Vannuccio!
E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete.