IL POPULISMO DELLA SCHLEIN: UNA OPPOSIZIONE SENZA IDEE


di Luigi Ferro – Presidente di Socialismo XXI |

Quanto è accaduto in questi anni, ha letteralmente ridotto il profilo o l’appeal dei partiti. Da sale della democrazia oggi sono considerati un freno o, peggio, uno strumento obsoleto. Da rottamare.

Ma rottamare i partiti vuol dire rottamare la democrazia. Certo è che i partiti non se la passano bene in Italia complice una classe dirigente che in questi trent’anni ne ha delegittimato la portata e la funzione. E si naviga a vista senza valori e contenuti, e conseguentemente senza idee e proposte.

Ciò ha causato quella disaffezione degli elettori che si sono trincerati dietro un astensionismo senza precedenti in Italia oppure caratterizzandosi nella volatilità che porta in auge qualsivoglia movimento, di destra o di sinistra, per poi sgonfiarlo nella successiva tornata elettorale a vantaggio di altri soggetti politici.

Oramai per catturare le simpatie degli elettori un po’ tutte le forze politiche si rivolgono alla pancia degli italiani. Si tratta delle solite chiacchiere da bar che nell’immediato hanno un certo effetto, senza dubbio, ma che nel tempo non producono i risultati sperati. Per parafrasare Bauman siamo passati dai partiti solidi ai partiti liquidi.

E si continua su questa strada nonostante le condanne e i propositi di una necessaria inversione di rotta dei leader politici nostrani. Perseverare è diabolico soprattutto perchè il tema è significativo e minaccia la tenuta democratica del nostro Paese.

Ma poco importa. Ciò che conta è portare a casa il risultato. A qualunque costo. Anche i cosiddetti intellettuali hanno la loro fetta di responsabilità pur di mantenere vantaggi e privilegi.

Ma finchè la barca va…

Un male che attraversa anche la sinistra e che ha portato alcune forze politiche sullo stesso terreno degli antagonisti. Parlare alla pancia dei cittadini, attraverso slogans, incuranti di una proposta politica. E’ il caso del segretario del PD Elly Schlein che dopo una certa indecisione, e nonostante i mugugni interni, ha deciso di partecipare con il M5S alla manifestazione del 17 giugno a Roma contro la precarietà nel mondo del lavoro e per un salario minimo piu’ elevato.

Argomenti sacrosanti, si intende, ma tralasciando gli anni al Governo del Pd e del M5S, senza incidere sulle grandi questioni economiche e sociali sventolate come un mantra nella manifestazione di ieri, quale proposta politica è emersa, oltre gli slogans, per tentare di risolvere il problema? Nessuna!

Da una classe dirigente, anche di opposione francamente mi aspettavo molto di più.

Ma è quello che oggi passa il convento, direbbero i nostri nonni.

Insomma, il populismo ha infettato anche il PD e il suo segretario, ma la sinistra dovrebbe rappresentare altro. Se solo leggessero sui temi di ieri la posizione ufficiale della nostra Associazione troverebbero delle formidabili soluzioni.

E allora continuare su questo terreno dilata la costruzione nel tempo di una vera opposizione a vantaggio della maggioranza di governo. Il concetto è fin troppo semplice.

Senza idee e proposte non si va da nessuna parte. Col populismo non si costruisce assolutamente nulla. Ed in particolare, quella opposizione in Parlamento e nel Paese contro una destra tesa a modificare in peius la nostra Costituzione e a cancellare quel principio universalistico in materie fondamentali quali scuola e sanità, dando il via alla stagione delle privatizzazioni verso una società non inclusiva né equa né giusta né libera. E può farlo in maniera indisturbata, per mancanza di una vera opposizione.

Tornare ai partiti, con basi valoriali solide, significa tornare a fare politica, quella con la P maiuscola, per intenderci.

E’ il messaggio di Socialismo XXI, non recepito da una classe politica sorda e disattenta, alla base della nostra azione politica per costruire la vera alternativa alla destra oggi al governo, con idee e proposte che guardano al futuro attraverso un nuovo soggetto politico chiaramente di ispirazione e/o orientamento socialista.