Morta la politica che ha creato caporioni e servi, può iniziare un secondo Rinascimento
Contrariamente a quelli che piangono per la scomparsa del loro protettore, io penso che può iniziare un periodo di rinascita della vera politica.
di Luigi Mainolfi |
La storia insegna che i comportamenti dei popoli sono conseguenza delle loro culture, che, a loro volta, dipendono da religioni, filosofie, ideologie, scoperte scientifiche, dal rapporto uomo–natura (società primitive) e dall’azione di uomini straordinari.
Negli ultimi tempi, l’azione dei padroni dell’economia e dell’informazione (radio, televisione, giornali e i cosiddetti “social”) è diventata tanto importante da influenzare le scelte politiche, più della cultura.
Le culture dei popoli non sono statiche e si influenzano, anche a seguito di invasioni economiche e di spostamento di popoli. Con il cosiddetto progresso, sono diventati influenti le scoperte scientifiche, gli stili di vita e tutto ciò che dà l’impressione di far migliorare le condizioni delle società, anche per la debolezza concettuale delle forze politiche.
Eravamo abituati a giudicare importanti solo i grandi eventi e i grandi movimenti, come la scoperta dell’America, il Protestantesimo, la Rivoluzione francese, il Marxismo, il Maoismo, il Fascismo, ecc. Sono stati considerati non determinanti i fatti che non usavano le armi o che non mettevano in moto le masse.
Da quando, il professore Palomba mi convinse che il Galateo era il fatto che aveva influenzato di più il mondo e la mentalità dei popoli, ho sempre cercato di valutare le conseguenze di nuove tecniche, di nuove tendenze culturali, di proposte economiche , come il Taylorismo e il fordismo, di fenomeni come “la gioventù bruciata”, il maggio francese, i movimenti femminili, i programmi televisivi libertini, come Drive in, e il movimento del ’68.
Nella storia, quando i valori nobili venivano male utilizzati o venivano inquinati, il male sociale si espandeva. Gli esempi più convincenti: la Via dell’amore, che sfociò in Sodoma e Gomorra e il lassismo di Roma che portò alla fine dell’Impero. La storia si può ripetere. Gli opinionisti parlano e scrivono delle negatività della società italiana, considerandole conseguenze della politica, trascurando le azioni dei fordisti, dei massoni e dei collaboratori dei dittatori islamici. Inoltre, il culto per diritti civili, per le cose fatue, per l’apparenza e per i primati fasulli distrae le masse.
Ovviamente, c’è stata la collaborazione dei populisti e dei giustizialisti, che, da utili idioti monovalenti, hanno spianato la strada ai nuovi padroni. Negli ultimi decenni, il duo Doris- Berlusconi ha influenzato il mondo dell’economia virtuale e gli stili di vita degli italiani. La televisione è stato il mezzo utilizzato per diffondere valori alternativi a quelli delle ideologie e degli ideali, al fine di costruire il mondo del futile, dell’immorale, della furbizia presentata come intelligenza e dell’idolatria della ricchezza, comunque conseguita.
Chi può confrontare i prodotti televisivi attuali con quelli della prima Repubblica noterà il mostrare i corpi più dei cervelli e il servilismo dei giornalisti a differenza della serietà di Biagi, Montanelli e compagni. Berlusconi è stato coerente con la sua natura, che tutto era fuorché politica. Il politico punta a far stare bene gli altri, non se stesso. Io non l’ho mai considerato politico. Purtroppo, è stata la miopia dell’ex PCI a creare le condizioni, che hanno provocato la sostituzione dei Partiti con “caporioni” seguiti da servi.
Non più DC, PSI, PRI, PCI e PLI, ma seguaci di Berlusconi, Di Pietro, Conte, Bossi, Renzi e Salvini. Contrariamente a quelli che piangono per la scomparsa del loro protettore, io penso che può iniziare un periodo di rinascita della vera politica.
FONTE: www.ottopagine.it/
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