di Aldo Potenza – Ufficio di Presidenza Socialismo XXI |
Chi pensa che si possa essere socialisti aderendo a Forza Italia, a Italia Viva e ad Azione di Calenda o peggio a Fratelli d’Italia, dovrebbe fare i conti con le scelte programmatiche di quelle formazioni politiche e, ancor prima, dovrebbe preoccuparsi di verificare se esiste condivisione sulle ragioni per cui con la globalizzazione, avvenuta con la liberalizzazione di mercati, si siano create le condizioni che a Rimini abbiamo descritto nel seguente modo:” Se è vero che la globalizzazione guidata dalla ideologia neoliberale ha rappresentato una occasione di sviluppo in alcune aree di sottosviluppo economico, la deregolamentazione dei mercati e la concorrenza fra sistemi sociali e politici molto diversi ha, di converso, prodotto, nell’occidente industrializzato e dotato di avanzati sistemi di protezione sociale, precarizzazione del lavoro, vaste aree di povertà, l’arretramento delle conquiste sociali, l’aumento dell’indebitamento pubblico e privato e le diseguaglianze nella distribuzione del reddito”….”…inoltre si sono diffusi elementi culturali negativi come l’edonismo, l’individualismo, l’egoismo sociale, l’avversione verso la politica, ovvero il contrario della cultura socialista democratica che si riconosce nei valori comunitari, solidaristici e nella democrazia partecipata”.
Sono questi i presupposti per valutare se un movimento, un partito o qualunque altra iniziativa politica ha caratteristiche che possono consentire un minimo di convergenza con l’idea socialista. Poi, ovviamente si devono confrontare programmi e la natura della organizzazione politica.
Quest’ultima dovrebbe rispondere al criterio della piena partecipazione democratica interna, non alle leadership attorno alle quali si crea il movimento.
In altre parole, anche se ciò che sostengo va nella direzione opposta a quella oggi diffusa, è necessaria la formazione di partiti come collettivi pensanti.
La democrazia funziona se c’è partecipazione e piena assunzione delle responsabilità di tutti i soggetti che si impegnano in politica. Per questo motivo noi sosteniamo che l’art, 49 della Costituzione debba essere attuato.
Che senso ha allora dichiararsi socialisti e poi dimenticare le ragioni del degrado sociale attuale? Rinunciare di andare contro corrente perché l’attuale indirizzo della politica è l’esatto contrario di ciò che la democrazia partecipata richiede?
Noi lavoriamo sapendo che ci vorrà tempo perché finalmente si possano riaffermare queste idee, ma credo si possa convenire che proprio la deriva politica attuale, sta facendo scivolare il mondo verso avventure pericolose anche per la pace e la democrazia con la diffusione di governi autoritari nel mondo.
E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete.