di Aldo Potenza
Ufficio di Presidenza Socialismo XXI |
L’intervento del Presidente, uomo sempre molto misurato, questa volta è un chiaro monito ad evitare eccessi da parte del Governo in materia di ordine pubblico.
Infatti se è vero che le manganellare agli studenti non sono auspicabili, altrettanto credo che debbano essere considerate possibilmente da evitare anche in altre occasioni.
In altre parole la forza non può essere la sola soluzione e comunque va esercitata con misura e senza eccessi.
Ma il Presidente ha anche affermato che va tutelata la libertà di manifestare le proprie opinioni e questa affermazione vale anche per i sindaci, per chi porta i fiori per ricordare un uomo assassinato per le sue idee politiche, anche quando non si condividono, aggiungo io senza atti intimidatori.
Per fortuna la nostra Costituzione consente ancora un bilanciamento dei poteri e assegna al Presidente della Repubblica un ruolo non marginale.
Attenzione però alle iniziative in atto promosse dal governo Meloni, con la legge sul primariato si sconvolgono i poteri con il risultato di rendere la Presidenza della Repubblica priva di forza ed autorevolezza.
Ciò detto, restano fondamentali le risposte dei cittadini come avvenuto a Pisa e in altre città, perché sono il segno della riconfermata volontà di non soccombere di fronte alla violenza . Sono la risposta civile di un popolo che dimostra la volontà di difendere la democrazia e le libertà costituzionali. Questa è l’unica vera medicina contro le sempre possibili avventure autoritarie.
Evidentemente le parole di Mattarella non hanno trovato la condivisione di Meloni- (tratto da l’Inkiesta)
In molti si sono giustamente scandalizzati per la scelta di contrapporsi al messaggio del capo dello stato, e alle parole ragionevoli degli stessi vertici della polizia.
La nota di Fratelli d’Italia dovrebbe però indignare e preoccupare anzitutto per quello che dice, nel merito, che resterebbe comunque di una gravità inaudita, a prescindere dalle posizioni assunte da Sergio Mattarella.
Parole su cui dovrebbero riflettere per primi quegli infaticabili riformisti impegnati a perorare la causa di una riforma condivisa del premierato, che in ogni caso – con l’elezione diretta voluta da Meloni o con non si sa bene quale altra forma di «legittimazione elettorale molto forte… anche sulla scheda» suggerita dai super-riformisti (la citazione è presa dall’articolo di Antonio Polito sul Corriere della sera di oggi) – altererebbe pericolosamente l’equilibrio dei poteri, rendendo un conflitto istituzionale come quello cui stiamo assistendo ancora più minaccioso.
UTILE PER CHI NON HA ANCORA CAPITO IL DISEGNO DI MELONI.
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