LETTERA A SOCIALISMO XXI

di Luigi Ferro

Presidente Nazionale Socialismo XXI

Compagne, compagni,

La decisione di assumere la forma partito non è stata facile .

Da otto anni abbiamo tentato con tutte le forze che si riconoscono nel socialismo o nei valori del socialismo di costruire un soggetto politico della sinistra in Italia di orientamento o di ispirazione socialista. Nel corso di questi anni abbiamo superato molte prove dalla diaspora fino al “Tavolo Nazionale di Concertazione” per una Epinay tutta italiana.

Nelle diverse fasi politiche, sovente abbiamo registrato nella nostra azione politica diffidenza, insofferenza, o meglio, una superficialità derivante anche dalla nostra attuale personalità giuridica. Superficialità manifestata da coloro che si definiscono socialisti. Da quando si è stabilito di partecipare alle campagne elettorali, non è stato semplice trovare un nostro spazio politico perchè i nostri alleati spesso ci rimproveravamo di essere una associazione ed in quanto tale priva di quei titoli necessari per partecipare agli incontri politici di carattere decisionale.

Alcuni soggetti politici, specie il PSI, in Umbria in occasione delle comunali 2024, hanno minacciato di adire le vie legali ritenendo il nostro simbolo simile ad altri contrassegni politici e quindi in grado di generare confusione nell’elettorato.

Sovente in campagna elettorale il nostro simbolo e la nostra denominazione sparivano dall’agone politico con grave danno per la nostra organizzazione, per la sua immagine. Le campagne elettorali servono a farci conoscere. A far conoscere le nostre proposte di cambiamento. Il nostro programma. Le aggregazioni non producono visibilità. Non sono costruttive.

Il Tavolo Nazionale di Concertazione promosso da Noi, con la finalità che tutti conosciamo e auspichiamo di raggiungere, in maniera velata poneva in evidenza il nostro status di associazione, non di partito, come se la differenza in qualche modo intaccasse la nostra credibilità. Noi che in ogni occasione abbiamo sempre dimostrato capacià di idee, programmazione e senso di responsabilità dapprima verso noi stessi e poi verso il nostro Paese.

Ciò premesso, a luglio 2024 veniva depositato il nostro simbolo presso uno studio notarile romano, per proteggerlo, preservarlo da fantomatiche pretese o rivendicazioni, in attesa della sua validazione presso l’ufficio elettorale del ministero dell’ interno.

I nostri sforzi spesso cozzavano contro un muro, costruito da chi avrebbe dovuto discutere con noi del futuro del socialismo in Italia attraverso iniziative che parlavano del singolo e non del progetto politico. Ho girato l’Italia ed ho partecipato a molte iniziative. Gli unici a discutere del futuro in Italia di una forza improntata al socialismo per lo più siamo stati noi di Socialismo XXI. Spesse volte subendo anche scorrettezze sul piano politico.

Tutto questo ha fatto riflettere il gruppo dirigente nazionale unitamente ai Coordinatori regionali in una assemblea telematica del 1° Ottobre u.s..

Non possiamo più attendere!

Il passaggio da associazione a partito oramai è inevitabile. Di fronte avevamo una scelta da compiere: o rimanere una associazione culturale o diventare partito avviando il processo di trasformazione, consapevoli della portata di una tale decisione necessaria anche per la nostra stessa sopravvivenza.

Abbiamo scelto responsabilmente la seconda opzione.

Primum vivere.

L’ Asociazione oramai aveva esaurito la sua spinta propulsiva e occorreva andare oltre.

Si badi, noi non vogliamo costruire l’ennesimo partitino, ma rafforzare semplicemente la nostra posizione politica. Il nostro sarà un nuovo partito fondato sui valori del socialismo, sui nostri principi inalienabili. Il nostro obiettivo permane ovvero costruire con chi ci sta una moderna ed unitaria forza del socialismo del terzo millennio in Italia.

Un partito che sappia dialogare con la gente, con i lavoratori, il ceto medio in profonda crisi, i pensionati, con le nuove generazioni. Che sappia rivolgersi al numeroso popolo degli astensionisti deluso dalla politica e dagli attuali partiti sempre più simili a comitati elettorali al servizio del segretario di turno. Un nuovo partito con una organizzazione snella e con una moderna capacità comunicativa. Un nuovo partito stabilmente collocato a sinistra dello schieramento politico.

Un nuovo partito che non dimentica l’Epinay e i tentativi che saranno sempre perseguiti verso una forza unitaria di impronta socialista in Italia. Anzi, l’essere partito non può che rafforzare il percorso politico intrapreso.

Il cammino non sarà semplice. Ne siamo tutti consapevoli. Ma il dado è tratto!

Un diverso status giuridico ci permetterebbe di avere una azione politica più efficace, di partecipare a pieno titolo ai tavoli politici, specie in occasione di scelte segnate dal momento elettorale. Di avere un peso ed uno spazio politico diversi, di sostanza, con più slancio e maggior vigore. Senza dimenticare chi siamo, da dove veniamo e quale obiettivo intendiamo traguardare.

La nostra è stata una scelta sofferta, ma inevitabile. Ponderata, ma necessaria.

Compagne, compagni,

Di qui si passa per parafrasare Bissolati.

Ce la faremo. Insieme, possiamo farcela.

Il processo è appena iniziato e con il contributo di tutti arriverà a compimento.

C’è un mondo fuori in profonda trasformazione che pretende una classe dirigente responsabile e competente. Noi ci siamo. Possiamo fare la differenza, come abbiamo dimostrato in tante occasioni. Ci attendono sfide importanti che abbiamo il dovere di vincere. Il nuovo partito deve racchiudere in una unica prospettiva Lavoro, Giustizia sociale, Ambiente. E collaborare con chi vorrà come noi affrontare seriamente le grandi questioni del terzo millennio. Ovviamente rimanendo ben saldi a sinistra, il nostro alveo naturale, per storia e cultura. E ben ancorati ai nostri valori.

Questa è la grande scommessa. La grande sfida che non possiamo perdere. Per il bene del nostro Paese .

Sempre avanti!