di Pietro Rotolo

Consigliere Comunale|

Già dagli anni ’80 del secolo scorso, si avverte la crisi dei Partiti e della democrazia rappresentata. Si registrano manifestazioni di disaffezione dei cittadini da tutti i Partiti in Italia, in Europa e nel mondo. Si trasforma la società, la cultura, la tecnologia e cresce l’individualismo e il civismo, ovvero l’interesse verso un problema di interesse civico,  che erode i sentimenti di appartenenza alle Comunità che sostenevano le Istituzioni e che  ne controllavano il buon rendimento. Si sentiva spesso, negli incontri comunitari, il NOI ….Ma, nella società che  conta uno stato di benessere più generale e manifesta l’interesse per una questione,  avanza  l’IO. 

Cresce l’individualismo. La nostra società, la nostra realtà vicina si orienta verso il comando di qualcuno. Ricordo che la città di Taranto, circa trentacinque anni fa, preferì ed elesse a Sindaco un cittadino che predicava,  un pò rozzamente, di possedere “la bacchetta magica” per risolvere i problemi della città e   che si opponeva ai Partiti tradizionali che sostenevano un Magistrato colto e sapiente di diritti e doveri. Il soggetto proveniente da una civiltà individualista passò per “il nuovo” e il soggetto della Società Civile che si confrontava con i Partiti, rappresentava il sistema da abbattere.

Da allora, tutta la nostra formazione e cultura è orientata verso l’individualismo e ha perso interesse per il bene comune. L’individualismo trova  sostanza e forza nella società e mostra sensibilità e attenzione verso le esigenze particolari della comunità in cui vive. La stessa società favorisce la cultura individualista al punto che modifica tante leggi che  aiutano il singolo ad agire senza più controllo  alcuno. Oggi l’individuo che gestisce la cosa pubblica,  quindi un pubblico ufficiale che esercita indebitamente i suoi poteri,  non è più perseguibile dalla legge dello Stato. Persino i Partiti che,  del passato non hanno più nulla, almeno in Italia, tendono verso l’individualismo, verso il leader.

Tutti i partiti del ventunesimo secolo sono strutture diverse,  rispetto a quelli del secolo passato e facilmente vanno a braccetto con il civismo, tanto da considerarlo funzionale alla loro logica individualista. Non mi ha meravigliato affatto, la richiesta di tredici Sindaci della provincia di Taranto,  che chiedono al PD provinciale e regionale di  “rendere servili e obbedienti”,  ovvero “responsabili”,   gli eletti iscritti al PD alla volontà dei Sindaci (individualisti e civici) per essere parte integrante delle loro maggioranze consiliari di area progressista. Il civismo oggi, a parere loro,  “rappresenterebbe il progresso della nostra società”. Mi ha stupito invece il silenzio dei Partiti sui tanti comportamenti  incivili dei civici.

Avverto un senso di decadenza di socialità e la mancanza di reazione a comportamenti poco democratici dei leader.  Forse, a cominciare dalle persone che credono ancora nei Partiti , come luoghi di confronto e incontro su una decisione, dovrebbero  ritornare a ricostruire quel NOI che abbiamo cancellato dai nostri luoghi. La strada è in salita, forse anche oscura e difficile, ma vale la pena ricominciare a dire NOI ci siamo.