I MANIPOLATORI AD OLTRANZA

 

di Mario Guadagnolo Già sindaco socialista di Taranto – esponente di Socialismo XXI Puglia |

A proposito del film di Gianni Amelio leggo su Craxi giudizi di ex o post comunisti o di giustizialisti ad oltranza come Travaglio e Scanzi manipolatori seriali di verità storiche e poliche che non si arrendono neanche di fronte alle dichiarazioni di Di Pietro e Colombo i quali ammettono di essersi sbagliati su Craxi e che Craxi diceva la verità.

Questi ostinati falsificatori della storia dicono: “Non si puà beatificare Craxi perchè era una tangentista”. E no cari amici io accetto la definizione di Craxi tangentista se si aggiunge anche che tangentisti sono stati Berlinguer, D’Alema, Occhetto, Forlani, Longo, Altissimo, La Malfa e che se non si può beatificare Craxi non si possono neanche beatificare Berlinguer, La Malfa, D’Alema ecc.

Sul tema del finanziamento illecito ai partiti nessun segretario di partito della prima repubblica può essere santificato, poichè tranne Pannella e Almirante tutti hanno ampiamente attinto a quel sistema e alcuni più di altri come il PCI che non solo prendeva le tangenti interne al sistema italiano, ma prendeva anche il finanziamento in rubli da Mosca con l’aggravante che l’Unione Sovietica era un nemico dell’Alleanza atlantica cincostanza che in Unione Sovietica avrebbe comportato il reato di alto tradimento.

In proposito si legga il libro “L’oro di Mosca” molto circostanziato di Gianni Cervetti Segretario amministrativo del PCI, Baldini & Castoldi Editore 1999 che racconta nei minimi particolari come Mosca e il sistema delle cooperative rosse finanziavano il PCI. e Cervetti non era un camerata fascista della Repubblica di Salò, e l’onestissimo Enrico Berlinguer aveva come referenti per tali finanziamenti da Breznhev il suo segretario particolare Franco Tatò e Giorgio Napolitano che andavano personalmente a prendere i soldi da Mosca.

Ma è accaduto che mentre Craxi ha concluso la sua vità in esilio in Tunisia D’Alema saliva le scale di Palazzo Chigi e Napolitano saliva quelle del Quirinale pur avendo le stesse colpe di Craxi. E’ questo il grande vulnus della storia recente della nostra repubblica che fino a quando non sarà sanato peserà come un macigno nella vita politica italiana e nella sua storia. Nè può essere assolta o santificata la magistratura che era perfettamente al corrente di questo sistema che era diventato di pubblico dominio da quando anni ’50 Enrico Mattei pubblicamente dichiarava alla stampa che per lui i partiti erano come il taxi “Li prendo, pago e scendo”, e i soldi di Mattei erano soldi dell’Eni e tutti vi attingevano e la magistratura lo sapeva benissimo.

Craxi fra tutti costoro fu l’unico ad avere il coraggio di denunciare e ammettere pubblicamente e in Parlamento il sistema dei finanziamenti illeciti ai partiti, i bilanci falsi dei partiti con un discorso storico chiedendo a tutti i parlamentari di alzarsi e di smentirlo. Come è noto nessuno si alzò. Quindi parlare di Craxi come di un tangentista senza dire il resto e senza citare gli altri segretari di partito è un atto di somma ipocrisia che deliberatamente manipola la storia. .