LA RIVOLUZIONE DIGITALE CHE MI ASPETTO

 

di Renato Costanzo Gatti Socialismo XXI Lazio |

 

I 209 miliardi, che l’Europa potrebbe prestarci, hanno come finalità anche la digitalizzazione dei nostri sistemi. Ora digitalizzazione non significa solo tradurre i manoscritti in pdf o roba simile, ma significa soprattutto utilizzare i dati digitalizzati per gestirli con algoritmi in modo da accelerare i processi, in particolare quelli burocratici, e rendere il paese più appetibile da ogni punto di vista.

La accelerazione dei sistemi che più mi interessa per dare al paese più efficacia e attrattività sono quelli della giustizia, penso ai tempi che ci vogliono per riscuotere crediti ovvero per risolvere controversie di carattere commerciale. Ebbene penso che l’uso dell’intelligenza artificiale possa essere utilizzata per risolvere celermente la più gran parte dei processi civili (e anche penali) in corso. E’ con soddisfazione che devo riconoscere che l’Europa ha già iniziato ad affrontare il tema, infatti il 4 dicembre 2018, la Commissione Europea per l’Efficacia della Giustizia (CEPEJ) del Consiglio d’Europa ha emanato la “Carta etica europea per l’uso dell’intelligenza artificiale nei sistemi di giustizia penale e nei relativi ambienti”. E’ la prima volta che a livello europeo, preso atto della “crescente importanza della intelligenza artificiale (IA) nelle nostre moderne società e dei benefici attesi quando questa sarà pienamente utilizzata al servizio della efficienza e qualità della giustizia”, vengono individuate alcune fondamentali linee guida, alle quali dovranno attenersi “i soggetti pubblici e privati responsabili del progetto e sviluppo degli strumenti e dei servizi della IA”.

In particolare, la Carta etica enuncia i seguenti principi:

 1) principio del rispetto dei diritti fondamentali;

2) principio di non discriminazione;

 3) principio di qualità e sicurezza;

 4) principio di trasparenza;

 5) principio di garanzia dell’intervento umano.

Quest’ultimo principio – noto anche come principio “under user control” – è quello che è finalizzato a “precludere un approccio deterministico” (preclude a prescriptive approach) e “assicurare che gli utilizzatori agiscano come soggetti informati ed esercitino il controllo delle scelte effettuate” (ensure that users are informed actors and in control of the choices made). Si tende cioè a garantire che ogni decisione sia sottoposta al controllo umano (ad esempio, da parte del giudice utilizzatore del sistema automatizzato) evitando i rischi di giudizi incontrollati e deterministici.

Nulla vieta che anche i processi civili siano gestiti da una intelligenza artificiale accelerando i tempi delle prassi commerciali, tempi che attualmente rendono poco appetibile il nostro paese agli investitori esteri, ma che d’altro canto libererebbero tempo e personale da dedicare ai processi più complessi e di maggior rilevanza sia processuale che di cifre coinvolte.

Penso quindi che Socialismo XXI secolo, possa farsi promotore di raccomandare la “robotizzazione” della giustizia come elemento rilevante nei programmi da impostare entro ottobre per richiedere i finanziamenti della Next Generation Eu.