di Christian Vannozzi |
Era doveroso farlo e i 5 maggiori sindacati della scuola non si sono tirati indietro, chiedendo l’aiuto del parlamento attraverso i capi gruppo della camera e del senato, spiegando come sia impossibile, con i casi covid che continuano a crescere in tutta la Penisola, fare un concorso che vedrà impegnati migliaia di docenti precari:
Avviare in un contesto di emergenza igienico sanitaria lo svolgimento delle prove del concorso straordinario e a seguire un maxi-concorso con oltre 500.000 candidati non produce alcun effetto immediato in termini di assunzioni mentre espone la scuola e il personale coinvolto a un possibile aumento dei contagi nelle scuole e alla possibilità che molti precari, trovandosi eventualmente in situazione di contagio o di quarantena come effetto del lavoro che svolgono e che li espone a tali condizioni, siano esclusi dalla partecipazione al concorso.
La lettera ai capigruppo di camera e senato spiega dettagliatamente come, nell’immediato, il concorso sia inutile, in quanto non concederà nuovi posti per questo anno scolastico, e inoltre diversi docenti, che essendo a contatto con gli alunni sono più soggetti a restrizioni e quarantena, non potranno partecipare, perdendo così l’occasione di un concorso che manca da anni.
Sinopoli (Flc-Cgil), Gissi (Cisl), Turi (Uil), Serafini (Snals) e Di Meglio (Gilda) chiedono quindi al Parlamento, che è in Italia colui che detiene il potere legislativo, nonché l’organo di espressione del ‘volere popolare‘, che la procedura messa in atto per il reclutamento dei docenti sia sospesa per non stressare già un sistema che è sull’orlo del collasso sia fisico che psico, e avviare procedure per stabilizzare i precari e garantire nuovi insegnanti alla scuola pubblica che preveda un concorso per titoli e una prova ora finale:
E’ doveroso che il Parlamento possa promuovere un più complessivo ripensamento su una procedura che, se nell’immediato si rivela unicamente un fattore di ulteriore stress per le scuole, meriterebbe comunque di essere riconsiderata alla luce di quanto avvenuto anche in altri settori della PA, mettendo in atto percorsi di stabilizzazione per titoli e prova orale che consentirebbero di garantire l’assunzione in forma stabile di quei precari già oggi impegnati in cattedra con serietà e professionalità al servizio del nostro sistema di istruzione.
Le parole dei segretari dei sindacati scolastici sono volte anche a dare il giusto valore al lavoro svolto fino a ora dai precari che hanno mantenuto efficiente il sistema dell’istruzione sopperendo alla mancanza dei docenti di ruolo.
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