CATTEDRE LEGATE AD UN ALGORITMO ED ESTATE PASSATA SUL COMPUTER: E’ QUESTA LA VITA DEL PRECARIO DELLA SCUOLA?

di Christian Vannozzi |

Chi pensava che con l’uscita di scena della ministra Azzolina il mondo della scuola si sarebbe risollevato dalle ceneri si sbagliava di grosso, perché il nuovo inquilino dello scranno più alto di Viale Trastevere di certo non ha intenzione di far risorgere nulla, anzi, si impegna molto a peggiorare le cose e la vita dei docenti precari, anche se forse poterà un lieve miglioramento organizzativo, ma a che prezzo?

Il lato positivo della faccenda, se tutto funzionerà per il meglio e l’informatica non giocherà qualche brutto scherzo dell’ultimo minuto, sarà il fatto che nei primi di settembre saranno occupate tutte le cattedre vacanti. Questo permetterà a migliaia e migliaia di docenti precari potranno avere un lavoro fin da settembre, e le scuole non avranno problemi nel completare l’organico in corsa, garantendo a tutti gli alunni i propri docenti fin dal primo giorno di scuola. Fino a questo punto tutto sembrerebbe ottimo, e la condizione di tutti, precari, scuole e studenti, si direbbe migliorata, ma nella vita reale tutto a un prezzo, ed è proprio quel prezzo che forse non si è voluto esaminare.

Iniziamo dai docenti precari, che nel mese di Agosto si sono dovuti sedere al computer per inserire le 150 preferenze scolastiche richieste. Lavoro di poco conto per chi non è addetto ai lavori, ma che certamente diventa titanico se i server si bloccano continuamente e se non si conoscono le disponibilità delle varie scuole, dato che è uscito solo pochi a pochi giorni della chiusura della domanda con diversi errori. Se si unisce questa situazione di stress al fatto di non potersi godere, dopo un anno di scuola, la meritata vacanza per distendere i nervi e rilassarsi, si può ben capire lo stato mentale che può aver e un docente precario, che per carità, può almeno contare su un lavoro, ma dove sarà questo lavoro, in quale angolo remoto della provincia scelta non è dato sapere fino ai primi di settembre, salvo, come detto prima, complicazioni dell’ultimo minuto che nel mondo digitale italiano avvengo con regolarità.

Che dire poi degli studenti? Verissimo che avranno i docenti a disposizione dal primo giorno di scuola, ma quali docenti? Con un algoritmo che assegna le cattedre non è detto, anzi è poco probabile, che si potrà contare sulla continuità didattica, e di conseguenza diverse classi avranno dei cambi di docenti, magari dopo aver potuto contare per vari anni dello stesso insegnante. Cambiare il docente nell’ultimo anno di un ciclo di scuola è qualcosa di veramente terribile, quasi traumatico per bambini e adolescenti, per non parlare dei disabili, che vivono il ambio in maniera esponenziale rispetto agli altri compagni.

Dov’è la tutela dei più deboli di cui si parla tanto? Sindacati e politici, di tutto “l’arco costituzionale” (non ne è rimasto neanche uno a rappresentarlo Ndr.), dovrebbero dare questa risposta ai vari genitori che si troveranno, a breve, in questa situazione, perché uno Stato che si dimentica dei più deboli non è di certo un Stato degno di questo nome.