LE ELEZIONI “FANTASMA” DETTE SUPPLETIVE DI ROMA

 

 

di  Silvano VeroneseVicepresidente di Socialismo XXI  |

 

Domenica si sono svolte le elezioni “suppletive” in un Collegio elettorale di Roma Centro per sostituire il seggio alla Camera dei Deputati lasciato libero dal Sindaco da poco eletto Gualtieri, data l’incompatibilità per legge tra le due cariche.

E’ risultata vincitrice, e perciò eletta deputata, la candidata del PD con il 58% circa di preferenze con una affluenza di elettori pari all’11% (undici per cento) degli aventi diritto!!! Con la sua percentuale, la neo deputata gode del consenso del 6,38 %  di tutti i cittadini elettori di quel collegio!

Dopo la scarsa partecipazione nelle ultime elezioni amministrative, al peggio non c’è limite, si realizza un dato drammatico per la democrazia rappresentativa, quello cioè che avremmo delle Istituzioni della rappresentanza popolare costituite da esigue minoranze rispetto all’insieme dell’elettorato.

Ciò la dice lunga sulla crisi della democrazia rappresentativa  e del sistema politico-partitico che come “Socialismo XXI” abbiamo piu’ volte denunciato.

Spesse volte “Socialismo XXI” (anche recentemente) non ha smesso di richiamare -per questo pericolo –  i cittadini e l’attuale quadro politico, purtroppo composto da “partiti” sorti per lo più come comitati elettorali, per reagire – anziché favorire – i cattivi profeti che da tempo teorizzano, con la complicità di una parte dei “media” – la “fine delle ideologie”, il “superamento delle  inutili culture politiche storiche”, la “società e i partiti liquidi” ed altre diavolerie che hanno costituito il detonatore dell’antipolitica e dell’antipartitismo (quest’ultimo riferito in particolare ai partiti della c.d. 1^ repubblica).

D’altronde, se in 28 anni abbiamo avuto ben  quattro governi c.d. tecnici  o presieduti da persone estranee alla politica ed alla rappresentanza partitica (Ciampi, Dini, Monti, Draghi) si è evidenziata in questi termini la crisi della politica e della rappresentanza democratica e si è concretizzato quel disegno, nato negli anni ’70, ma all’epoca respinto dai partiti  di allora, ispirato da certi poteri finanziari e da una parte dell’establishment, di un governo dei “tecnici e dei capaci”. Una predicazione ripetuta ai quattro venti che non poteva generare fra la gente comune l’inutilità del voto e la sfiducia verso il sistema politico rappresentativo.

Vi è anche una seconda responsabilità dell’attuale quadro politico: la promulgazione di una legge elettorale infame composta da una buona  parte di “maggioritario” con collegi uninominali per eleggere un solo parlamentare (anche con una minima % ed anche con un solo voto in piu’ degli avversari).

Ovviamente, per tale elezione vi è un solo  candidato scelto da ogni singolo partito o coalizione di partiti. Quindi, nessuna scelta da parte dell’elettore attraverso il voto di preferenza all’insegna dell’imperativo  “questo/a è il/la  candidato/a, prendere o lasciare”.

Per la verità,  anche la parte c.d. proporzionale della legge non prevede la scelta di preferenza del candidato da parte dell’elettore. Una rappresentanza, perciò, di nominati dai capi-partito o di “capi-bastone” nel caso in un partito si fronteggino delle correnti.

I collegi uninominali presentano, poi, l’inconveniente che non hanno dei sostituti (i c.d. “primi non eletti” della lista di partito) e nel caso di decesso o di dimissione dell’eletto, si deve andare a rivotare subito al di fuori delle normali scadenze, offrendo il destro all’elettorato per manifestare un  palese disinteresse come avvenuto domenica scorsa a Roma.

Come “Socialismo XXI” abbiamo piu’ volte indicato e la ribadiamo nuovamente, alla luce di questo gravissimo episodio elettorale romano, la necessità di provvedere a ripristinare una legge elettorale proporzionale con la possibilità per l’elettore di scegliere il candidato preferito fra quelli indicati nella lista di partito o di alleanza di forze politiche associate, senza la diavoleria esistente nelle elezioni regionali o comunali che permette di votare per un candidato consigliere facente parte di una lista diversa da quella dello schieramento prescelto per il sindaco o presidente di Regione.

Una nuova legge elettorale non risolve compiutamente la crisi della rappresentanza democratica nelle Istituzioni repubblicane. Servono partiti fondati su una precisa identità culturale e valoriale, con una ben definita rappresentanza degli interessi sociali che si vogliono rappresentare pur nel quadro di una tutela dell’interesse generale che – a livello istituzionale – deve prevalere  sulla rincorsa di interessi personali, di casta, di corporazione o di gruppo come, purtroppo, avviene oggi.

Proprio per tali obiettivi, “Socialismo XXI” è nato per dare un contributo alla rinascita di una politica fondata su questi principi ed in essa per sostenere quelli espressi – sia pure in “chiave moderna” – dal Socialismo in Italia, in Europa e nel mondo in molti decenni di grandi battaglie progressiste per il lavoro, la giustizia sociale e la libertà e dignità della persona.