IL PSI E’ STATO POSTO IN DISSOLUZIONE IL 12 NOVEMBRE 1994

Mi permetto di ricordare e di richiamare l’attenzione dei compagni che troppo spesso e a sproposito usano il termine “PSI” nei loro interventi, che il PSI è stato sciolto con deliberazione nel suo XLVII Congresso che si tenne a Roma l’11 e il 12 novembre 1994.

Quando si parla del PSI ci si riferisce al Partito Socialista Italiano che per un secolo – dal 1892 al 1994, nonostante le scissioni, errori, ma anche di momenti esaltanti – ha fatto la storia del nostro Paese.

E’ stato il primo partito d’Italia nel 1919, il secondo nel 1946 e mai meno il terzo partito per tutta la sua esistenza nel periodo Repubblicano fino allo scioglimento, come già detto, avvenuto agli inizi degli anni ’90.

Hanno fatto parte di quel partito personalità che sono diventati dei capi di Governo come: (Ivanoe Bonomi, Benito Mussolini, Bettino Craxi), Presidenti della Repubblica come: (Giuseppe Saragat e Sandro Pertini) ed hanno militato giganti del pensiero socialista, Martiri del Movimento Operaio e personalità di spicco, in special modo quali: Andrea Costa, Filippo Turati, Anna Kuliscioff, Antonio Gramsci, Camillo Prampolini, Claudio Treves, Leonida Bissolati, Antonio Labriola, Giuseppe Di Vagno, Amedeo Bordiga, Palmiro Togliatti, Arturo Labriola, Oddino Morgari, Edmondo De Amicis, Cesare Battisti, Enrico Ferri, Giuseppe Emanuele Modigliani, Silvestro Fiore, Argentina Altobelli, Gaetano Salvemini, Carlo e Nello Rosselli, Giacomo Matteotti, Giuseppe Di Vittorio, Pietro Nenni, Costantino Lazzari, Angelica Balabanoff, Giacinto Menotti Serrati, Filippo Corridoni, Ines Oddone Bitelli, Anna Maria Mozzoni, Emilio Caldara, Angelo Filippetti, Antonio Greppi, Aldo Aniasi, Antonio Giolitti, Giuseppe De Felice, Eugenio Colorni, Bruno Buozzi, Rodolfo Morandi, Antonino Scuderi, Giuseppe Barbarossa, Tristano Codignola, Raniero Panzieri, Roberto Tremelloni, Lelio Basso, Giuliano Vassalli, Livio Maitan, Carlo Andreoni, Sebastiano Bonfiglio, Bernardino Verro, Lorenzo Panepinto, Nicola Alongi, Giuseppe Scalia, Carmelo Battaglia, Pino Camilleri, Placido Rizzotto, Salvatore Carnevale, Calogero Cangelosi, Epifanio Li Puma, Calogero Morreale, Giuseppe Gracceva, Vera Lombardi, Lucio Libertini, Giuseppe Romita, Mario Berlinguer (papà di Enrico), Anna Matera, Luigi Mariotti, Francesco De Martino, Fernando Santi, Giacomo Mancini, Emilio Lussu, Vittorio Foa, Tullio Vecchietti, Giacomo Brodolini, Gino Giugni, Livio Labor, Lina Merlin, Riccardo Lombardi…

e troppi altri perché possa ricordarli a memoria almeno in piccola parte.

Per ciò che oggi esiste, [VA] correttamente disambiguata utilizzando il termine più appropriato “psi-di-nencini” (tutto in minuscolo, per distinguerlo dal PSI del quale si parlava sopra!

Resta fermo che quella forza è stata spazzata via dalla scena politica italiana e a detta di molti se ne avverte il bisogno di ridotarsene. Considerando inoltre, che il (pd) nel suo approdo evolutivo NON è un partito socialista, né tanto meno un partito socialdemocratico, ma una mera espressione del pensiero neo-liberista dominante.

Dunque, la necessità che nel panorama politico italiano ritorni una FORZA DICHIARATAMENTE SOCIALISTA AUTONOMA, oltre che opportuno credo sia doveroso! Affinchè ciò avvenga, SOCIALISMO XXI ha dato vita da circa tre anni, all’idea progettuale chiamata “Epinay Italiana”.

La Epinay per noi rappresenta il tentativo di UNIRE in un unico partito tutti coloro che hanno medesime sensibilità sociali e politiche e, per quanto ci riguarda, la voglia di riscoprire il valore del socialismo democratico attraverso un chiaro percorso e un METODO, simile a quello adottato dai compagni francesi che costituì un importante passo e l’elemento chiave di quel congresso, scevro da ogni tentazione di appelli inconcludenti, ma solo e soltando un valido metodo tutt’ora utilizzabile.

Vincenzo Lorè

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