RAFFAELE CADORNA IL GENERALE DEI PARTIGIANI

I CADORNA NELLA STORIA PATRIA

Raffaele Alessandro Cadorna (Milano9 febbraio 1815 – Torino6 febbraio 1897) è stato un generale e politico italiano. Fu al servizio prima del Regno di Sardegna e poi del Regno d’Italia

Il figlio Luigi Cadorna (Pallanza, 4 settembre 1850 – Bordighera, 21 dicembre 1928) fu capo di stato maggiore del Regio Esercito nel corso della prima guerra mondiale. Noto per la disfatta di Caporetto, ma non solo.

L’omonimo nipote Raffaele Cadorna (Pallanza12 settembre 1889 – Verbania20 dicembre 1973) è stato un generalepolitico e antifascista italiano, comandante del Corpo Volontari della Libertà durante la Resistenza italiana. Decorato dagli Stati Uniti con la Bronze Star Medal.

Villa Cadorna a Verbania Pallanza

Cambio di nome alla scuola Cadorna a Verbania: Gino Strada è una scelta coraggiosa e giusta. nessuna “cancel culture”. Solo cultura.                           

6 FEBBRAIO 2024                                                                                                                                                                    

Sul caso del cambio dell’intitolazione della scuola “Cadorna”, intendiamo esprimere piena solidarietà alla coraggiosa scelta degli organi collegiali dell’Istituto scolastico. Intitolare una scuola, palestra di democrazia e luogo di formazione culturale e civica, alla memoria di una persona rappresenta una prima, importante testimonianza su quali siano i riferimenti pedagogici e civici con i quali si intende confrontarsi con studenti e famiglie. In questo senso, l’idea di cambiare il nome dell’Istituto “Cadorna” – attualmente dedicato ad un discusso generale, uomo le cui drastiche e inumane modalità di trattamento dei soldati sono state largamente dimostrate dalla storiografia, e nel primo dopoguerra fervente sostenitore del fascismo – e intitolarlo a Gino Strada, uomo che ha dedicato la sua intera vita impegnandosi per la pace al fianco delle vittime dei conflitti, ci pare quanto mai azzeccata.
Viviamo un’epoca di tensioni internazionali crescenti, con venti di guerra che soffiano sempre più forti e minacciano il futuro del quale proprio le studentesse e gli studenti del Cadorna saranno protagonisti: dedicare la loro scuola a chi si è sempre opposto, con parole e azioni concrete e significative, alla follia della guerra è un segnale importante. Indica loro la via da seguire e rappresenta una testimonianza dell’impegno della scuola nel campo della promozione della pace e della risoluzione non violenta dei conflitti. In questo senso, troviamo l’accusa di “cancel culture” sbandierata dalle destre decisamente fuori luogo: è solo cultura. Inoltre, come spiegano altrimenti la scelta dell’Amministrazione Comunale di restaurare proprio il mausoleo dedicato a Cadorna, posto sul lungolago di Pallanza? La volontà di fare memoria non deve prescindere dall’approccio critico né dal giudizio storico: meglio quindi che chi frequenta le attuali “Cadorna”, chiedendosi a chi la sua scuola sia dedicata, conosca la vita di un uomo di pace come Gino Strada, il cui esempio costituisce un riferimento importante per il presente e il futuro.

Giacomo Molinari, Segretario Circolo PD di Verbania

La famiglia Cadorna interviene sulla intitolazione della scuola      

Alle accese polemiche e ai numerosi interventi suscitati dal cambio di intitolazione della Scuola Media di Pallanza (da Luigi Cadorna a Gino Strada) si aggiunge con la seguente nota del colonnello Carlo. Ho letto le considerazioni sulla figura storica di Luigi Cadorna e ho dovuto rilevare come è disceso in basso il partito che fu di Giorgio Napolitano, il Presidente che ha avuto l’onestà intellettuale di condannare i crimini di Porzus e Basovizza. Inoltre, la Storiografia della quale Lei si avvale, è già stata condannata dalla Commissione Parlamentare Mitrokhyn, le cui conclusioni, in quanto tale, hanno il valore di un Tribunale. Infatti, essa è basata sulla manipolazione dei documenti storici, che sono:                                                                                     – la Commissione d’inchiesta su Caporetto. Essa scrive: “nessun testimonio ha portato contro di Lui accuse che possano intaccare la Sua onorabilità di uomo, di cittadino e di soldato…”:- Le lettere Famigliari, in quanto la rappresentazione più intima e vera della Sua personalità: Pag. 128 (il tempo è orribile ed è una cosa penosissima per i soldati nelle trincee….); Pag. 148 (attraversiamo tempi troppo gravi perché io possa tener conto di altre considerazioni, che non siano quelle degli interessi supremi del Paese); Pag. 156 (che spettacoli orrendi! Oh la guerra! E pensare che si potrebbe rimaner tutti tranquilli in pace, se gli uomini non fossero sempre invasi dal prurito di prendersi la roba degli altri!); Pag. 188 (La vita di TUTTI i miei soldati mi è ugualmente preziosa); Pag. 291 (Mussolini è stoffa da dittatore, ma di poco equilibrio e misura; è l’italiano ha equilibrio e misura e non vuole dittature); Pag. 299 (Mussolini sta passando un brutto quarto d’ora…. Vengono fuori le gesta della canaglia che lo circonda). Questi documenti dimostrano la falsità delle Sue argomentazioni e la loro inconsistenza storica. E, poiché parliamo di UNA SCUOLA, è molto grave che essa venga educata attraverso la manipolazione della Storia, che dovrebbe, in quanto MAGISTRA VITAE, costituire la base dell’insegnamento e della formazione dei giovani! Per concludere: Lei attribuisce al Gen. Cadorna l’orrore che è proprio della guerra, dimenticando che essa fu dichiarata dal Governo, senza nemmeno ascoltare il parere di Cadorna.