di Luigi Ferro

Presidente Socialismo XXI |

L’art.1 Costituzione statuisce cha la nostra Repubblica è fondata sul lavoro.

Il lavoro è dignità, libertà. Un diritto sociale. Rimuove le disuguaglianze.

 Ma non si può morire di lavoro. Torna prepotentemente il tema della sicurezza sul lavoro.

Un flagello che deve essere debellato. Un Paese civile non può tollerare  per troppo tempo ancora  questa mattanza.  Ciò richiede l’impegno di tutti: istituzioni, forze sociali, società civile. Le morti bianche  rappresentano una sconfitta della nostra società. Spezzano la vita di tante famiglie. Non basta inasprire le sanzioni. Ci vogliono più investimenti per la sicurezza e più controlli.

Il lavoro non può tradursi in una prospettiva di morte.

Il lavoro è crescita, sviluppo, progresso. Le parti in causa, con nuovi patti, possono trovare una soluzione per uno sviluppo ed una crescita in sicurezza e nel rispetto dell’ambiente.

E’ una sfida che dobbiamo vincere. Non è l’unica, però.

L’altra riguarda il precariato che impedisce, specie alle nuove generazioni, di avere una famiglia. Di costruire il futuro. Di progettare una vita. In questa ottica,  insistiamo per l’abrogazione del jobs act e per il ripristino dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori. Così si combattono, non con le parole, precariato e disuguaglianze sociali. É una battaglia ascrivibile a Noi socialisti perchè appartiene ai nostri valori. Al nostro mondo. Alla nostra idea di lavoro e di società. Una società giusta, libera, inclusiva, solidale.

Il tasso di disoccupazione giovanile e femminile, specie al Sud, è altissimo. Ne consegue che occorre puntare su una vera politica per il lavoro se vogliamo essere competitivi. Gli istituti professionali devono svolgere un ruolo fondamentale di programmazione dei giovani al mercato del lavoro a condizioni però accettabili e dignitose.

Siamo consapevoli che senza lavoro il Paese non riparte. Non cresce. I dati macroeconomici non sono confortanti e con essi il livello occupazionale. Troppe vertenze sul tavolo chiedono soluzioni rapide, condivise, a tutela dello sviluppo e dell’occupazione. Nel rispetto della sicurezza e dell’ambiente. Siti industriali di primo livello quali Mirafiori, Magneti Marelli, l’ILVA di Taranto, non solo rischiano la chiusura, ma mettono in crisi tutto l’indotto gettando nel panico migliaia di famiglie. Intervenire subito per fermare la deriva industriale nel nostro Paese e i guasti prodotti dal neoliberismo nel settore produttivo italiano.

Al Governo chiediamo un piano industriale ed un piano per l’agricoltura per il rilancio di due settori strategici del nostro Pil, e non soltanto interventi una tantum che non producono effetti nel lungo periodo. 

Il nostro  messaggio è diretto a chi cerca lavoro.

 A chi difende il proprio lavoro.

A chi ha perso il lavoro e lotta per riconquistarlo.

Che oggi sia veramente la Festa del Lavoro e delle Lavoratrici e dei Lavoratori.

Il lavoro è un valore che ci rende liberi. Un bene costituzionalmente garantito e spetta a ciascuno di Noi farlo vivere.

Il lavoro, con il suo portato etico, è strumento di coesione sociale e di promozione della dignità umana.

Compagne , compagni,