CARTA DELLO STATO SOCIALE – Approvata a Colonia l’8 Maggio 1996

La Repubblica federale di Germania è uno Stato federale democratico e sociale (Art. 20, comma i della Legge Fondamentale).

Dalle dolorose esperienze della Repubblica di Weimar, nella consapevolezza del fallimento della prima democrazia in Germania, è stato dato alla nostra democrazia un fondamento basato sullo Stato sociale.

La Repubblica federale di Germania è uno Stato federale democratico e sociale (Art. 20, comma i della Legge Fondamentale).

Dalle dolorose esperienze della Repubblica di Weimar, nella consapevolezza del fallimento della prima democrazia in Germania, è stato dato alla nostra democrazia un fondamento basato sullo Stato sociale.

Noi – Confederazione sindacale tedesca e i suoi sindacati, come pure la ‘Assistenza per il avoratori’, la ‘Opera del Diaconato’ della Chiesa evangelica tedesca, la’Associazione della Caritas tedesca’, la ‘Associazione della assistenza paritetica tedesca’, la ‘Associazione tedesca delle vittime della guerra e del servizio militare, degli invalidi e dei pensionati sociali’ e la ‘Associazione centrale d’assistenza degli ebrei in Germania’ – ci riconosciamo nell’imperativo dello Stato sociale contemplato nella Legge Fondamentale e lo vogliamo tutelare e rafforzare anche per il futuro. Infatti, lo Stato sociale crea le condizioni per la giustizia sociale e per la unione solidale della società. Il rispetto della dignità umana, l’ampia realizzazione dei diritti umani e civili e la qualità della vita sociale di una società presuppongono lo Stato sociale. Obiettivo minimo dello Stato sociale è quello di impedire la povertà materiale e la emarginazione sociale. Esso garantisce l’autonomia contrattuale come pure la sussidiarietà del libero lavoro sociale e dà il suo contributo affinché le forze sociali risolvano i loro conflitti di interesse inmaniera autonoma.

I sindacati e le succitate associazioni concordano perciò ampiamente con entrambe le Chiese tedesche quando si tratta di difendere e tutelare lo Stato sociale.

Oggi bisogna constatare che in questo Paese lo Stato sociale è messo in pericolo. Da una parte ciò è da ricondursi a una profonda crisi economica e sociale in cui sitrovano sia la Germania sia tutti gli Stati industriali. Dall’altra, però, lacrisi dello Stato sociale è conseguenza di errate impostazioni politiche che alzano il livello della disoccupazione, aumentano la povertà, aggravano le crisi settoriali e gli squilibri regionali accentuando così i problemi relativi al finanziamento dello Stato sociale.

Le sfide non devono in alcun modo essere di pretesto per mettere in discussione lo Stato sociale. Piuttosto, tutti i gruppi e le forze sociali sono chiamate a raccolta per renderlo garante anche per il futuro.

Lo Stato sociale non deve essere messo in discussione proprio quando le sue prestazioni sono necessarie al massimo per ragioni di dignità umana, di solidarietà e didemocrazia. La iniziativa riguardante il “Patto per il Lavoro” presa dai sindacati ha come obiettivo il raggiungimento di un compromesso socialemediante i contributi del mondo politico, di quello imprenditoriale e sindacale per ottenere una maggiore occupazione e per mantenere lo Stato sociale.

Con questa Carta deve essere trovato un nuovo consenso contro i piani di demolizione e di distruzione dello Stato sociale. DGB, sindacati e le associazioni sociali e assistenziali,in contatto con le Chiese, presentano in questa Carta le loro proposte per losviluppo dello Stato sociale invitando la Federazione, le Regioni e i Comuni, le associazioni dei lavoratori, dei giovani e le ‘Iniziative dei cittadini’ a discutere su queste proposte e a concordare unitariamente le possibili modalità di realizzazione.

Tutti gli importanti attori sociali del mondo politico, economico e sociale si devono sentire impegnati a bloccare la minaccia di un decadimento della società. E’ nelle loro responsabilità di preoccuparsi per il mantenimento equilibrato della nostra società e, con esso, della pace sociale.

Ciò è sempre meno possibile in un quadro nazionale. Perciò si devono realizzare e tutelare, a dimensione mondiale, standards minimi in materia sociale ed ecologica. In considerazione delle tradizioni relative allo Stato sociale che sono operanti in molti Paesi europei, alla Unione Europea compete una responsabilità speciale.

 

1. Creare posti di lavoro attraverso la protezione dell’ambiente

 

Una società che rispetti la dignità umana deve avere come costante obbiettivo la messa a disposizione di posti di lavoro per tutti coloro che lo richiedano. La disoccupazione di massa e la progressiva diminuzione dei posti di lavoro sono motivo di grande preoccupazione. Quasi ogni donna e ogni uomo può essere minacciato dalla perdita del posto di lavoro. Per i disoccupati il tempo per un loro reimpiego è sempre più lungo. In particolare le donne, i disabili, gli stranieri e le persone anziane vengono espulsi dal mercato del lavoro. Il numero dei disoccupati di lungo periodo è in aumento e la loro condizione si fa più precaria.

Per realizzare il ‘Patto del lavoro’ il governo federale, le associazioni imprenditoriali e finanziarie si sono impegnati a dare il loro contributo per dimezzare l’attuale disoccupazione entro il 2000. Ciò richiede due milioni di nuovi posti di lavoro.

In effetti, in Germania è possibile creare centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro se si riesce a utilizzare le opportunità offerte dalla nuova tecnologia, a ristrutturare su basi ecologiche la società industriale, offrendo principalmente servizi sociali rispettosi della persona e procedendo a una diversa distribuzione del lavoro.

Un sistema fiscale orientato ecologicamente deve contribuir ealla protezione delle risorse naturali e all’alleggerimento dei costi del fattore lavoro. La innovazione e gli investimenti in prodotti e in servizi ecologicamente compatibili, la tutela e la cura della vita ambientale aprono nuove possibilità di lavoro. Ristrutturare ecologicamente significa collegare la capacità concorrenziale a livello internazionale con la soluzione della crisi ambientale globale e con il superamento della disoccupazione di massa.

Contro molte resistenze nella società i sindacati, con la loro politica della riduzione dell’orario di lavoro, hanno contribuito a tutelare e a creare centinaia di migliaia di posti di lavoro. Ciò ha portato pure a una crescita del reddito delle lavoratrici e dei lavoratori.

Noi siamo d’accordo sul fatto che, anche per il futuro, il lavoro venga distribuito più equamente attraverso la riduzione del tempo di lavoro reale e contrattuale.

L’attuale progetto dei sindacati è così sintetizzabile: eliminare il lavoro straordinario compensandolo con il tempo libero; istituire ‘conti per il tempo di lavoro’ e creare più posti di lavoro a tempo parziale. Ciò facendo si amplia la flessibilità e si ottiene la costruzione di posti di lavoro.

I sindacati mantengono la loro offerta: se si escluderanno i licenziamenti legati alle condizioni delle imprese e se si troveranno intese per l’occupazione, potremo rinunciare temporaneamente all’aumento reale del reddito da lavoro.

Ma per addivenire a una più equa redistribuzione del reddito e del patrimonio, e per considerare in maniera più marcata l’incidenza degli oneri fiscali in base alla capacità di rendimento, sono pure necessarie iniziative politiche. La diminuzione dei costi e l’aumento degli utili nonpossono essere l’unico obiettivo della attività economica. Al centro della nostra attenzione devono essere collocati la costruzione di posti di lavoro, la copertura del fabbisogno e la qualità dell’ambiente e della vita. Imprenditori pubblici e privati, mondo politico e sindacati sono chiamati, con comune responsabilità, a preparare il terreno per una più equa redistribuzione del reddito e del lavoro.

 

2. Istituire la giustizia sociale e combattere le povertà

 

E’ scandaloso che per un milione di bambini il primo passo nella vita debba essere fatto mediante l’ufficio di assistenza sociale. E insopportabile che donne sole e famiglie numerose siano costrette alla emarginazione. Non possiamo accettare che i sistemi di sicurezza sociale manifestino in maniera crescente lacune tali da spingere sempre più persone nella povertà: soprattutto disoccupati, famiglie numerose, coloro che, soli,devono provvedere alla educazione dei figli, malati cronici, disabili e anziani. L’essenza del nostro Stato sociale consiste nell’assicurare alle cittadine e ai cittadini che si trovino in condizione di malattia, di menomazione, di disoccupazione e di vecchiaia una vita degna della persona. La povertà è inconciliabile con l’imperativo dello Stato sociale.

Impedire la povertà deve essere un obiettivo primario. A tal fine deve essere mantenuto il livello delle prestazioni della assicurazione sociale e devono essere eliminate le attuali carenze della sicurezza sociale.Siamo favorevoli al sistema contributivo dei sistemi di sicurezza sociale. Per impedire la povertà, nei rispettivi sistemi dovrebbe essere contemplata una integrazione minima finanziata con prelievi fiscali e orientata alla condizionedi bisogno . E’ inoltre necessario compensare più adeguatamente gli oneri familiari in considerazione dei figli e provvedere a un numero adeguato distrutture qualificate per l’assistenza ai bambini. Gli aiuti sociali devono essere funzionali alla riabilitazione e devono corrispondere alle specificheesigenze degli assistiti.

Di norma, non può essere compito dello Stato sociale togliere alle persone la responsabilità per il proprio sostentamento quotidiano, per la propria realizzazione e per le proprie esigenze di carattere privato. E’, invece, dovere permanente dello Stato sociale di rendere possibile a ogni persona in Germania una vita libera dalla povertà e dal bisogno.

 

3. Sviluppare ulteriormente i sistemi sociali

 

I nostri sistemi di sicurezza sociale hanno, in sostanza, superatola prova. Essi, però, devono mantenere la loro funzione proprio in tempi dicrisi occupazionale. A tale scopo – per attiene, ad es., alla concorrenza del mercato mondiale, a gli spazi di manovra finanziaria della mano pubblica e allo sviluppo demografico – deve essere garantita una base fina per migliorare le loro modalità operative e per impiegare le loro prestazioni in modo più mirato.

La migliore politica per la salvaguardia dei sistemi sociali è data dalla lotta alla disoccupazione di massa. Ciò non ci dalla responsabilità di rendere sin d’ora i sistemi di sic sociale idonei alle esigenzedel futuro, trovando innanzitutto soluzioni per il gran numero di disoccupati di lungo periodo per i beneficiari di sussidi sociali. Gli strumenti per uno politica del mercato di lavoro devono essere migliorati e Per governare questi problemi, segnatamente quelli fina le prestazioni della assicurazione sociale -sia quelle in sia quelle riguardanti il sistema – devono essere finanziate maniera più equa e sviluppate in maniera più mirata. Il piano di solidarietà deve essere mantenuto e rafforzato, elevato in maniera chiara i parametri contributivi e introducendo assicurazione sociale obbligatoria tutte le forme che, di e difatto, riguardano il lavoro dipendente.

Prestazioni dei sistemi di sicurezza sociale a essi estranei volute per ragioni politiche, devono essere coperte fiscalità a livello federale. In molti casi i costi per la sicurezza sociale possono essere ridotti mediante la prevenzione. Un mondo del lavoro a dimensione umana e un ambienti abbassano i Costi più di tutte le misure di risparmio a negli ultimi decenni.

I sistemi di sicurezza sociale devono corrispondere d mentea ogni forma di lavoro come, ad es., a quella relativa alla redistribuzione flessibile del tempo di lavoro, al la tempo determinato e alle alterne fasi di occupazione e di disoccupazione.

Noi siamo disposti a prefigurare in termini innovativi prestazioni sociali finanziate mediante una tassazione secondo il principio del bisogno e del reddito, per esempio per attiene agli assegni familiari e alla “dichiarazione congiunta” dei redditi. Qui si può pensare a una riconsiderazione dell’effettivo livello di prestazione, orientato alla situazione duale di reddito e al bisogno.

 

4. Migliorare la qualità della vita

 

Lo Stato sociale ha la responsabilità di perseguire in maniera progrediente una equiparazione delle condizioni di vita i quante le regioni della Germania. Noi siamo favorevoli proseguimento mirato ed efficace della promozione Germania dell’Est fin quando i problemi che gravano se mente sull’economia e sul mercato di lavoro dei nuovi federali non vengano risolti. Ma pure in molte regioni della Germania occidentale deve essere incentivato un cambia economico e sociale mediante una attiva politica strutti di mercato del lavoro.

Abitazioni adeguate e a prezzi accessibili nonché pari opportunità di formazione costituiscono la premessa per umane condizioni di vita. Bisogna corrispondere ai particolari bisogni degli anziani, dei disabilie delle famiglie numerose.

Gli scompensi fra la formazione di base e quella continua,sia a livello scolare e professionale sia a livello universitario, devono essere corretti. Per la istituzione delle pari opportunità nel sistema diformazione, la formazione della scuola dell’obbligo e quella professionale, la formazione universitaria e quella permanente devono essere rapportate tra loroin modo tale da rendere possibile alle cittadine e ai cittadini una vasta qualificazione professionale e generale.

I servizi pubblici e le libere associazioni assistenziali del volontariato garantiscono la qualità delle prestazioni proprie allo Stato sociale. Chi vuole sviluppare ulteriormente lo Stato sociale deve innanzitutto promuovere la forza innovativa e la capacità di resa degli operatori del pubblico impiego e delle libere associazioni assistenziali del volontariato, creando forme moderne di organizzazione e una organizzazione del lavoro orientata alla partecipazione.

Lo Stato deve garantire il quadro di riferimento per un lavoro sociale libero e volontario tenendo conto del ruolo delle libere associazioni assistenziali e del servizio pubblico nel tessuto dello Stato sociale e tenendo presente i limiti della libera economia di mercato in questo ambito.

 

5. Promuovere la partecipazione e la responsabilità

 

La capacità del nostro ordinamento sociale di affrontare il futuro si dimostra anche dal suo grado di capacità di plasmare, con senso di responsabilità sociale e democratica, il processo di profonda trasformazione della società. I diritti alla codecisione e alla partecipazione sono premesse irrinunciabili per la garanzia dei diritti civili e politici nell’ambiente di lavoro e nella società.

I diritti di libertà individuali e il senso di responsabilità per il bene comune; l’autodeterminazione e la solidarietà non sono in contraddizione ma si completano a vicenda.

La libertà di associazione e l’autonomia contrattuale, il riconoscimento dei diritti delle comunità religiose come pure la condizionata priorità delle libere associazioni di volontariato fanno parte della sostanza del nostro Stato sociale. L’autonomia contrattuale è uno degli strumenti più efficaci per dar peso agli interessi dei lavoratori e per costituire la compensazione degli interessi. Si devono, però, mettere in atto nuove strutture in grado di garantire la formazione degli occupati sia nel campo della produzione sia in quello della tecnica, offrendo non solo le opportunità di qualificazione ma riconoscendo pure i diritti a essere consultato (Mitspracherechte).

Lo Stato sociale è a disposizione delle cittadine e dei cittadini. Noi vogliamo che l’azione dello Stato sia più trasparente e vicina ai cittadini. Maggiori diritti alla partecipazione e la promozione diiniziative ausiliarie e sussidiarie autonome devono costituire il fondamentodei rapporti che, nell’ambito dello Stato sociale e del principio di solidarietà, le cittadine e i cittadini devono avere con lo Stato.

 

I nostri compiti:

Uno Stato sociale che vuole essere all’altezza dei suoi compiti è la premessa fondamentale per lo sviluppo democratico, per la giustizia sociale e per il mantenimento equilibrato della società.

Lo Stato sociale deve essere tutelato e sviluppato ulteriormente. Il suo ulteriore smantellamento acutizza la potenzialità del conflitto socialee impedisce l’avanzata dello sviluppo economico e sociale.

I sindacati e le summenzionate associazioni sociali e assistenziali si impegnano con senso di responsabilità verso la nostra democrazia a rafforzare la giustizia e la solidarietà per ancorarle saldamente in questa società. Noi costruiamo pure contando sul sostegno delle Chiese.

Sulla base di questi principi Io Stato sociale deve essere tutelato e sviluppato ulteriormente. A tal fine proclamiamo con forza il nostro diritto a partecipare alla sua formazione. La capacità di affrontare il futuroda parte di una società fondata sulla solidarietà dipende dalla sicurezza dello Stato sociale.

Tutti noi siamo pronti a contribuire allo sviluppo dello Stato sociale anche se ciò richiede suoi tagli. Ma ciò soltanto se, nella ripartizione degli oneri, vengano garantite la solidarietà e la giustizia. Ma noi siamo pure capaci, e ben determinati, a opporre resistenza e a mobilitare contro l’abbattimento dello Stato sociale che fa pagare i costi a coloro che dello Stato sociale hanno bisogno; contro l’aumento della ingiustizia sociale e contro l’aggravamento unilaterale dei bilanci dei lavoratori e dei disoccupati.

Perciò è necessario discutere sullo Stato sociale, portare queste discussioni in tutte le regioni e far avanzare la cooperazione per il suo mantenimento e sviluppo. Il ‘Patto per il lavoro’ ne è l’occasione e il punto di partenza.

Gli Stati e l’Unione Europea possono richiamarsi a una lunga tradizione che riguarda lo Stato sociale. La nostra visione è un’Europa che garantisca alle sue cittadine e al suoi cittadini i diritti civili fondati sulla libertà; un’Europa in cui siano garantiti diritti sociali, un’Europa in cui la disoccupazione venga perlomeno dimezzata e in cui le opportunità promozionali vengano al massimo garantite a tutti.