25 APRILE 1949 A TARANTO: COMIZIO DI SANDRO PERTINI

Congresso Provinciale per la Pace

 

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di Giuseppe Stea Storico e Presidente provinciale ANPI Taranto

Il 1949 inizia con una notizia pesantissima per la Città di Taranto: la Presidenza dei Cantieri navali annuncia il licenziamento di 1200 operai e 50 impiegati. Il Comitato per la difesa degli interessi cittadini chiede un incontro urgente al Governo nazionale. Prendono posizione, contro i licenziamenti, i partiti, il sindacato, la Giunta ed il Consiglio comunale, le associazioni di categoria, la Chiesa. Il Corriere del giorno organizza una sottoscrizione a sostegno delle famiglie dei lavoratori. La Presidenza dei Cantieri cerca di giustificare la necessità dei licenziamenti, ma la pressione unitaria della Città porta ad un accordo che permette la ripresa dei lavori.

In un comizio a Piazza della Vittoria Giuseppe Di Vittorio evidenzia l’importanza dell’accordo per i Cantieri e si sofferma anche sul nascente Patto Atlantico che fa emergere come i venti della guerra fredda spirino ormai forte. Contro la sua costituzione gli operai dell’Arsenale organizzano una manifestazione che si conclude con un comizio del segretario della Camera del Lavoro, Romolo Mancinelli.

Il tema della Pace è al centro dell’iniziativa della Sinistra che in maniera unitaria organizza, tra le altre cose, un incontro di militanti socialisti e comunisti in cui i due segretari provinciali, Paolo Moschelli ed Angelo Conte, ribadiscono la necessità di “maggiore collaborazione nelle lotte contro la politica interna antipopolare e contro la politica estera guerrafondaia del governo reazionario di De Gasperi”. Un comizio unitario, sull’argomento, viene organizzato a Piazza della Vittoria.

Nel salone consiliare del Comune si insedia il Comitato provinciale per la Pace: i lavori vengono introdotti da Ada Greco e conclusi da Ave Quaratino che propone di inviare un telegramma ai parlamentari democratici impegnati nella battaglia in difesa della Pace; significativo l’intervento del sacerdote Don Vito Marinuzzi che sottolinea come “Cristo si è fatto annunciare in terra con un messaggio di Pace”.

Comizi, riunioni, raccolta di firme: vasta è la mobilitazione, di cui momento significativo sarà il primo Congresso provinciale per la Pace che si terrà il 2 giugno del 1949 al Teatro Fusco con la partecipazione dell’on. Irene Coccoli.

La Questura rende noto che “è vietata la raccolta di firme per una petizione popolare contro il Patto Atlantico, tanto in luogo pubblico che aperto al pubblico, quanto presso le abitazioni private”, vieta i manifesti per le manifestazioni indette dal Comitato, spingendo così l’on. Latorre alla presentazione di un’interrogazione rivolta ai Ministri Scelba e Grassi.

In questo clima si svolge la Cerimonia del 25 aprile, in occasione del IV anniversario della Liberazione. Il comizio è tenuto da Sandro Pertini, a Piazza della Vittoria, e dà la stura a polemiche tra i diversi schieramenti.

Qualche settimana prima del 25 Aprile la federazione del PSIUP era stata messa a soqquadro da sconosciuti che avevano lasciato come loro firma un quadro di Mussolini: immediata la reazione nelle fabbriche dove veniva sospeso il lavoro in segno di protesta. Di fronte al ripetersi di episodi di neofascismo i partiti democratici presentano una formale denuncia alla Prefettura; il Prefetto denuncia Michele Calabrese, direttore del periodico “Avanguardia” di chiaro orientamento fascista.