EUROPA

ASPETTI ISTITUZIONALI

Si propone il modello di una federazione di stati dotata di una moneta unica l’Euro.

I Paesi non appartenenti alla unione monetaria, dovrebbero partecipare al mercato comune, perdendo tutti i diritti di decisione che rimarrebbero in capo ai Paesi aderenti all’unione monetaria.

Conseguentemente si propone la ridefinizione dei trattati e degli assetti Istituzionali attuali rendendoli coerenti al disegno dell’Europa federale.

Si propone di rilanciare, per i Paesi dell’eurozona federale un quadro di legittimazione europea attraverso l’approvazione della Carta Costituzionale Europea.

Al Parlamento di Strasburgo dell’Europa federale, si propone di attribuire funzioni e poteri simili ai Parlamenti nazionali limitatamente ad alcune competenze (ad esempio: politica estera; economica, sicurezza e difesa, politiche sociali).

La trasformazione del Consiglio Europeo in seconda camera sul modello del Senato degli Stati Uniti D’America.

L’abolizione della Commissione europea e la sostituzione, nell’Europa federale, con un Governo espresso dal Parlamento Europeo.

NELL’IMMEDIATO, in mancanza della riforma di una nuova Europa, si propone:

La riforma dello Statuto della BCE superando il modello attuale che attribuisce il compito di controllo dell’inflazione, per conferire i poteri di una banca di ultima istanza.

L’armonizzazione delle politiche fiscali.

La separazione delle banche commerciali dalle banche d’affari.

L’istituzione di una agenzia europea di Rating.

L’abolizione del Fiscal Compact.

L’emanazione di Eurobond per finanziare investimenti europei.

La creazione di fondi di riscatto del debito, mutualizzando le quote del debito pubblico eccedenti l’80%, anche attraverso l’emissione di titoli europei.

Il superamento dell’Austerity applicando la Golden Rule di Delors, escludendo gli investimenti dal calcolo dei deficit di bilancio.

IN ITALIA SI PROPONE:

Riguardo ai trattati europei e più in generale ai trattati transnazionali, come è noto la Costituzione vigente non consente referendum confermativi. Si potrebbe introdurre l’obbligo di indire referendum consultivi.

In questo caso si potrebbe prevedere un referendum consultivo nella fase ascendente, cioè prima dell’entrata in vigore delle modifiche dei trattati con effetto vincolante se vi è un quorum di partecipazione superiore al 50% degli aventi diritto e la maggioranza assoluta dei voti validi.

Tali referendum potrebbero essere introdotti con legge ordinaria, tuttavia esiste il precedente di un referendum consultivo di indirizzo indetto con legge cost. del 3 aprile 1989, n.2 riguardo alla trasformazione delle Comunità europee in una effettiva Unione, dotata di un Governo responsabile di fronte al Parlamento, affidando allo stesso Parlamento europeo il mandato di redigere un progetto di Costituzione europea da sottoporre direttamente alla ratifica degli organi competenti degli Stati membri della Comunità. (I Si, in Italia, furono l’88,03%)

IN CONCLUSIONE:

Le proposte avanzate disegnano una trasformazione dell’attuale assetto istituzionale europeo nell’intento di riavvicinare i cittadini all’Europa.

Resta fondamentale, per superare l’attuale condizione di difficoltà dei cittadini europei e del destino dell’Europa, una profonda modifica delle politiche europee da tempo influenzate, oltre che dagli egoismi nazionali, dalla cultura neoliberista e dall’austerity incapaci di rispondere alle crescenti diseguaglianze e alle ansie di vasta parte delle popolazioni.