INTERVISTA A RINO GIULIANI PORTAVOCE FAIM

D. Il Faim il 15 e il 16 marzo è a Bruxelles per la riunione delle associazioni aderenti in Europa e per un incontro richiesto ai presidenti dei Comites. Quale il perché di questi due incontri?

R. ll FAIM è impegnato nella preparazione della riunione delle associazioni aderenti in Europa, aperta alle altre associazioni, in preparazione dell’incontro che è stato chiesto ai Comites europei con i quali vorremmo confrontarci su temi precisi e su obiettivi concreti e, auspicabilmente, trovare un comune terreno di azione sulle questioni più rilevanti e prioritarie che riguardano il mondo della nostra emigrazione in Europa.

Il Comitato di Coordinamento del FAIM nella sua riunione del dicembre 2019 ha preso in esame i non pochi nodi irrisolti che attengono alla condizione attuale della nostra emigrazione in Europa alla luce degli eventi che ne caratterizzano la vita attuale e delle decisioni che possono condizionarne il futuro.

Nella crisi che coinvolge le relazioni fra i paesi, fra difficoltà e insoddisfazioni estese che riguardano il ruolo delle istituzioni comunitarie, si allunga l’elenco di importanti questioni che riguardano gli italiani all’estero di vecchia e nuova emigrazione e che interrogano l’associazionismo delle comunità italiane nel mondo.

Temi e problemi aperti di cui si discute in ambiti ristretti in Italia e nelle società di accoglienza ma che necessitano di una partecipazione più ampia, non limitata a quella fra le forze politiche presenti in parlamento o in discussioni a livello tecnico-istituzionale . Il taglio della rappresentanza politica degli italiani nel mondo è un esempio di scelte sulle quali il parlamento, pur nella sua autonomia, avrebbe dovuto ascoltare di più le nostre comunità.

Il quadro attuale, in evoluzione, che riguarda gli italiani nel mondo necessità, in ogni caso di una visione d’assieme dei fenomeni in atto (che non si vede) e di una capacità di prefigurazione del futuro possibile( non più rinviabile).

D. Come FAIM su quali nodi dei molti irrisolti intendete confrontarvi con i presidenti dei Comites?

R. Abbiamo individuato come terreno di confronto aperto i temi- certo non esaustivi- della mobilità dei cittadini italiani verso i paesi europei dopo la brexit, quello dei respingimenti di italiani da paesi UE, la situazione attuale della più recente emigrazione italiana sulla quale, abbiamo già fatto una analisi sul campo negli anni scorsi riproponendo la questione dei diritti e delle tutele welfaristiche maggiormente da difendere perché messe in discussione, il diritto dei cittadini italiani all’estero di essere riconosciuti pari a quelli residenti in madrepatria per ciò che attiene al diritto costituzionale al voto, la riforma di Comites e CGIE attualmente in discussione in parlamento , la ricerca di una definizione condivisa della rappresentanza sociale degli italiani all’estero e di una chiara loro riconoscibilità da parte delle istituzioni italiane.

La riunione delle associazioni aderenti al FAIM è prevista per il 16 pomeriggio presso il Centro culturale flammingo nella zona del Parvis de Saint Gilles ed ha il fine di confrontare insieme con le associazioni i citati punti di discussione .

L’obiettivo è quello di condividerne l’orientamento anche in vista dell’incontro chiesto ai Comites europei.

D. Quale è il risultato più immediato che vi proponete?

R. L’ auspicio del FAIM è che si possa aprire con i Comites una prima relazione diretta ed un confronto, che si auspica proficui, e che sui diversi concreti temi si creino le condizioni per una prassi di confronto nelle modalità che, insieme valutate, verranno ritenute più efficaci.

Nel mondo dell’emigrazione italiana, nel mondo associativo, modalità di autorganizzazione pluralistica alla base della costituzione dei Comites e, in una certa misura anche del CGIE, appare sempre più evidente la necessità di trovare le ragioni di una unitarietà su obiettivi condivisi. Ognuno puo’ fare la sua parte. Noi come FAIM siamo impegnati a fare la nostra .

santinews