YA BASTA! LA MISURA E’ COLMA

Come al solito aveva ragione quel democristiano di lungo corso, per il quale la generale e diffusa convinzione che il Rosatellum 2.0 era su un binario morto faceva parte di una dezinformacija accuratamente studiata a tavolino, per impedire una forte opposizione politica, giuridica e intellettuale, che mobilitasse la pubblica opinione. Una legge immorale, come la definisce il prof. Ainis, è incostituzionale, perché se le funzioni pubbliche devono essere esercitate con “disciplina e onore” (art. 54 Cost.) e i parlamentari devono agire nell’esclusivo interesse della Nazione, che rappresentano “senza vincolo di mandato” (art. 67 Cost.), chi è nominato -e non eletto- con una legge immorale, non potrà agire come la Costituzione richiede. Non si tratta di un’ipotesi astratta, ma di un film già visto con questa legislatura. Un Parlamento eletto con una legge incostituzionale come accertato definitivamente dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 1/2014 ha prodotto in serie una revisione costituzionale bocciata clamorosamente da un popolo italiano, uscito per l’occasione dal suo letargo astensionista e una seconda legge incostituzionale l’Italikum, colpito al cuore dalla sentenza n. 35/2017 della Consulta, grazie ai ricorsi collettivi di ricorsi, promossi dagli avvocati antitalikum, sostenuti in molti casi da parlamentari ora di Sinistra Italiana, MDP, Civici e Innovatori e M5S. Non soddisfatti, perché graziati da uno scioglimento anticipato da un Presidente della Repubblica, che non aveva colto l’invito implicito ad una legislatura breve con il richiamo espresso della Corte Costituzionale agli articoli 61 e 77 Cost., che prorogavano i poteri delle Camere per un periodo da 60 a 90 giorni, approveranno una terza legge elettorale “immorale” e incostituzionale. “Perché incostituzionale? -ha concluso con amarezza l’avv. Felice Besostri, coordinatore degli avvocati antitalikum e del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale- perché con il voto congiunto il voto non è più libero e personale in violazione dell’art. 48 Cost., con le pluricandidature in liste proporzionali corte si eleggono i candidati perdenti de gli uninominali alla faccia delle condizioni di eguaglianza per le cariche elettive prescritte dall’art. 51 Cost. ed infine con l’obbligo di presentare candidature uninominali dovunque non vi è liberta dei movimenti politici di concorrere alla determinazione della politica nazionale contro l’art. 49 Cost.” Felice Besostri Fonte: Insieme per la Costituzione SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

GIORGIO GALLI: DA NOI NON SI VEDE UN CORBYN NE’ UN SANDERS

di Carlo Patrignani Da noi non si vede all’orizzonte un Corbyn o un Sanders. Si vedono invece scissioni su scissioni. Giorgio Galli, uno dei più affermati politologi italiani, nonchè vegliardo e lucido storico, a lungo docente di Storia delle Dottrine Politiche presso l’Università degli Studi di Milano, stila il suo impietoso check-up alla sinistra, dopo il tentativo andato a vuoto di ricomposizione tra le diverse rissose anime dell’ex-Pci, Mdp e Campo Progressista. L’acido corrosivo è la damnatio memoriae, cancellare una lunga e nobile storia che, tra luci e ombre, ha attraversato, caratterizzato e influenzato tutto il ‘900, in Italia e in Europa, dove oggi pesano le cocenti brucianti sconfitte della Sdp del Psf. Eppure, nonostante questo quadro poco esaltante, nota lo storico, un signore quasi settantenne, il laburista Jeremy Corbyn ha avuto il coraggio e l’intuizione di  rifarsi e rinverdire i valori, ancora validi, del socialismo delle origini e di sbaragliare il campo, chiudendo la strada alla disastrosa terza via di Tony Blair. E un altro signore settantasettenne, il socialista democratico Bernie Sanders, si è anch’egli rifatto ai valori, ancora oggi validi, del socialismo d’antan: entrambi sono stati premiati soprattutto da tanti giovani e giovanissimi. E da noi, ci sono capitani coraggiosi come Corbyn e Sanders? Sorride: Non se ne vendono in giro di leader dello stesso livello: sarà perchè la stragrande maggioranza viene dall’ex-Pci… Eppure la sinistra italiana dispone, ha alla sua portata, osserva con una punta di amarezza, un grande patrimonio ideale ancora da studiare compiutamente, ricercato in tutto il mondo: mi riferisco a Antonio Gramsci e alla sua egemonia culturale. Così come dispone, ha alla sua portata, prosegue, l’analisi profonda della natura del capitalismo, quello degli anni ’50-’60 , e la metodologia per il suo ammodernamento con le riforme di struttura, di Riccardo Lombardi, il teorico di una società più ricca perchè diversamente ricca, che all’inizio degli anni ’80 vide per tempo la crisi della socialdemocrazia che pur meritevole di aver iideato e costruito l’Welfare State era troppo poco incisiva e molto accondiscendente. Il nodo di fondo tra tutto qui: come si fronteggia il capitalismo attuale che pur avendo cambiato pelle ha sempre di mira il profitto e lo sfruttamento. Gramsci e Lombardi tornano utili, andrebbero studiati, tanto sono indispensabili: il primo per l’approccio culturale, si pensi alla sua originalissima egemonia culturale, e il secondo per aver indicato una strada per fronteggiare il capitalismo: non a caso contro la sua idea di nazionalizzazione dell’energia elettrica si scatenò l’allora Governatore della Banca d’Italia, Guido Carli,  e le grosse lobby imprenditoriali, chiarisce Galli. E Corbyn non ha, forse, ripreso e rinverdito la strada delle nazionalizzazioni di imprese vitali, universali, come energie, trasporti, acqua, sanità, istruzione e università gratuita, accompagnata dagli investimenti pubblici? Una metodologia che stava già allora nella visione di Lombardi e delle sue riforme di struttura che il vecchio Pci, inizialmente interessato, lasciò cadere. Mi piacerebbe sentire quali proposte su questo punto fondamentale, come si fronteggia il nuovo capitalismo, ci sono a sinistra, per conquistare quei valori universali di uguaglianza, emancipazione, benessere, libertà, che stanno nel socialismo d’antan, conclude il vegliardo e lucido Galli tutt’altro che rassegnato – scrive libri, tiene conferenze e va di convegno in convegno – allo status quo. Fonte: alganews.it SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

XLV Congresso Psi 1989

XLV Congresso – Milano 13-18 maggio 1989 A Milano nell’ex fabbrica dell’Ansaldo si svolge il XLV Congresso del PSI . Bettino Craxi è confermato per la sesta volta segretario. L’assise pone il problema del riformismo socialista, come progettualità riformatrice imperniata sul discorso del rinnovamento del sistema istituzionale e, definisce il problema della “Grande riforma”. Nelle conclusioni Craxi considera chiusa l’esperienza del governo De Mita è il preannuncio della crisi politica.Il pomeriggio stesso del 19 maggio De Mita rassegna le dimissioni.   «Avanti! 12-18 maggio 1989»   SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

XLIV Congresso Psi 1987

XLIV Congresso – Rimini 31 marzo – 5 aprile 1987 Nel 1985 il PSI rimuove la falce, il martello, il sole e il libro dal proprio simbolo per rimarcare la sua intenzione di costruire una sinistra alternativa e profondamente riformista guidata dal PSI e non più egemonizzata dal PCI. Il 5 aprile 1987 Bettino Craxi chiude a Rimini il XLIV Congresso del Partito Socialista Italiano, che si era aperto il 31 marzo; Craxi viene riconfermato segretario. Alle elezioni politiche che si terranno in quel 1987, il Psi otterrà il 14,3%, massimo storico per che sarà superato solo due anni dopo alle elezioni europee. Il PSI però resta ancora lontano dal PCI, il quale ottiene il 26,6% dei voti.   «Avanti! 29-30 marzo – 5-6 aprile 1987» SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

XLIII Congresso Psi 1984

XLIII Congresso – Verona 11-15 maggio 1984 Dall’11 al 14 maggio 1984 si tiene a Verona il 43° Congresso nazionale del Psi e Craxi viene riconfermato segretario per acclamazione dai delegati. Enrico Berlinguer segretario del Partito Comunista Italiano viene accolto con ostilità dai delegati socialisti con una selva di fischi. Una rottura consumatasi già con il decreto di San Valentino sulla scala mobile (14 febbraio 1984) con Craxi Presidente del consiglio. «Avanti! 13-14 maggio – 16 maggio 1984»     SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

XLII Congresso Psi 1981

XLII Congresso – Palermo 22-26 aprile 1978 Nel 1981, al congresso di Palermo, il segretario Bettino Craxi ottiene il 70 % dei consensi del partito. Obiettivo del partito non farsi schiacciare fra democristiani e comunisti. Il PSI di Craxi si propone come una forza modernizzatrice: un partito che si richiama alla tradizione del socialismo europeo, ma che non fa della battaglia ideologica un proprio carattere. Il partito abbandona definitivamente il marxismo e il leninismo per riscoprire Proudhon. «Avanti! 19-20 aprile – 26-27 aprile 1981»     SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

XLI Congresso Psi 1978

XLI Congresso – Torino 29 marzo – 2 aprile 1978 Al 41° Congresso, svoltosi a Torino, l’alleanza tra gli autonomisti e la sinistra lombardiana conta sul 63% dei consensi congressuali. Craxi viene riconfermato segretario, Claudio Signorile è vicesegretario unico. A Torino viene lanciata la “Strategia dell’Alternativa”, in risposta al disegno berlingueriano del “compromesso storico”. Il Congresso dei socialisti ha luogo mentre l’Italia è scossa dal rapimento del presidente democristiano Aldo Moro per mano delle Brigate rosse. Al “fronte della fermezza” Craxi oppone quello della trattativa per salvare la vita del Presidente della Dc, parla di “azione umanitaria, nel rispetto delle leggi repubblicane”, sulla falsariga dell’impostazione giuridica curata da Giuliano Vassalli, futuro presidente della Corte Costituzionale, e con la convinta adesione dell’ex presidente della Repubblica, Giuseppe Saragat.   «Avanti! 30 marzo-4 aprile 1978»   <   SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

XL Congresso Psi 1976

XL Congresso – Roma 3-7 marzo 1976 40° Congresso nazionale del PSI all’insegna dell’”alternativa a sinistra con al centro i socialisti”. Nenni definisce l’identità socialista con le parole chiave ‘giustizia e libertà’. La maggioranza venne costituita da un’alleanza fra De Martino e Mancini e prevedeva la nomina del primo alla carica di segretario.   «Avanti! 4-9 marzo 1976»   «Il saluto del Partito Radicale al 40° Congresso del Partito Socialista» SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

Portogallo, storica vittoria socialista alle amministrative

Il partito socialista portoghese ha stravinto le elezioni amministrative di domenica conquistando il 38% dei consensi su scala nazionale e vincendo 158 comuni su un totale di 308. Per il leader e primo ministro portoghese Antonio Costa si tratta di un successo senza precedenti “Il partito socialista ha avuto la sua migliore affermazione alle amministrative, confermando una tendenza iniziata due anni fa” ha detto Costa. Il partito socialista, facendo fronte con i comunisti, è tornato al potere in Portogallo nel 2015, nel pieno della grande crisi economica mondiale. Dall’opposizione il leader socialdemocratico di centrodestra Pedro Passos Coelho ha ammesso la sconfitta parlando apertamente di “uno dei peggior risultati nella nostra storia” e lasciando intuire l’intenzione di dimettersi mentre la stampa parla di una débacle “umiliante” per la sua formazione. Ma il voto non ha premiato tutta la coalizione di governo. Anche per i comunisti quella di ieri è stata una giornata da dimenticare: il Partito comunista ha perso nove comuni a favore dei socialisti, inclusa la storica roccaforte di Almada, a sud di Lisbona. Il Portagallo, attualmente, sta vivendo una fase economica straordinaria, con la crescita ai massimi degli ultimi quindici anni e il più basso tasso di disoccupazione dal 2009. Costa a più riprese si è impegnato di voltare pagina rispetto alle politiche di austerità e ha già cancellato alcune delle misure di austerity concordate tra il governo di centrodestra e il Fondo Monetario Internazionale e la Ue tra il 2011 e il 2014. vgp 021414 ott 17 Fonte: askanews.it SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it

A sinistra manca un pensiero laico

di Carlo Patrignani A sinistra, dal Nazareno al Brancaccio, manca un pensiero laico per ri-conquistare l’egemonia culturale persa, che non c’è più, ma, a quanto pare, ciò interessa poco o nulla. Tutti, chi più e chi meno, forse attratti e sedotti da un linguaggio forbito, sono lì a tributare encomi a Papa Francesco, della Compagnia di Gesù: applaudono qualsiasi esternazione faccia, dal fine e inizio vita agli immigrati, dalla tutela ambientale alle diseguaglianze, dallo sfruttamento alla povertà, causate dall’economia neoliberista. E, abilmente, con queste sue esternazioni, di volta in volta, il Papa tocca temi e valori su cui agli inizi del ‘900, sotto la spinta delle tre parole d’ordine della Rivoluzione francese: libertè fraternitè egalitè, è nata e cresciuta la sinistra per differenziarsi, presto, nei due tronconi principali: socialismo e comunismo e quindi via via, scissione dopo scissione, in tanti rivoli e rigagnoli. Che il Papa faccia le sue esternazioni è del tutto legittimo: esse, come da tradizione secolare, sono finalizzate all’evangelizzazione del mondo, quand’anche a contrastare l’apostasia delle masse – la più pericolosa delle eresie moderne – per controllare, per disciplinare i movimenti di massa. Se in fondo questa è la prerogativa prima della Chiesa, oggi, rispetto al passato, c’è, a ben guardare, una novità non piccola: con e insieme all’evangelizzazione del mondo, la Chiesa di Francesco punta all’egemonia culturale favorita dal fallimento storico, epocale del comunismo e di un certo socialismo che ha cancellato lo spirito delle origini – l’emancipazione delle classi più deboli, la lotta allo sfruttamento e alle diseguaglianze – come dimostrano le sonore sconfitte della Spd e del Psf, in Germania e in Francia e al contrario il successo in Inghilterra del laburista di sinistra Jeremy Corbyn. E’ in questo vuoto culturale della sinistra tutta, senza identità e pensiero, che Papa Francesco si muove, con passo felpato, districandosi, abilmente, tra la dottrina classica, il Vangelo e la Bibbia, e alcuni di quei temi e valori, su cui si fondava, pur con sensibilità diverse, il mondo della sinistra – uguaglianza e libertà, giustizia sociale e mutualità – ma incapace di aggiornarli ai tempi e di rinnovarsi essa stessa. Lo si vede bene oggi: come si può accettare, passivamente, il dogma della sacralità della vita che ci sarebbe sin dal concepimento per cui l’aborto terapeutico sarebbe un omicidio e la donna pertanto un’assassina? E che sempre omicidio sarebbe staccare la spina per porre fine alla vita vegetativa, quando l’elettroecefalogramma piatto dice e certifica la morte cerebrale? Un dogma siffatto, antiscientifico, al limite, può esser rispettato – come è stato magari con il divorzio che ha ribaltato l’indissolubiltà del matrimonio – dai credenti, ma non si può pretendere di imporlo a tutti: è per questo che lo Stato deve restare laico e non farsi teocratico. Ma chi in tutta la sinistra, da quella del Nazareno a quella del Brancaccio, per finire a quella più radicale, dura e pura, rivendica questa  prerogativa di laicità? Magari seguita dal rispetto per la ricerca scientifica che quando ha scoperto che il Male della Bibbia, era una malattia, come la peste, il vajolo o la tbc, ha trovato la cura e la guarigione. E se la grande paura – di qui il contrasto all’apostasia delle masse – fosse che andando avanti la ricerca sulla realtà umana si arrivi a sancire che non c’e’ nell’essere umano la cattiveria di Caino ma c’è la malattia mentale che, in quanto tale, si può curare e guarire smentendo la credenza basagliana circa la sua inesistenza? E infine che il pensiero umano emerge alla nascita dalla biologia e che lì inizia, nel venire alla luce, la vita umana che prima non c’è perchè non c’è il pensiero? Fonte: alganews.it SocialismoItaliano1892E’ un progetto che nasce con l’intento “ambizioso” di far conoscere la storia del socialismo italiano (non solo) dei suoi protagonisti noti e meno noti alle nuove generazioni. Facciamo comunicazione politica e storica, ci piace molto il web e sappiamo come fare emergere un fatto, una storia, nel grande mare della rete. www.socialismoitaliano1892.it