SILVESTRO FIORE
Silvestro Fiore nasce a Foggia il 7 settembre 1864 da una famiglia molto povera, il padre è un terrazzano ed è anch’egli un terrazzano. Per meglio comprendere le sue origini, il contesto in cui vive e dal quale cerca di riscattare la sua condizione e quella degli altri sarebbe opportuno leggere cosa raccontano della vita del terrazzano gli scritti di Geramo Sanchelli (1861) e Antonio Lo Re (“Capitanata triste” – 1902) riportati anche su questo sito (Tradizioni e curiosità – Il terrazzano). Fra l’altro, questi scritti aprono e chiudono, quasi completamente, il periodo vissuto dallo stesso Fiore, e rispolverano “la memoria della condizione sub-umana di tanti uomini e di tante donne con la schiera numerosa dei loro figli. Qui è da ricercare – scrive il Sen. Michele Pistillo – l’asprezza delle lotte dei lavoratori per migliorare le loro condizioni di vita e di lavoro. Di qui nasce lo scontro di classe, che in varie forme e a vario grado si sviluppa ai primi del secolo da poco trascorso e che farà della nostra la regione degli eccidi proletari. Condizione sub-umana che non è sola del terrazzano, ma è molto diffusa, perchè investe altre categorie più o meno similari come i braccianti veri e propri, i piccoli versurieri, e no, come gli addetti a piccole e misere arti, mestieri e commerci. Foggia ne porta ancora il ricordo negli scomparsi Borgo Caprari e Borgo Scopari (attualmente piazzetta intestata alle spalle del Banco di Napoli) , e nelle attauli Via Bracciale (sta per bracciante), Via dei Carpentieri e Via dei Conciatori. E’ ancora da “Silvestro Fiore da terrazzano a capolega dei contadini di Foggia” del Sen. Pistillo, che riprendo alcuni elementi per delineare la cornice in cui si incastona l’evento tragico del delitto. “Al censimento del 1901 la popolazione di Foggia è di 53.134 unità, con una popolazione sparsa di appena lo 0,25%. E’ in senso assoluto la più bassa dell’intiera provincia. La popolazione è concentrata nel centro abitato, assediata da una superficie agraria immensa, di oltre 40 mila ettari. Il 69% di questa superficie è coltivata a cereali, il 2% da vigneti, l’1% da oliveti, il 28% a pascolo. Il 60% del territorio è costituito dalle grandi proprietà con una media di 1200 ettari. Il 5% da proprietà con una media di circa 120 ettari; il 25% con proprietà di circa 50 ettari. E’ da questa struttura proprietaria, nella quale domina la grande proprietà terriera, con una rendita che viene utilizzata spesso lontano da Foggia (a Napoli, a Roma), che nasce la figura del terrazzano, nè bracciante, nè contadino, ma legato, con lunghi periodi di disoccupazione, alla terra, seguendo i cicli e i ritmi delle stagioni, giorno per giorno, senza alcuna certezza per il domani”. “Sotto l’influenza delle idealità socialiste, mentre in provincia di Foggia e in tutta la Puglia sono già attivi e presenti con la loro propaganda e l’organizzazione di leghe, Camere del lavoro, cooperative, Domenico Fioritto, Leone Mucci, Canio Musacchio, Giuseppe De Falco, Raffaele Pastore, Euclide Trematore, Matteo Ferrara, Antonio Misceo e numerosi altri, Silvestro Fiore tra la fine dell’800 (che si era chiuso con le cannonate contro i lavoratori di Milano di Bava Beccaris) e gli inizi del ‘900 avvia la sua opera di organizzazione sindacale e di dirigente socialista”. “Nell’agosto del 1901 egli organizza uno “sciopero di campagnuoli”, che dura due settimane, durante il quale Silvestro Fiore viene arrestato assieme ad altri dirigenti della lega. A lui si deve, in primo luogo, l’organizzazione del primo congresso dei contadini pugliesi, che si svolse a Foggia nell’aprile del 1902. Da questo congresso nasce la Camera del Lavoro di Foggia che ha in Silvestro Fiore uno dei maggiori e più combattivi rappresentanti. Nel volgere di poco tempo l’organizzazione contadina di Foggia diventa una delle più numerose e combattive. Nel 1902 la Camera del Lavoro di Foggia è costituita da diverse leghe ben organizzate e dirette: contadini, muratori, mugnai e panettieri, calzolai, metallurgici, falegnami. La più forte è quella dei contadini con 2.400 aderenti. Quella delle contadine ha 1.500 socie. I contadini hanno il forno cooperativo ove si lavorano da 8 a 10 quintali di pane al giorno. Tutto il movimento è diretto da socialisti”. Nella terra degli “eccidi cronici” il nuovo secolo si apre con una sequela spaventosa: – Candela, 8 settembre 1902, otto morti, numerosi feriti, più di cento arresti. Il brigadiere dei carabinieri Centami, che diresse la carneficina, o che comunque non seppe evitarla, sarà premiato dal Governo Giolitti con una medaglia d’onore e trasferito ad Ancona: – Cerignola 16 maggio 1904, tre morti; – San Marco in Lamis, 8 marzo 1905, quattro morti. Anche a Foggia il 18 aprile 1905 avverrà un eccidio durante uno sciopero dei ferrovieri (sul sito: 18 aprile 1905 – L’eccidio di Foggia): cinque morti, decine di feriti ed arresti. Silvestro Fiore è fra gli arrestati e viene perseguitato fin quando non si decide di eliminarlo dalla scena L’ASSASSINIO Vi erano dissapori fra Silvestro Fiore e un gruppo di cosiddetti anarchici, fra cui alcuni fuorusciti dalla Lega dei contadini capeggiati da tale Carretta, peraltro non più rieletto negli ultimi organismi della Lega. L’ultimo attacco il Fiore lo aveva ricevuto su il “Libertario”, organo del partito anarchico, domenica 20 settembre 1909, e appena ne ebbe notizia, la sera del successivo sabato, andò a trovare il Carretta, a casa sua, per dare e avere spiegazioni circa le accuse fattegli. L’incontro, senza esito, fu rinviato al giorno successivo. Il Carretta, che sembra aver detto alla famiglia uscendo di casa “Pranzate pure, non mi aspettate”, unitamente ad alcuni compagni, e il Fiore con due aderenti alla Lega contadini si incontrarono lungo il corso principale e si appartarono per ragionare. All’improvviso il Carretta, che risultò essere prevenuto, estrasse un coltello, la cui lama era lunga ben 22 centimetri, e vibrò un terribile colpo al petto del Fiore. Il Fiore ricevuto il forte impatto del colpo, pur difendendosi con il bastone, perse l’equilibrio e cadde, al che il Carretta gli fu addosso e lo crivellò di pugnalate. Anche …